Domenica 05 maggio 2024
 
La preghiera fatta assieme è un momento prezioso per rendere ancora più salda la vita familiare, l’amicizia! - Papa Francesco
Home arrow Vivere la fede arrow Briciole arrow briciola 11-12-2012
 
Home
Notizie
Documenti
Orario preghiere
 
Storia
Dove siamo
Foto
Cerca
Mappa del sito
Vivere la fede
Percorsi di parole
Siti consigliati
Link

 
Briciole
logo iblog don
briciola 11-12-2012 PDF Stampa
11-12-2012
Il tuo volto Signore io cerco

LE ORECCHIE DI GESU'

LE ORECCHIE DI GESU'

13Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, 14e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. 15Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. 16Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. 17Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; 18uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». 19Domandò loro: «Che cosa?». (Lc 24,13-19) LE NOSTRE ORECCHIE 28Allora si avvicinò a lui uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». 29Gesù rispose: «Il primo è:Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; 30amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. 31Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso.

SPUNTI BIBLICI
La gente si rivolge spesso a Gesù perchè sa di essere ascoltata. Egli accoglie le domande immediate di guarigione o i bisogni vari. Ascolta anche le domande sul futuro dell'eternità, sulla vita buona da seguire, ecc. Le orecchie di Gesù sono espressione dell'orecchio di Dio che ascolta il suo popolo. Eppure nell'Antico Testamento troviamo preghiere che cercano di essere come un grido che vuole svegliare Dio dal suo ‘non ascolto'. Così , ai giorni nostri ha pregato anche papa Benedetto ad Auschwitz, citando il salmo 44:  Svégliati, perché dormi, Signore? Déstati, non ci respingere per sempre! Perché nascondi il tuo volto, dimentichi la nostra miseria e oppressione? Poiché siamo prostrati nella polvere, il nostro corpo è steso a terra. Sorgi, vieni in nostro aiuto; salvaci per la tua misericordia. Vediamo che anche Gesù in alcuni casi sembra non ascoltare: ad esempio con Pilato, quando ad un certo punto, durante il processo, la sua domanda ‘cos'è la verità?' non viene accolta. Se il cuore umano è ‘duro', Gesù si mostra sordo. Di conseguenza commenta Enzo Bianchi, che se ci sembra di non essere ascoltati da Dio, dovremmo anche chiederci se noi siamo capaci di ascoltare la sua Parola. In altre parole non è che i sordi siamo noi? Appunto: abbiamo il ‘cuore indurito?' Il brano di Gesù con i discepoli di Emmaus ci rivela uno stile particolare dell' ascoltare di Gesù, fatto anche di gesti e di domande. Egli prima di tutto "si avvicinò e camminava con loro". Il ‘farsi vicino' può esprimere un cercare di entrare nel loro mondo personale. Il ‘camminare con loro' è segno di una condivisione che permette di vivere direttamente le situazioni dell'altro. Questi atteggiamenti previ creano una relazione di comunicazione, nella quale c'è l'ascolto vero  e proprio, ma nella quale chi deve parlare si sente più libero di parlare. Un secondo particolare dell'ascolto di Gesù è quello di fare domande: cosa sono questi discorsi?", ‘cosa è successo?". In fondo Gesù non vuole ascoltare solo un lamento triste o uno sfogo, ma vuole portare i discepoli al cuore del loro problema. Potremmo dire che il suo non è un ascolto ‘consolatorio' (passivo, pur col suo valore di vicinanza) , ma è un ascolto ‘rivelativo' (attivo, che vuole condurre l'interlocutore ad una verità più profonda, che magari neppure lui ,all'inizio ha ben chiaro.

LA VIRTU' DELL'ASCOLTO

Tutti parlano di ascolto, ma pochi lo attuano. L'ascolto infatti è un'arte difficile. E' più facile parlare che ascoltare. E' più facile dare sentenze sull'impressione esteriore. Ma questo non è frutto dell'ascolto. L'ascolto è una virtù innanzi tutto personale, poi relazionale. Imparare ad ascoltare infatti ci fa prima di tutto crescere in una trascendenza. Cioè noi usciamo dal nostro io solitario e ci apriamo all' altro e ad un Oltre e ad un Altro. Dovremmo sempre sforzarci di ascoltare per essere migliori. Dovremmo ascoltare per essere come Dio che ascolta il grido umano. Rifletteremo sull'ascolto seguendo la risposta di Gesù sul comandamento più grande: quindi un ascolto verso Dio , poi verso gli altri e infine verso sé stessi. Ma diciamo che quest'ultimo diventa decisivo. Se sappiamo ascoltare e capire noi stessi, saremo capaci di ascoltare e capire di più gli altri e Dio stesso.

ASCOLTARE LA PAROLA
Nel brano del Vangelo di Marco il grande comandamento comincia, come nel credo ebraico, con ‘ascolta'. Questo imperativo però è da leggersi alla luce delle affermazioni seguenti, cioè come un atto di amore. Ascoltare per amore di Dio. Rovesciando: se amiamo Dio allora lo ascoltiamo. Ci chiediamo in che modo e quando ascoltiamo Dio. La nostra preghiera è ascolto? Se lui ascolta me, io ascolto lui! Padre Cencini spiega l' ascolto della Parola di Dio con un ventaglio di azioni progressive, che magari si svolgono anche solo attorno ad una piccola frase del giorno (il ‘pane quotidano') :
1) desiderare la Parola;
2) leggere le Scritture;
3) Studiare la Bibbia;
4) Comprendere con la Chiesa;
5) Meditare ogni giorno e lasciarmi interrogare;
6) pregare che la Parola si attui;
7) scegliere e agire secondo la Parola;
8) verificare la giornata sulla Parola;
9) contemplare la Parola che si è realizzata;
10) Ringraziare Dio per la Parola

ASCOLTARE IL FRATELLO
L'episodio dei discepoli di Emmaus ci può dare spunti anche sull'ascolto del fratello, motivato dall'amore. Rivediamo alcuni particolari:
1) farsi vicino: che non significa solo avvicinamento fisico, ma ‘volontà di ascoltare', ‘darsi tempo', ‘mettere attenzione', ‘lasciar da parte altre cose', ‘guardarsi' ;
2) camminare insieme: significa il mettersi nei panni dell'altro, provare a sentire come sente lui;
3) ascoltare: è l'atto fisico preciso che cerca però di cogliere i suoni e anche di vedere i comportamenti (linguaggio non verbale);
4) interrogare = è un modo per far riflettere chi parla e approfondire il suo discorso; 
5) pazientare = non si arriva subito alla conclusione e alla comprensione, ci vuole tempo;
6) arrivare al cuore del problema = pian piano, conoscendosi nel tempo, si può arrivare (tutte e due le persone!) a cogliere aspetti del discorso che prima non erano ben capiti e sviluppati (ascolto rivelativo).

ASCOLTARE SE' STESSI

Ma è importante anche quell'ascolto di noi stessi, motivato dall'amore per sé. Diventa il conoscersi. Ci si conosce come fa un'esploratore che piano piano, giorno dopo giorno compone una nuova mappa: Si deve partire da fatti concreti, per ascoltarsi e riascoltarsi. Quindi è bene:
1)  prima ricostruire un episodio.
2) Poi ci si può domandare se c'erano, in quell'episodio, delle emozioni particolari. Possono essercene più di una.
3) Poi possiamo vedere i comportamenti che abbiamo avuto.
4) Quali pensieri sono emersi, quali ‘voci' interiori,
5) Quindi infine provare a chiedersi ‘cosa mi ha mosso'?
Giorno dopo giorno realizzeremo la conoscenza di noi stessi.

IL DECALOGO DELL' ASCOLTARE  
1. L'ASCOLTO VIENE PRIMA DEL PARLARE E DEL GIUDICARE
ASCOLTO DI SE'

2. IN UNA CERTA SITUAZIONE CONCRETA CHIEDITI: QUALI EMOZIONI HO PROVATO?
3.     IN UNA CERTA SITUAZIONE CONCRETA CHIEDITI: COME MI SONO COMPORTATO?
4.     DAVANTI AD UNA PERSONA CONCRETA: COSA HO PROVATO?
ASCOLTO DEGLI ALTRI

5.     ASCOLTA LE PAROLE E LA SUA NARRAZIONE
6.     ASCOLTA GUARDANDO LA GESTUALITA' DI CHI TI E' DAVANTI
7.     PROVA A METTERTI NEI SUOI PANNI                  
ASCOLTO DI DIO

8.     ASCOLTA GUARDANDO LA CREAZIONE E INTERROGATI
9.     ASCOLTA LEGGENDO LA BIBBIA E MEDITANDOLA
10.   ASCOLTA LA PAROLA DEL PAPA , DEI VESCOVI  E DEI FRATELLI CRISTIANI

PREGHIERA CONCLUSIVA
O Signore, donaci di vivere in profondo ascolto dello Spirito che parla alla chiesa, rendici umili e arditi apostoli, affinché siamo pronti ad una azione evangelizzatrice attenta alle sfide e alle attese delle giovani generazioni , Amen  

 Commenti (0)Add Comment

 Scrivi un commento
quote
bold
italicize
underline
strike
url
image
quote
quote

security code
Trascrivi nello spazio sottostante i caratteri che appaiono nella riga qui sopra e procedi all’invio del commento, ma tieni presente che questo vuole essere uno spazio di confronto positivo, quindi eventuali messaggi con spirito polemico o contenenti offese, insulti o termini non consoni allo spirito del sito saranno rimossi.


busy
 
< Avanti   Indietro >
   
24_s.jpg
Gruppi parrocchiali
Azione Cattolica
Caritas
ANSPI
Gruppo Catechisti
Gruppo Cultura
Famiglie
Gruppo Liturgico
Scout
 
Calendario Pastorale
Fine Benedizioni 2024

Area riservata
Login


Logo chiesa
 
Sito realizzato con Joomla! - Copyright 2007-2024 Parrocchia San Savino Faenza