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briciola 02-01-2013 |
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02-01-2013 |
LA FEDE DI GIUSEPPE
FEDE
OBBEDIENTE
Giuseppe aveva ricevuto anch'egli la
Parola dell' angelo durante un sogno. Come interpretare questa modalità di
rivelazione divina è difficile ma forse secondario. Dio ci parla in vari modi,
questo è l'importante. Ma ancora più importante è sentire che Giuseppe risponde
con un' obbedienza concreta, pratica e senza tante parole. Il testo di Matteo
dice: ‘Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come
gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; 25senza
che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù
Colpisce l'immediatezza e la concretezza della
risposta.
Questa è una modalità anche più
tipicamente maschile. C'è poca riflessione, poco approfondimento e
trattenimento. Il tutto invece si risolve nell'azione attuativa.
Si,
secondo san Giuseppe, non va dimenticato che la fede si misura nelle opere. Come dicono anche i maestri dello
spirito, come san Francesco di Sales
circa la preghiera: essa diventa vera quando si traduce nel quotidiano e
soprattutto nelle opere della carità. Giuseppe senza tante parole ‘vive la
fede'.
FEDE
PROVATA
Ritroviamo Giuseppe, secondo Matteo, all'indomani della visita dei re magi. Il
clima improvvisamente cambia. Dalla gioia della visita dei pastori, dall' onore
della visita dei magi, si passa all' orrore della violenza di Erode. Giuseppe è
chiamato improvvisamente in causa dall' angelo: egli deve intervenire subito e
portare in salvo il bambino e sua madre.
Giuseppe si fa ‘custode' di Cristo .
Ancora una volta, senza fiatare Giuseppe si mette in movimento
Egli si alzò, nella notte, prese il
bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, 1 fino alla morte di Erode
Cosa avrà pensato Giuseppe di ciò che stava per accadere?
Lui che aveva dato il nome , secondo le parole dell' angelo, Gesù, ciò Dio ci
salva. Ma ci salva da che cosa se sta per essere ucciso?
Qui la fede obbediente di Giuseppe si fa ‘fede provata'. Egli deve
muoversi nella notte dell' angoscia e del Mistero. Eppure parte e va,
assumendosi le responsabilità del caso. Eppure in questo modo egli assolve il
suo compito di ‘custode'. Egli fa la sua parte nel gioco dei ruoli familiari,
proteggendo Maria e il bambino. Giuseppe accetta le sfide della fede, per quel
Figlio di Dio che non era suo figlio naturale!
Oggi
da più parti si invoca il recupero della figura paterna, non come un doppione
della figura materna e neanche come una figura assente. C'è bisogno, come anche
mostrato in diversi film recenti (noi abbiamo visto Sciallà o The road), che i maschi esprimano la loro virilità,
non solo a letto! e i padri siano custodi coraggiosi e decisi delle loro famiglie,
attrezzandole pian piano ad affrontare i
venti delle problematiche che sempre emergeranno.
CON AL
CENTRO UN ALTRO PADRE
Ma nel brano di oggi, durante lo
smarrimento di Gesù al tempio di Gerusalemme, Giuseppe compare silenzioso come
sempre alle spalle di Maria. E' lei che dice: Tuo padre ed io, angosciati ti cercavamo'. Egli è dietro Maria e ascolta la risposta di
Gesù: ‘ non sapete che devo occuparmi
della cose del Padre mio?' Si, Gesù
dodicenne ormai adulto secondo la legge ebraica e da buon adolescente invoca
libertà dai propri genitori. Ma non solo: egli rivendica la sua più propria
identità, quella di essere Figlio di Dio e di avere un Padre nei Cieli e non
sulla terra.
E' la spada che trafigge Giuseppe.
Dopo avere fatto quello che doveva fare secondo la sua vocazione, dopo aver
sorpassato le prove e aver lavorato quotidianamente da falegname a Nazareth per
mantenere la sua famiglia, ora viene messo da parte. Ed egli sembra proprio che
da questo momento in avanti, si faccia da parte, scomparendo dalle narrazioni
evangeliche. Egli sceglie di morire, in un certo senso, nel momento in cui gli
viene chiesto di non essere più il protagonista.
E'
questo il mistero della morte che viene richiesta a chiunque voglia amare. L'
ultimo libro di Costanza Miriano è intitolato: ‘sposala e muori per lei'. E' la
parola rivolta al partner maschile di una coppia. E' richiesto di amare fino alla
propria morte. Ma è una morte che non avviene solo a 90 o 100 anni, ma è la
morte del proprio tornaconto o ambizione a favore della vita altrui.
La fede di Giuseppe alla fine è capace di far
emergere il vero protagonista della fede che non è Giueppe stesso ma è Dio.
Solo accettando di morire si potrà amare. Solo accettando di morire si potrà
avere fede-
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Maggio 2024 |
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