L' ATTESA
Gesù ha offerto il sacrificio 'santo e gradito' a Dio per la nostra salvezza. Egli ha come 'pagato' per la nostra liberazione. Egli ha come dato la 'cura' efficace per la nostra guarigione. Tutto questo col dono di sè sulla corce, per amore.
La lettera agli Ebrei dice, nell letture della liturgia, che egli ora 'attende che i suoi nemici vengano posti a sgabello dei suoi piedi". La cura è data e la guarigione è in atto, ma il nostro è il tempo di un'attesa in cui si compia la guarigione.
Spesso l'attesa di una guarigione è veramente snervante, carica di speranza, ma anche di angoscia e infine di gioia. Si diventa attenti ad ogni minimo segno di cambiamento: cosa sta succedendo in me? in meglio o in peggio?
Certo, se si guarda il teelgiornale, si fa fatica a pensare al meglio. Sembra che l'efetto delle redenzione di Gesù tardi a venire. Eppure dobbiamo sapere che le regole dei mass media sono quelle di dire solo una parte della verità: quella che fa colpo, notizia, che suscita clamore, che ti tiene attaccato al video. E' la logica consumista.
Per fortuna la verità è un'altra. Tanti sono i segni di bene e di conversione.
Ce ne vogliamo raccontare qualcuno?
"Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto". Si batteranno il petto dicendo: 'che dobbiamo fare'?
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Mi colpisce la forza con cui queste persone si staccano dal disfattismo generalizzato per affermare una loro esperienza di vita positiva: noi conosciamo una realtà buona. Nelle loro parole colgo inoltre un invito: per favore lasciateci almeno la fiducia nei medici, a cui affidiamo la nostra salute, la nostra speranza di guarigione, e nei preti, nella Chiesa, che ci stanno vicino e ci aiutano a trovare un senso a ciò che stiamo vivendo. Rifletto su quanto male possiamo fare anche noi, soprattutto ai piccoli, alle persone fragili che cercano motivi di speranza, trovando sempre ed enfatizzando solo le cose che non vanno.
Ringrazio per il dono inaspettato di questa lunga attesa.