06-01-2013 |
IL TEMPO SCORRE: FACCIAMONE
UNA PREGHIERA (omelia)
Viviamo questa festa dedicata alla Madre di Dio, tra la
fine di un anno e l'inizio di uno nuovo.
Vogliamo interrogarci sul valore del tempo. Da un lato lo vediamo con il
suo inesorabile scorrere e questo un po' ci rattrista. Da un altro lato lo
vediamo come un occasione che ci è sempre concessa per un cammino di vita che
possiamo vivere puntando in alto. Sappiamo che il fine della nostra esistenza è
vivere nell'amore di Dio dandogli gloria in comunione con tutta la creazione.
Ogni giorno ci è offerta una nuova occasione per scoprire i passi da compiere
in questo amore e i modi di realizzare la continua preghiera a Dio insieme a
tutto il creato.
La nostra preghiera dovrebbe essere di RINGRAZIAMENTO per
ciò che abbiamo a avuto nel passato e di LODE per quello che stiamo per vivere,
appunto il tempo che ci è dato come occasione propizia.
Questo tipo di preghiere non sono però scontate e così
usuali. Noi siamo più pronti a chiedere a Dio per i nostri bisogni contingenti.
Fatichiamo a ringraziare e a lodare.
Prendiamo spunto da Maria Madre di Dio per compiere
questo tipo di preghiera.
Ella, come raccontato nel vangelo di Luca, ‘custodiva
e meditava queste cose'. Maria ha una fede che è CAPACE DI CUSTODIRE E
DI MEDITARE, PER DIVENTARE POI LODE.
IL CUSTODIRE SIGNIFICA ‘FARE MEMORIA'. Maria , come dice
paap benedetto nel libro ‘ I vangeli dell' Infanzia', è stata la fonte più
autorevole dei racconti evangelici, come colei che aveva custodito, aveva fatto
memoria. Il tempo può esser conservato nella memoria.
IL MEDITARE SIGNIFICA SAPER LEGGERE IL TEMPO. L'atto di
meditazione non è solo quello di un ‘reporter' che annota dei dati. Il tempo
può essere indagato perchè ci parla di Qualcun altro e parla anche di noi
stessi. Cosa mi dice di Dio? Cosa dice di me? Cosa mi insegna?
Ecco allora che i fatti acquistano spessore e valore. I
fatti sono avvenimenti di cui posso ringraziare e anche lodare Dio, fonte di
ogni cosa.
Una persona raccontava che proprio in un momento negativo
come la sua malattia si è riconciliata con la figlia. Un'altra raccontava che
proprio nel momento in cui non ha potuto più correre ha visto un proprio figlio
depresso reagire nell'amore e uscire dalla sua condizione pessimistica. E'
interessante scorgere che sbocciano nuovi fiori nei fatti di ogni giorno se noi
sappiamo ricordarli e farne meditazione per scorgere un bene che ci viene
incontro.
Maria la Madre di Dio ci insegna tutto questo e ancora di
più. Lei nell'annunciazione non ha preteso infine di capire tutto ma si è
abbandonata fiduciosa. Ecco un ultimo scorcio sulla fede di Maria: l ABBANDONO
IN DIO FIDUCIOSA.
Sia questo il nostro ultimo spunto in cui interrogarci su
come vivere il tempo, facendone un ringraziamento e una lode a Dio, imparando
da Maria. Anche noi abbandoniamoci fiduciosi in Dio guardando al tempo che ci
sta davanti. Il Signore ci accompagna nella nostra storia verso il suo
compimento. Verso l' Eterno. A questo scopo leggiamo una poesia conclusiva di
Gibran sul tempo.
Il tempo è senza inizio
nell'ordito di un tessuto dove il silenzio, nell'affaticare dell'universo tace
e voi vorreste misurare il ritmo dell'universo, l'incommensurabile e l'immenso.
Vorreste regolare il vostro comportamento e dirigere il corso del vostro
spirito secondo le ore e le stagioni. Del tempo vorreste fare un fiume per
sostare presso la sua riva e guardarlo fluire.
Ma l'eterno che è in voi
sa che la vita è senza tempo. E sa che l'oggi non è che il ricordo di ieri, e
il domani il sogno di oggi. E ciò che in voi è canto e contemplazione dimora
quieto entro i confini di quel primo attimo in cui le stelle furono disseminate
nello spazio. Chi di voi non sente che la sua forza d'amore è sconfinata?
E chi non sente che
questo autentico amore, benché sconfinato, è racchiuso nel centro del proprio
essere, e non passa da pensiero d'amore a pensiero d'amore, né da atto d'amore
ad atto d'amore? E non è forse il tempo, così come l'amore, indiviso e immoto.
IL TEMPO SCORRE: FACCIAMONE UNA PREGHIERA
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OGNI COSA HA IL SUO TEMPO.. ...
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- Pensa a qualcuno che potrebbe aver bisogno di
te. Non andare a cercarlo lontano, può essere lì a un
passo e magari avere le sembianze di un rompiscatole
o di uno che non vorrà mai farsi aiutare. A volte gli
altri si lasciano toccare, anche se ti dicono che non
vogliono e lo fanno se si sentono considerati e trattati
con rispetto. Quando vai, non preparare prima cosa
dovrai fare o vorrai dire, lascia che sia il cuore in quel
momento a dettarti le parole e a guidare i tuoi gesti.
Non aver paura di tremare o di non essere capito, tanto lui non ascolterà le tue parole, ma percepirà il tuo
spirito. Ti potrebbe anche rifiutare, ma è lo stesso.
Ogni cosa ha il suo tempo e questo lo devi sapere.
Ma ogni nascita è impercettibile, è fatta di un lieve
movimento e questo può accadere anche se tu non te
ne accorgi. Non pretendere da te il risultato, lasciati
andare e sii contento di essere lì: anche se non lo sai
la vita rinasce per quel tuo gesto.
Non ti aspettare un ringraziamento. Hai già ricevuto la tua ricompensa. E non fare il deluso se le
cose non sono andate come volevi o se l’altro non ti
ha dato un riconoscimento: l’amore non crea debiti,
fa bene a chi lo fa. Anche se tu fossi arrabbiato hai già
ricevuto la tua ricompensa: è vita, vitalità anche quella, è passione che si sprigiona. Quando stai tornando
a casa, prova ad ascoltare ciò che ti sta succedendo,
a sentire le tue fibre che rinascono, a percepire il tuo
battito, ad assaporare quell’energia che sta scorrendo
dentro di te. Si chiama nascere di nuovo.
(riflessione di Pier Luigi Ricci)...perchè...
C’è un luogo privilegiato nella nostra vita dove
possiamo “nascere di nuovo”, ogni giorno. Questo luogo si chiama “incontro”, si chiama relazione, in particolare con le persone più vicine,
che ci stanno a cuore.
Ascoltare e incontrare l’altro ci trasforma. Ciò
vale sia nelle occasioni e negli incontri “speciali” che possono dare una svolta alla nostra
vita che nella quotidianità, nei rapporti di tutti i
giorni, nelle diverse routine che frequentiamo.
Proviamo a pensare a un aspetto di noi stessi e
del nostro vivere che non abbia a che fare con
qualche rapporto. Non esiste nulla di noi che
non sia in qualche modo legato ai rapporti con
gli altri. “Sono ciò che sono perché ci sono gli
altri”.
La trama della nostra vita si costituisce dunque,
giorno dopo giorno, attraverso le relazioni che
intrecciamo. In questo intreccio quotidiano, nel
tempo, si formano inevitabilmente dei “nodi”
che rendono faticosi e difficili i rapporti, ma
contemporaneamente si possono presentare opportunità e incontri che ci permettono di esprimere le nostre potenzialità, le nostre speranze,
la nostra autenti-cità più vera. Tutti nasciamo
uomini o donne ed abbiamo una vita intera, attraverso molteplici ri-nascite, per diventare davvero “esseri umani”,..che racchiudono in se' la bellezza del DIVINO ,di un DIO -AMORE,di un DIO -BAMBINO ,di un DIO-PADRE MISERICORDIOSO