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briciola 06-12-2012 |
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06-12-2012 |
LA
FACCIA DI GESU' (meditazione)
IL
VOLTO DI GESU'
36Allora
Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai
discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». 37E,
presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare
tristezza e angoscia. 38E
disse loro: «La
mia anima è triste
fino alla morte; restate qui e vegliate con me». 39Andò
un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre
mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come
voglio io, ma come vuoi tu!».
40Poi
venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro:
«Così, non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora?
41Vegliate
e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la
carne è debole». 42Si
allontanò una seconda volta e pregò dicendo: «Padre mio, se questo
calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua
volontà». (Mt 26,36-42)
IL
NOSTRO VOLTO
19Poi
prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo:
«Questo è il
mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me».
20E,
dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: «Questo
calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».
(Lc 22,19-20)
SPUNTI BIBLICI
IL VISO DI GESU'
Nel viso di Gesù cogliamo una
parte della sua corporeità fisica. In generale troviamo che Gesù
rispetta le leggi della corporeità: mangia, dorme sulla barca,
cerca dei luoghi di riposo. Ma infine egli è disposto a sacrificare
il proprio corpo come un' offerta liturgica a Dio (il suo corpo e
sangue sono il nuovo pane e vino della cena di Pasqua). Quindi
accetterà la morte del corpo per essere fedele alla missione datagli
dal Padre.
Nell'orto degli ulivi Gesù prega
col corpo: "...
si prostrò con la faccia a terra e pregava" (Mt
26,39). Egli sceglie una posizione che sembra ‘distesa' o in
ginocchio con la faccia a terra (così in Lc 22,39-46). Perchè
questa posizione? Atto di penitenza? Tecnica di concentrazione?
Questa posizione può essere collegata con le parole pronunciate: "
non la mia ma la
tua volontà".
In questo senso assumerebbe un significato simbolico: esprime la
sottomissione al Padre e l'atto di totale affidamento e abbandono
al Suo disegno.
In generale notiamo una
partecipazione totale del proprio essere fisico-psichico e
razional-spirituale alla preghiera.
IL NOSTRO VISO
Gesù si offre nella sua corporeità
e chiede a noi di compiere un memoriale, cioè di ripetere un gesto
che non può essere solo rituale. Anche noi dobbiamo coinvolgere il
nostro corpo in qualche modo, per una partecipazione più
coerente con quella di Gesù. Anche la nostra corporeità diventa
importante.
IL SENSO DELLA CORPOREITA'
"Da diverse centinaia d'anni
il cristianesimo aveva subito troppo il condizionamento delle
filosofie greche che presentavano in modo negativo il corpo. Oggi si
è riscoperto il vero senso cristiano del corpo attingendo alla
concezione biblica.
L'
uomo è un tutt'uno: " è argilla che vive con il soffio vitale"
(diventa carne e spirito insieme) e ambedue sono creati da Dio (cfr
Gen 2). L'uomo porta l'immagine di Dio in tutta questa unità di
corpo e spirito. Queste due realtà sono in tensione tra loro: lo
spirito ha bisogno della carne per esprimersi e la carne ha bisogno
dello spirito per trascendersi.
Un segno di questa concezione
unitaria è dato da 1 Tess 5 "tutto quello che è vostro, spirito,
anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore"
Il corpo diventa, per san Paolo ,
il luogo del culto: "offrite i vostri corpi come sacrificio
vivente, santo e gradito a Dio" (Rom 12,1) e il "corpo è tempio
dello Spirito" (1 Cor 6,19).
Il corpo però non è una realtà
perfetta. Esso con tutta la creazione attende la redenzione.
Anch'egli è chiamato a conformarsi e appartenere a Cristo per
l'eternità.
Concludendo: il corpo resta la
parte debole e mortale dell' uomo. L'espressione di san Paolo:
"non vivete secondo la carne", significa non vivere solo secondo
i limiti e gli impulsi imposti dal corpo materiale. L'uomo è
quindi chiamato a ricomporre la tensione dialettica positiva tra
corpo e spirito. Il corpo è strumento comunicativo dell' anima,
cioè della parte più tipica dell' umano. Di essa deve mettersi al
servizio, ma con le sue tipiche modalità concrete e limitate. (cfr
CM MARTINI)
PREGARE
ANCHE COL CORPO CCC
2702-3 Il bisogno di associare i sensi alla preghiera interiore
risponde ad una esigenza della natura umana. Siamo corpo e spirito, e
quindi avvertiamo il bisogno di tradurre esteriormente i nostri
sentimenti. Dobbiamo pregare con tutto il nostro essere per dare alla
nostra supplica la maggior forza possibile... (Dio)
vuole anche l'espressione esteriore che associa il corpo alla
preghiera interiore, affinché la preghiera gli renda l'omaggio
perfetto di tutto
ciò a cui egli ha diritto.
SIMBOLISMO DEL CORPO NELLA
PREGHIERA
* SEDERSI IN UNA POSIZIONE UMILE
La "posizione" è segno di
presenza e ascolto:
" stare semplicemente con il Signore".
Stare con una posizione
umile porta a
vivere l'atteggiamento del pubblicano al tempio che pregava: "
Signore abbi pietà di me peccatore".
* CELLA CHIUSA, LUCE SCARSA
Chiudere
la porta vuol dire che vogliamo stare in intimità. Il silenzio è la
condizione in cui percepire le ispirazioni interiori dello Spirito.
Importante, più che evitare le chiacchiere, è la "solitudine del
cuore" in cui "eliminare i discorsi" prodotti dai pensieri che
turbano.
La
stanza scarsamente illuminata serve per distaccarsi dalle tentazioni
della vista e quindi è atto di fede e ricerca di Lui oltre le forme.
*
LA RESPIRAZIONE
E'
esercizio naturale utile per chi vuole gustare le parole della
preghiera nel ritmo della propria vita. C'è un ritmo di ricevere e
uno di dare. Il moto dell' inspirazione indica il voler
dipendere da Cristo. Quello dell'espirazione indica il voler
donare Cristo agli altri. Così la realtà di Cristo penetra in noi.
Il
respiro viene pian piano rallentato e a volte trattenuto, per
indicare l'eternità del tempo.
*
PERICOLI DA EVITARE
Alcuni
padri consigliavano di applicare queste regole a seguito del
consiglio di un padre spirituale. Non tutti siamo uguali e quindi
come "metodo" non si addice a tutti. (T. Spidlik)
La
posizione non é la preghiera ma può essere un aiuto a viverla.
Non possiamo prescindere dal corpo
nella preghiera. Esso o diventa strumento per la preghiera o diventa
ostacolo. Il corpo ha esigenze, limiti, bisogni che vanno anche
rispettati.
Se il corpo prega é più facile
che lo spirito preghi. E' più difficile il contrario: il corpo
tende a fare resistenza ad uno spirito che vuole pregare.
E' importante iniziare la
preghiera chiedendo al corpo una posizione che favorisca la
concentrazione. Una norma spicciola può essere questa: stare in
ginocchio tenendo il busto eretto; spalle aperte così la
respirazione é regolare e piena, braccia rilassate lungo il corpo,
occhi chiusi o fissi sull'Eucaristia o sul Crocifisso o altra
immagine sacra.
Se si é soli si può pregare a
voce alta, allargando le braccia, con prostrazioni profonde.
Certe
posizioni dolorose non aiutano la preghiera, come non l'aiutano
posizioni troppo comode.
Non scusare mai la pigrizia, ma
indagare sulle sue cause.
Tutti
i padri orientali e del deserto usavano la tecnica della
respirazione. Va riscoperta.
E'
necessario mettersi in una posizione che consenta una respirazione
regolare e ampia (yoga, oppure schiena perfettamente eretta, oppure
lo stare seduti su di uno sgabello senza schienale o molto diritto.
Con la respirazione ampia e regolare la concentrazione é migliore.
(p. Gasparino)
DECALOGO DEL CORPO TEMPIO
DELLO SPIRITO
DIO LODA IL TUO CORPO
.
Ringrazia Dio che ti ha dato oggi, questa mattina, la vita e ha fatto
di te come una cosa ‘molto buona'
2.
Ringrazia per ogni parte del tuo corpo, può essere un particolare di
una grande opera
3.
Considera il tuo
corpo come ‘strumento' per la vita e non come fine in sé
stesso
4.
Curati a lode di Dio
e per metterti col corpo al Suo servizio nella vocazione che ti
chiede
5.
Non fare del tuo
corpo un idolo che ti porta via attenzioni e tempo eccessivi
IL
CORPO LODA DIO
6.
Cerca un ambiente
fisico adatto alla tua preghiera
7.
Cerca una posizione
comoda, ma adatta alla concentrazione
8.
Prova a vivere i 2
movimenti della respirazione e lo sguardo su un punto
9.
Prova a esprimere la
tua risposta a Dio con posizioni simboliche del corpo
10.
Chiedi a Dio che ti
riveli per chi e per qualse scopo il tuo corpo si deve offrire
e morire per amore
PREGHIERA
CONCLUSIVA
O Signore, il Tuo Volto è la mia
sola patria, il mio reame d'amore, il mio prato ridente, il mio
dolce sole quotidiano. Esso è il Giglio della valle, il cui profumo
misterioso, consola l'esilio della mia anima,e le fa gustare la
pace celeste Amen.
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