LE DIMISSIONI DEL PAPA
Vivo con sofferenza questo momento a seguito dell'annuncio delle dimissioni del papa. L'abbandono di un ministero, giustificabilissimo, per i pesi che deve portare il nostro papa, lascia un vuoto nel mio cuore. Vorrei vivere questo momento con un aumento di preghiera, soprattutto chiedendo l'intercessione della Madonna di Lourdes, madre dei sofferenti e pregare per il papa Bendetto, per la sua salute, ma anche per la Chiesa intera.
Esprimo il mio affetto e la mia stima per il papa Benedetto e anche l'ammirazione per un gesto umile e responsabile. Dobbiamo sempre ricordarci che siamo uomini in carne ed ossa e che la grazia di stato, da parte di Dio, a seguito di un incarico ricevuto, non elimina le nostre debolezze. Anche un papa rimane un semplice uomo che deve invocare la continua grazia di Dio e la collaborazione di tutta la Chiesa.
Resto in ascolto delle parole di fede che papa Benedetto ci ha trasmesso, con sapienza, mitezza e fermezza in questi anni, fedele al suo mandato di annunciatore del Vangelo e custode del popolo di Dio.
Una convinzione mi guida: Dio non abbandona il suo 'gregge' e così sarà anche adesso! Intanto Dio ci chiede di essere uniti gli uni agli altri e di invocare lo Spirito santo per questo passaggio storico. Don Massimo
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"Quando ho appreso la notizia delle inattese dimissioni del Santo Padre Benedetto XVI, ho provato il dolore intenso che si prova nel momento in cui si avverte che una persona cara sta uscendo improvvisamente dal nostro orizzonte. Tutti abbiamo un cuore e il cuore si affeziona alle persone, questo è evidente ed è giusto. Però, subito dopo, mi è sembrato di sentire una brezza soave che veniva da lontano e mi portava il profumo inconfondibile della paglia di Betlemme. Sì, il profumo dell’umiltà di Dio. Ho sentito nitidamente in questo momento le parole di Gesù, parole non invecchiate da 2000 anni di storia ma ancora vive nelle vene della Chiesa. Esse stupendamente ci dicono: imparate da me che sono mite e umile di cuore. Come mi è apparso bello e confortante scoprire che queste parole fresche e giovani uscivano dal gesto delle dimissioni di Benedetto XVI e davano a tutti una grande lezione! In un mondo popolato da persone arroccate sul potere, incapaci di allentare la morsa dallo scettro, avide di salire e salire sempre di più, come è evangelico e controcorrente il gesto di colui che dice onestamente: perdonatemi non ho più le forze, Gesù chiami un altro al timone della Chiesa, io mi ritiro senza potere nel silenzio e nella preghiera. Il grande oratore francese, Jacques Bénigne Bossuet, sul finire del XVII secolo, amaramente esclamava: vi meravigliate se sembra che Dio si sia nascosto, vi meravigliate? Dio si trova a disagio in un mondo di orgogliosi, perché gli orgogliosi non possono capire il vocabolario dell’umiltà che Dio ha stampato a Betlemme. Oggi, concludeva Bossuet, trovare una persona veramente umile è un fatto più unico che raro. Ebbene, noi l’abbiamo trovata. Noi possiamo dire che oggi una persona umile c’è. Una persona veramente umile e coraggiosamente umile è Benedetto XVI. Grazie, Papa Benedetto! Hai dato un colpo all’orgoglio di tutti! Il mondo è sorpreso, sì, la Chiesa è edificata, tutti siamo chiamati a tenerne conto e Dio dal cielo sorride perché un raggio della sua luce è riuscito a sciogliere la fitta nebbia della superbia umana. E la Chiesa continua il suo cammino, sorretta dalla certezza che Gesù resta sempre al timone della barca, senza interruzione, e questo basta per renderci ottimisti."
(cardinale Angelo Comastri)