VOTARE / 1
Attorno a noi serpeggia un malcontento generale verso un
certo modo di fare politica, relativo a
tutti gli schieramenti. Tutti infatti sono ‘giudicati’ colpevoli di aver fatto
prima i propri interessi e poi il bene del paese in un momento di difficoltà.
Chi ha dato segni di vera ‘conversione’ cambiando lo stile precedente? Nulla
sembra ancora cambiato e si aspettano segni chiari e non solo parole o
programmi. Credo che la gente non voglia ‘semplicemente il nuovo’, andando
dietro all’ ultimo arrivato che promette a sua volta cose mai sentite, quindi
ancora da vagliare nei fatti. Credo che la gente cerchi politici che si pongono,
in questo momento, in un modo diverso, cominciando a condividere direttamente
le difficoltà della gente. Non abbiamo bisogno di ‘effetti speciali stile
pubblicità’, non ci servono più. Vogliamo gente vera. Vogliamo politici che si
‘sporcano le mani’ in mezzo alla gente e che soffrono con la gente.
Questo appare un pensiero diffuso. Vorremo però che questo
pensiero, più che condannare, risvegliasse il cuore di persone che si vogliono
mettere al servizio del paese.
Credo però che oggi il rischio più grosso sia la possibile
disaffezione dalla politica, in quanto servizio per la buona qualità della vita
sociale, nella giustizia e nella pace. Si pensa che della politica restino i
giochi di potere e di finanze per gli interessi di parte. Ma è grave il rischio
di non credere più nel servizio della politica per unire una collettività e
garantire beni primari a tutti, secondo valori morali fondamentali.
Un segno è la crescente disaffezione dal voto. La cosa è
comprensibile, ma non va convalidata. Occorre che tutti ricordino l’importanza
dello strumento democratico del voto, come conquista dei diritti e doveri di
una buona cittadinanza attiva.
Purtroppo il ‘lasciarsi andare’ alla delusione non porta a
nulla se non a lasciare che altre forze (quali?) governino il paese (per quali
interessi?). Ricordiamo che in momenti difficili sono nate le dittature e sono
cominciate le guerre. Noi cristiani crediamo che lo Spirito di Dio possa
suscitare ancora ‘persone di buona volontà’ in cui credere. Forse non saranno
le grandi organizzazioni partitiche, ma singole persone oneste si.
Noi
cittadini cominciamo da qui: non gettiamo quel ‘talento’ che dobbiamo
trafficare bene e che si chiama “voto”.
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