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Dagli Atti degli Apostoli, 8-6-2014 |
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06-06-2014 |
«Tutti
costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di
noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi,
Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della
Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, della Frìgia e della Panfìlia,
dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui
residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare
nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».
(Atti
degli Apostoli, cap 2,9-11)
Cosa
ci suggerisce il racconto di Pentecoste con questo lungo elenco di
popoli e lingue?
-
Lo
Spirito
Santo
è
capace
"di
riunire
i
linguaggi
della
famiglia
umana
sotto
la
professione
dell'unica
fede",
come
diremo
nella
Liturgia,
di
radunare
popoli
e
culture
diverse
nell'unità
della
Chiesa.
Il
peccato
divide,
disgrega,
confonde,
costruisce
muri
di
incomprensione
tra
le
persone,
nelle
famiglie
tra
i
popoli;
il
peccato
trasforma
l'umanità
in
una
Babele
invivibile.
Lo
Spirito
invece
unisce,
crea
comunione,
dialogo,
capacità
di
ascolto,
arricchimento
reciproco.
-
L'unità
dello
Spirito
però
non
cancella
le
differenze
tra
le
persone,
non
annulla
la
varietà
delle
lingue,
ma
le
compone
in
armonia.
Non
è
l'unità
che
gli
uomini
tante
volte
hanno
cercato
di
creare
da
soli,
senza
riuscirvi;
non
è
l'unità
dei
tanti
imperialismi
che
hanno
cercato
di
imporre
a
tutti
la
stessa
lingua,
la
stessa
ideologia,
che
hanno
violentato
la
storia
annullando
l'identità
delle
persone,
delle
culture,
delle
nazioni.
Non
è
l'uniformità
imposta
dal
mercato
o
dalle
mode.
-Lo
Spirito
ci
aiuta
ad
annunciare
il
vangelo
nelle
diverse
lingue
e
culture.
Pensiamo
a
quante
lingue
la
Chiesa
ha
parlato
e
parla
nella
sua
storia.
Invochiamolo
perché
oggi
riusciamo
davvero
a
farci
capire
nelle
diverse
lingue
dei
popoli,
dei
giovani,
dei
mezzi
di
comunicazione,
dell'arte,
della
cultura,
della
musica...
Vieni,
Santo
Spirito,
manda
a
noi
dal
cielo
un
raggio
della
tua
luce.
Vieni,
padre
dei
poveri,
vieni,
datore
dei
doni,
vieni,
luce
dei
cuori.
Consolatore
perfetto,
ospite
dolce
dell'anima,
dolcissimo
sollievo.
Nella
fatica,
riposo,
nella
calura,
riparo,
nel
pianto,
conforto.
O
luce
beatissima,
invadi
nell'intimo
il
cuore
dei
tuoi
fedeli.
Senza
la
tua
forza,
nulla
è
nell'uomo,
nulla
senza
colpa.
Lava
ciò
che
è
sórdido,
bagna
ciò
che
è
árido,
sana
ciò
che
sánguina.
Piega
ciò
che
è
rigido,
scalda
ciò
che
è
gelido,
drizza
ciò
che
è
sviato.
Dona
ai
tuoi
fedeli,
che
solo
in
te
confidano
i
tuoi
santi
doni.
Dona
virtù
e
premio,
dona
morte
santa,
dona
gioia
eterna.
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