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briciola 17-12-2012 PDF Stampa
17-12-2012
1-     LA FINE ... COME COMPIMENTO (omelia)

Che cosa dobbiamo fare?' E' la domanda che la gente rivolge a Giovanni Battista il quale ha appena detto: c'è una fine e in questa fine ‘la scure è già posta alla radice degli alberi". Giovanni Battista sente questa fine come momento imminente e decisivo. Sorge allora la domanda della gente: ‘che dobbiamo fare?' Davanti ad ogni evento decisivo o più o meno catastrofico cerchiamo tutti di organizzarci. ‘che dobbiamo fare?'

E' la stessa domanda che diversi si stanno facendo davanti alla cosiddetta fine del mondo secondo il calendario Maya che vi prometto di tirare in ballo per l'ultima volta. Stavolta è per dire che questo calendario non sbaglia del tutto. Pur sbagliando la data, esso dice che questo mondo finirà. Questa affermazione fa parte anche della nostra fede. Fa parte anche delle previsioni scientifiche: la terra non è eterna, perchè il sole non è eterno e quando avrà finito le sue riserve energetiche si spegnerà. Almeno queste sono le previsioni. Una ‘roba' che accadrà fra qualche anno! L'idea di una fine però viene letta in modo diverso dalle previsoni scientifiche (catastrofe) oppure da certe religioni (punizione divina) o dal cristianesimo.

Il cristianesimo, sulla scia dell' ebraismo, è ora in attesa: non della prima venuta del Messia ma dell' ultima venuta. Essa viene vista come 'il compimento del progetto' sulla creazione. Quindi qualcosa di positivo, che fa parte del desiderio di pienezza che portiamo nel cuore.

Eppure, nella visione cristiana rimane un senso di tragicità. Si perchè il Messia che viene deve rimediare alle conseguenze del ‘peccato originale', per fare rientrare Adamo nel Paradiso da cui era stato cacciato. Atri aspetti di questa tragicità:

* tragicità, ancora è data dallo scoprire che la natura non è perfetta, che ha bisogno di essere corretta. * L'idea di sviluppo umano e di crescita è qualcosa che non va lasciato allo spontaneismo. Noi siamo i figli di Adamo e da soli non possiamo rientrare nel ‘paradiso'. Scopriamo che l'uomo ha un limite, ha una peccaminosità che può rendere tragico l'evento della fine: 9Anzi, già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco»..



2-     DAVANTI ALLA FINE: ARRIVA IL ‘PURIFICATORE' CONVERTITEVI!

Ma ecco come prosegue l'annuncio di Giovanni il Battista: il Messia non verrà tanto per ‘distruggere' ma per purificare. L' immagine della scure che taglia il ramo secco può essere vista anche come potatura. Ancora: colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 17Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile. E' il fuoco che disinfetta dalle epidemie o il fuoco che purifica l'oro dalle impurità.

"Attraverso queste immagini non si vuol solo presentare un Gesù messia giustiziere, ma la novità assoluta di Cristo che viene nella storia per combattere il male (Ravasi). Non é distruzione é purificazione e liberazione. E' per questo che tale brano é proclamato nella liturgia di metà avvento con il tema della gioia: "rallegratevi"!

Venendo a noi, in concreto, il Messia ci chiede di stare davanti alla fine con atteggiamento di conversione. Questo perchè c'è anche una nostra preparazione e una nostra responsabilità: renderci disponibili a colui che viene per purificare. E' poi interessante vedere come in tutte le grandi tradizioni religiose c'è un collegamento tra la mia vita attuale moralmente intesa e il vivere bene la fine.

Occorre allora curare la nostra condotta quotidiana, restando, non nell'ottica di un perfezionismo, ma nell' ottica di un miglioramento , quindi di una conversione al valore morale del bene. Il primo passo è ammetterci tra i peccatori e accostarci al sacramento della Riconciliazione. Allora potremo avviare il processo di conversione



3-     COSA FARE? FATE OPERE DI GIUSTIZIA!

Ancora: cosa fare? Giovanni Battista ci dice poi: vigilate sulla vostra condotta in un senso di GIUSTIZIA: chi ha di più del necessario, quanto a cibo e vestiti, lo condivida con chi non li ha; chi ha un compito di difesa o di guida non abusi del proprio potere usando violenza; chi ha un compito amministrativo non ne approfitti per rubare. E' l'ottica della giustizia che è base per la carità.

La vera tragicità circa la fine del mondo' non è saper quando accadrà (potrebbe accadere adesso), ma arrivarci con uno spirito di conversione, fatto di pentimento e di operosità nelle opere di giustizia, quindi fedeli nei nostri doveri quotidiani e sociali.



4-     SIATE LIETI NEL SIGNORE

Come diceva mons. Ravasi questa Parola viene vista da noi come motivo di gioia. Ed è questo il senso ultimo della Liturgia di oggi e come dice bene la lettera ai Filippesi: Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!

Un incitamento lo troviamo anche nel primo messagiio di papa Benedetto su Twitter (gli altri primi messaggi li daremo in un biglietto in fondo alla chiesa): "«Cari amici è con gioia che mi unisco a voi su Twitter. Grazie per la vostra generosa risposta. Vi benedico tutti di cuore».

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