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Giornata diocesana della scuola, domenica 12 ottobre |
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09-10-2014 |
Perché
amo la scuola? Proverò a dirvelo. Ho un'immagine. Ho sentito qui
che non si cresce da soli e che è sempre uno sguardo che ti aiuta a
crescere. E ho l'immagine del mio primo insegnante, quella donna,
quella maestra, che mi ha preso a 6 anni, al primo livello della
scuola. Non l'ho mai dimenticata. Lei mi ha fatto amare la scuola.
E poi io sono andato a trovarla durante tutta la sua vita fino al
momento in cui è mancata, a 98 anni. E quest'immagine mi fa bene!
Amo la scuola, perché quella donna mi ha insegnato ad amarla. Questo
è il primo motivo perché io amo la scuola.
Amo
la scuola perché è sinonimo di apertura alla realtà. Almeno così
dovrebbe essere! Ma non sempre riesce ad esserlo, e allora vuol dire
che bisogna cambiare un po' l'impostazione. Andare a scuola
significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza
dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. E noi non abbiamo diritto ad
aver paura della realtà! La scuola ci insegna a capire la realtà.
Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà,
nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. E questo è
bellissimo! Nei primi anni si impara a 360 gradi, poi piano piano si
approfondisce un indirizzo e infine ci si specializza. Ma se uno ha
imparato a imparare, - è questo il segreto, imparare ad imparare! -
questo gli rimane per sempre, rimane una persona aperta alla realtà!
Questo lo insegnava anche un grande educatore italiano, che era un
prete: Don Lorenzo Milani.
Gli
insegnanti sono i primi che devono rimanere aperti alla realtà - ho
sentito le testimonianze dei vostri insegnanti; mi ha fatto piacere
sentirli tanto aperti alla realtà - con la mente sempre aperta a
imparare! Perché se un insegnante non è aperto a imparare, non è
un buon insegnante, e non è nemmeno interessante; i ragazzi
capiscono, hanno "fiuto", e sono attratti dai professori che
hanno un pensiero aperto, "incompiuto", che cercano un "di
più", e così contagiano questo atteggiamento agli studenti.
Questo è uno dei motivi perché io amo la scuola.
Un
altro motivo è che la scuola è un luogo di incontro. Perché tutti
noi siamo in cammino, avviando un processo, avviando una strada. E ho
sentito che la scuola - l'abbiamo sentito tutti oggi - non è
un parcheggio. È un luogo di incontro nel cammino. Si incontrano i
compagni; si incontrano gli insegnanti; si incontra il personale
assistente. I genitori incontrano i professori; il preside incontra
le famiglie, eccetera. È un luogo di incontro. E noi oggi abbiamo
bisogno di questa cultura dell'incontro per conoscerci, per amarci,
per camminare insieme. E questo è fondamentale proprio nell'età
della crescita, come un complemento alla famiglia. La famiglia è il
primo nucleo di relazioni: la relazione con il padre e la madre e i
fratelli è la base, e ci accompagna sempre nella vita. Ma a scuola
noi "socializziamo": incontriamo persone diverse da noi, diverse
per età, per cultura, per origine, per capacità. La scuola è la
prima società che integra la famiglia
Papa
Francesco,
incontro con
la
scuola
italiana,
10
maggio
2014
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