03-02-2013 |
OVVIO?
La fede che mi hanno insegnato da piccolo è vecchia.
La fede dell'ordinario e non dello stordinario non mi die nulla
La fede del 'già sentito' non mi dice nulla.
Queste affermazioni, che potebbero risuonare anche in noi, le vogliamo trasformare in domande. E' proprio vero che ciò che ci hanno conseganto i nostri genitori è da 'buttare'? E' proprio vero che ciò che ha il sapore di tutti i giorni non porta in sè il valore della qualità? E' proprio vero che ciò che ho già sentito in realtà non contiene un significato ancora più profondo?
Oggi, anche atraverso l'espressione del vangelo 'nessuno è profeta nella sua patria', vogliamo vigilare sul rischio di scartare in fretta cose buone e di lasciarci attrarre solo dal sensazionale o dal sentimentale a richio di perdere ciò che ha la durata dei secoli, per il nostro vero bene.
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basterebbe :...fermarsi un po'... o almeno rallentare la corsa frenetica quotidiana...per
indagare sullo scopo della nostra vita :
non si tratta di trovare risposte, quanto di porsi domande, di uscire dall'indifferenza, dalla estenuante sensazione che tutto ormai sia noto e scontato, dalla passiva accettazione di visioni della vita indotte da altri - dalla televisione, dalla pubblicità, dalla moda - per ritrovare la capacità di chiedersi "che cosa è davvero importante nella vita", provando a rispondersi in prima persona, valutando autonomamente idee e stili di vita, confrontando diverse proposte e scegliendo quello che davvero risuona dentro, con autenticità.
Ci dobbiamo preoccupare non tanto di avere cura, ma essere cura.
Dobbiamo raggiungere “la trasparenza del
mattino” dove la vita è di nuovo colta nel suo
nascere e nel suo rigoglio.
In questa trasparenza, ognuno di noi può tornare fedele ed “esserci” senza fuggire e poter
ridire “ io ci sarò”!!!!!