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Dal Vangelo di domenica 19-01-2014 |
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15-01-2014 |
Dal
Vangelo secondo Giovanni (1,29-34)
In
quel
tempo,
Giovanni,
vedendo
Gesù
venire
verso
di
lui,
disse:
«Ecco
l'agnello
di
Dio,
colui
che
toglie
il
peccato
del
mondo!
Egli
è
colui
del
quale
ho
detto:
"Dopo
di
me
viene
un
uomo
che
è
avanti
a
me,
perché
era
prima
di
me".
Io
non
lo
conoscevo,
ma
sono
venuto
a
battezzare
nell'acqua,
perché
egli
fosse
manifestato
a
Israele».
Giovanni
testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una
colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma
proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell'acqua mi disse:
"Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui
che battezza nello Spirito Santo". E io ho visto e ho testimoniato
che questi è il Figlio di Dio».
Io
non
lo
conoscevo
Come
non
lo
conosceva?
Non
erano
mezzi
parenti?
Sì
ma
anche
lui,
come
del
resto
Maria
e
i
discepoli,
hanno
avuto
bisogno
di
scoprirlo,
di
conoscerlo
meglio,
di
essere
aiutati
dall'alto
a
credere
in
lui.
E
quante
volte
rimarranno
sorpresi,
spiazzati,
dal
suo
modo
di
ragionare,
da
quello
che
diceva
e
faceva,
dalle
persone
che
frequentava,
fino
alla
Croce!
Nel
vangelo
capita
spesso
che
chi
crede
di
conoscerlo,
di
saper
già
tutto,
di
poterlo
rinchiudere
nei
suoi
schemi,
in
realtà
non
coglie
la
sua
identità
profonda,
non
ne
conosce
la
reale
provenienza
dal
Padre;
chi
crede
di
vedere
rimane
cieco
(Gv
9,41).
Anche
perché
conoscere
nel
linguaggio
biblico,
vuol
dire
essere
in
relazione
profonda,
intima,
abitare
assieme.
Non
si
tratta
solo
di
sapere
qualche
informazione
su
Gesù,
ma
di
stare
con
lui,
di
entrare
dentro
la
sua
mentalità,
la
sua
preghiera,
le
sue
scelte,
il
suo
stile
di
vita.
Un
cammino
che
dura
una
vita!
- Quali
momenti della vita mi hanno portato ad una conoscenza più profonda
di Gesù? Ho avuto anch'io l'aiuto di qualche luce dall'alto,
o di qualche testimone come Giovanni Battista?
- Quando
mi accorgo di non conoscerlo abbastanza?
Io
ho visto
Com'è
importante
il
vedere
nello
scarno
e
denso
vocabolario
giovanneo!
In
particolare
il
nostro
capitolo
è
un
concentrato
di
sguardi:
Giovanni
vede
Gesù,
fissa
lo
sguardo
su
di
lui,
vede
lo
Spirito
scendere
su
Gesù.
Poi
Gesù
vede
i
due
discepoli
di
Giovanni
che
lo
seguono
e
li
invita
a
venire
e
a
vedere
(1,39).
Tutto
il
vangelo
è
un
continuo
invito
ad
aprire
gli
occhi
su
Gesù,
a
vedere
più
in
profondità:
il
Verbo
si
è
fatto
carne
e
noi
abbiamo
visto
la
sua
gloria..........
(1,14).
-
Vedere Dio in Gesù nella Chiesa, nell'altro; vedere l'azione
dello Spirito nella storia, vedere da contemplativi con occhi nuovi...
Ma ci riesco? Com'è il mio sguardo di fede?
-
Vedere Gesù come Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo.
Mica facile! Il peccato, il male quello lo vedo bene, in me negli
altri, nel mondo. Ma Gesù che è all'opera per liberarmi, Gesù
che porta il mio peccato, Gesù che salva, Gesù che ci riempie del
Suo Spirito... Lì faccio un po' fatica, sono un po' cieco!
Ho
reso testimonianza
-
Conosciamo
testimoni
che
ci
fanno
vedere
Gesù:
che
ne
parlano
non
come
un
personaggio
del
passato,
non
per
sentito
dire;
che
mostrano
la
vita
nuova
dello
Spirito,
con
i
suoi
frutti;
che
come
l'agnello
di
Dio
si
sono
fatti
carico
dei
fratelli,
hanno
portato
il
peso
del
loro
peccato?
Per
pregare
-
Gesù, Figlio di Dio
-
Gesù,
che
sei
prima
di
noi,
fin
dal
principio
-
Gesù, inviato dal Padre
-
Gesù,
su
cui
lo
Spirito
scende
e
si
riposa
-
Gesù, che battezzi in Spirito Santo
-
Gesù, Agnello di Dio che togli il peccato del mondo
-
Gesù, che ancora oggi vieni verso di noi
-
Gesù, che non conosciamo mai abbastanza
-
Gesù, che il Padre insegna a riconoscere
-
Gesù, che ci chiedi di diventare tuoi testimoni
Per
continuare a meditare
"Gli
uomini
del
nostro
tempo,
magari
non
sempre
consapevolmente,
chiedono
ai
credenti
di
oggi
non
solo
di"
parlare"
di
Cristo,
ma
in
un
certo
senso
di
farlo
loro
"vedere".
E
non
è
forse
compito
della
Chiesa
riflettere
la
luce
di
Cristo,
in
ogni
epoca
della
storia,
farne
risplendere
il
volto
anche
di
fronte
alle
generazioni
del
nuovo
millennio?
La
nostra
testimonianza
sarebbe
tuttavia
insopportabilmente
povera,
se
per
primi
non
fossimo
contemplativi
del
suo
volto.
A
conclusione
del
Giubileo,
mentre
riprendiamo
il
cammino
ordinario...........
lo
sguardo
resta
più
che
mai
fisso
sul
volto
del
Signore"
(Giovanni
Paolo
II,
Novo
Millennio
Ineunte)
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