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15-05-2013
PREGATE PER I VESCOVI E I PRETI
L’omelia del Papa parte dal brano degli Atti degli Apostoli in cui Paolo esorta gli “anziani” della Chiesa di Efeso a vegliare su se stessi e su tutto il gregge, ad essere pastori attenti ai “lupi rapaci”. E’ una delle “più belle pagine del Nuovo Testamento” – ha sottolineato il Papa – “piena di tenerezza, di amore pastorale” in cui emerge il “bel rapporto del vescovo col suo popolo”. I vescovi e i preti – spiega – sono al servizio degli altri, per custodire, edificare e difendere il popolo. E’ “un rapporto di protezione, di amore fra Dio e il pastore e il pastore e il popolo”:

“Alla fine un vescovo non è vescovo per se stesso, è per il popolo; e un prete non è prete per se stesso, è per il popolo: al servizio di, per far crescere, per pascolare il popolo, il gregge proprio, no? Per difenderlo dai lupi. E’ bello pensare questo! Quando in questa strada il vescovo fa quello è un bel rapporto col popolo, come il vescovo Paolo lo ha fatto col suo popolo, no? E quando il prete fa quel bel rapporto col popolo, ci dà un amore: viene un amore fra di loro, un vero amore, e la Chiesa diventa unita”.

Il rapporto del vescovo e del prete col popolo – ha proseguito il Papa - è un rapporto “esistenziale, sacramentale”. “Noi – ha aggiunto - abbiamo bisogno delle vostre preghiere” perché “anche il vescovo e il prete possono essere tentati”. I vescovi e i preti devono pregare tanto, annunciare Gesù Cristo Risorto e “predicare con coraggio quel messaggio di salvezza”. “Ma anche noi siamo uomini e siamo peccatori” e "siamo tentati". E quali sono le tentazioni del vescovo e del prete?:

“Sant’Agostino, commentando il profeta Ezechiele, parla di due: la ricchezza, che può diventare avarizia, e la vanità. E dice: ‘Quando il vescovo, il prete si approfitta delle pecore per se stesso, il movimento cambia: non è il prete, il vescovo per il popolo, ma il prete e il vescovo che prende dal popolo’. Sant’Agostino dice: ‘Prende la carne per mangiarla alla pecorella, si approfitta; fa negozi ed è attaccato ai soldi; diventa avaro e anche tante volte simoniaco. O se ne approfitta della lana per la vanità, per vantarsi’”.

Così – osserva il Papa – “quando un prete, un vescovo va dietro ai soldi, il popolo non lo ama e quello è un segno. Ma lui stesso finisce male”. San Paolo ricorda di aver lavorato con le sue mani, “non aveva un conto in banca, lavorava. E quando un vescovo, un prete va sulla strada della vanità, entra nello spirito del carrierismo – e fa tanto male alla Chiesa – fa il ridicolo alla fine, si vanta, gli piace farsi vedere, tutto potente… E il popolo non ama quello!”. Pregate per noi – ripete il Papa - “perché siamo poveri, perché siamo umili, miti, al servizio del popolo”. Infine, suggerisce di leggere il capitolo 20 versetti 28-30 degli Atti degli Apostoli dove Paolo dice: “Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue. Io so che dopo la mia partenza entreranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; perfino di mezzo a voi sorgeranno alcuni a insegnare dottrine perverse per attirare discepoli dietro di sé”:

“Leggete questa bella pagina e leggendola pregate, pregate per noi vescovi e per i preti. Ne abbiamo tanto bisogno per rimanere fedeli, per essere uomini che vegliano sul gregge e anche su noi stessi, che fanno la veglia proprio, che il loro cuore sia sempre rivolto al suo gregge. Anche che il Signore ci difenda dalle tentazioni, perché se noi andiamo sulla strada delle ricchezze, se andiamo sulla strada della vanità, diventiamo lupi e non pastori, pastori. Pregate per questo, leggete questo e pregate. Così sia”. (Francesco)
 Commenti (4)Add Comment
...
Scritto da Gabriella, 17 maggio 2013, 16:07
Signore, ti ringrazio per i sacerdoti che ho incontrato nella mia vita, ti prego perché siano tutti come Tu li vuoi, ti prego anche, come Papa Francesco ha chiesto di fare alle mamme, alle nonne, che tu chiami qualcuno anche fra i miei nipotini, ma ti prego anche per noi. Aiutaci ad accettare i nostri preti, come sono: coi loro doni, con tutto ciò che hanno di bello, di speciale, di unico, ma anche con i loro limiti, con le loro fragilità; aiutaci a godere della loro gioia, del loro entusiasmo, ma anche a capire le loro stanchezze, il loro sconforto. Aiutaci a capire che non li hai scelti perché erano dei "super eroi", né li hai fatti diventare tali col sacramento dell'Ordine. Aiutaci a non mettere sulle loro spalle dei pesi inutili, ma, se possibile, ad alleggerirli un po' e non permettere che siano, né si sentano mai soli.
...
Scritto da sms, 15 maggio 2013, 21:45
Signore Gesu',

ti prego con tutto il cuore
con tutte le mie povere capacita'
guida,illumina,rafforza la fede in questi "poveri preti"
affinche' sentano nel loro cuore il desiderio di spendersi
con la "S" maiuscola
per il nostro domani,per il nostro futuro..che sono i giovani....
Tutti ma in particolar modo i fanciulli ..i giovani quando
si accostano e parlano con un sacerdote devono sentire il "PROFUMO di GESU'"
e non di un manager.....
Devono cogliere il senso importante che un prete deve saper trasmettere e cioe' l'accoglienza,la tenerezza,l'amore,l'abbraccio di una figura che sa prima di tutto ascoltare a 360° e non solo cio' che puo' loro interessare in quel momento.
Tutte le persone,ma in particolare chi è in ricerca,chi è nella sofferenza ,
chi sta crescendo come una giovane pianticella ha bisogno di un sostegno,
per orientare lo sguardo verso la Vera LUCE che SEI TU.
Ma per fare questo TU SIGNORE devi AIUTARLI......
Fa che essi mettano mentre TI incontrano in noi fratelli ....
all'ultimo posto il cell,l'orologio,la fretta.....
Fa che chi incontra un sacerdote non si senta una pedina nelle sue mani ...
ma un prodigio di TE SIGNORE.....
Fa che comprendano l'importanza di applicare la frase "AMATEVI GLI UNI E GLI ALTRI"
non con un punto ......ma che la frase possa continuare con una virgola...."COME IO VI HO AMATO"..........
Nella speranza che questa mia preghiera venga da TE Ascoltata,ti offro le mie difficolta',ferite,incapacita',e trasformale in gesti di carita',bene,umanita'........perche' .."NULLA E' IMPOSSIBILE A DIO"
Amen
...
Scritto da una mamma, 15 maggio 2013, 17:28
Preghiera per i preti
Signore,
donaci dei preti nuovi,
plasmati su di te.
Preti adatti al mondo di oggi,
che resistano a tutti gli sbandamenti
e a tutte le mode.
Preti pieni di Spirito Santo,
preti innamorati di te,
dell’Eucaristia, della Parola,
preti spezzati alla preghiera.
Preti che non guardano all’orologio
quando stanno davanti a te,
preti capaci di pregare di giorno e di notte,
capaci come Gesù di passare
anche le notti in preghiera.
Preti che insegnano a pregare.
Preti appassionati
dei giovani, dei poveri, degli ultimi.
Mandaci preti profeti, forti e umili,
che non si scandalizzano
di nessuna miseria umana.
Mandaci preti che
si sentano peccatori come noi,
fedeli e fieri del loro celibato,
preti limpidi che portino il Vangelo
stampato nella loro vita
più che nelle loro parole.
Signore, donaci il coraggio di chiedere
preti santi e di meritarli un poco,
almeno con la preghiera umile,
costante e coraggiosa.
Maria, Madre dei preti, Madre della Chiesa,
aggiungi tu quello che manca a questa preghiera
e presentala a Cristo per noi. Amen!

(p.Andrea Gasparino)
...
Scritto da ..., 15 maggio 2013, 17:18
UN PRETE DEVE ESSERE...

Un prete deve essere:
grandissimo e piccolissimo,
nobile di spirito come un discendente di re,
semplice e dimesso come un servo di contadino,
un eroe, che ha vinto se stesso,
un uomo che ha lottato con Dio,
una sorgente di vita santa,
un peccatore al quale Dio ha perdonato,
un dominatore dei propri desideri,
un servitore dei deboli e degli inquieti,
di fronte a nessun grande si prostra,
verso i più piccoli si china,
un discepolo del suo Maestro,
una guida nella lotta degli spiriti,
un mendicante con le mani imploranti,
un araldo con doni preziosi,
un uomo nel campo del combattimento,
una madre al capezzale degli ammalati,
un vecchio nel contemplare,
un bimbo nel confidare,
tende alle cose più alte,
non disprezza le cose più piccole,
destinato alla gioia,
ha familiarità col dolore,
è lontano da ogni rimpianto,
chiaro nel pensare, schietto nel parlare,
amico della pace,
nemico dell’inerzia,
stabile in se stesso.
Del tutto diverso
da quanto sono io...

“il tuo don” “
Suore Apostoline – Castel Gandolfo

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