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I domenica di Avvento, 30 novembre PDF Stampa
28-11-2014
Se tu squarciassi i cieli e scendessi!
Il grido del popolo di Israele dopo l'esilio, in un tempo storico caratterizzato da speranze e delusioni, dalla fatica di un quotidiano che sembra distruggere ogni possibilità di futuro, un tempo di domande poste a Dio e alla storia... non è forse a volte anche il grido che sentiamo levare da tante parti nel nostro tempo? Dove sei, Signore?
Grido espresso a volte con la Parola, grido più spesso soffocato in tanti cuori inquieti nella continua ricerca di pace e felicità, inconsapevole ricerca di Dio.
Il profeta ci apre alla speranza: Tu Signore sei nostro Padre e vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia e si ricordano delle tue vie.
Una speranza che vediamo compiuta nella seconda lettura. Paolo svela ai Corinzi e quindi a noi la sorgente della ricchezza, quando scrive "in lui siete stati arricchiti di tutti i doni": questa sorgente è l'agire di Dio in noi e nella storia, attraverso Gesù Cristo che è nato, morto e risorto, abbandonandosi al Padre, per svelare in ogni tempo l'amore appassionato di Dio per l'uomo.
San Paolo ci ricorda che l'appartenenza a Cristo richiede di avere uno sguardo che sa vivere il presente nell'attesa del ritorno del Signore.
Un'attesa vigilante alla quale ci richiama insistentemente il Vangelo di Marco nei versetti appena letti, Vangelo di Marco che ci accompagnerà in questo anno liturgico.
Il brano di oggi riporta la parte conclusiva del capitolo 13 che racchiude il discorso escatologico, cioè sulla fine dei tempi, ascoltato dai discepoli prima della passione del Signore. I discepoli volevano sapere quando e in che modo sarebbe avvenuta la "fine del mondo".
Gesù corregge la domanda: non si tratta di conoscere i tempi, si tratta invece di vegliare, assumendo la mentalità del Figlio, il suo abbandono fiducioso nel Padre.
Vegliare, facciamo nostra questa parola, e aggiungerei, con prontezza, aperti alla sorpresa.
Vegliare, nel vocabolario troviamo questo significato: restare svegli.
Ci sono tanti modi per restare svegli: si può stare svegli in una pigra attesa che la giornata finisca, che il turno di lavoro termini, che le interminabili ore passate sui banchi di scuola passino. Si può stare svegli perchè presi dalla preoccupazione per il lavoro, la famiglia, una responsabilità da portare avanti nell'incertezza del domani. Si può restare svegli sballandosi in una discoteca o facendo sfide per provare il brivido dell'eccesso.
Visi tristi, cuori feriti, occhi spenti, sguardi bassi che percorrono un tempo svuotato di senso.
Ma tu oggi, Signore, ci dici che il tempo che ci ha donato è un tempo pieno, compiuto, è il tempo della vigilanza attenta all'incontro con Te in ogni istante della nostra vita. Vegliamo con occhi accesi, aperti sulla realtà che ci circonda. Apriamo i nostri volti a quella gioia che Dio ha messo nei nostri cuori e andiamo incontro al fratello, al prossimo. Alziamo lo sguardo vigilando su quanto ci accade intorno, lasciandoci guidare dalla tua Parola che ci aiuta a cogliere i segni della Tua presenza nella storia.
Quanti segni di bontà intorno a noi, quella bontà che non fa notizia sui media, ma che riempie il nostro tempo di Te, Padre buono, attraverso l'azione dello Spirito Santo che Gesù Cristo ci ha lasciato.
La Tua presenza nella Parola che abbiamo ascoltato, nel Tuo Corpo che tra poco ci donerai nell'Eucaristia, nel fratello che incontriamo. Grazie Signore Gesù, concedici di vegliare in ogni momento della nostra giornata, scorgendo il tuo volto nel volto di ogni fratello che incontreremo, concedici di dedicare ogni giorno un po' del nostro tempo alla preghiera, all'ascolto della tua Parola, perchè questo avvento sia un tempo di attesa vigilante e operosa. Sì, Signore Gesù, hai squarciato i cieli e sei sceso in mezzo a noi e hai dato per sempre compiutezza al nostro tempo. Maria, donna della vigile attesa, veglia su di noi e cammina insieme a noi incontro al tuo Figlio.


Riempire la nostra giornata di gesti concreti di amore verso il prossimo è un invito personale, ma anche comunitario. Oggi vogliamo sottolineare alcuni gesti concreti di carità, in particolare legati al mondo della terza età, che si stanno iniziando o che già da tempo sono una realtà nella vita della nostra parrocchia.

** Abbiamo aderito al progetto della Caritas diocesana "C'è speranza nei miei giorni": vorremmo organizzare un gruppo di volontari che possano dedicare un po' di tempo, anche solo un'ora alla settimana, a far compagnia ad anziani soli o comunque desiderosi o bisognosi di amicizia e vicinanza. C'è una locandina in fondo alla chiesa con alcune spiegazioni e prossimamente illustreremo meglio il progetto. In ogni caso per delucidazioni potete chiedere a me o a Danilo.

** Come molti sapranno tutte le domeniche i Ministri Straordinari per la Santa Comunione e gli Accoliti portano la Comunione agli ammalati o agli anziani che ne fanno richiesta.

Attualmente il gruppo dei ministri straordinari e accoliti conta 15 persone e si raggiungono tutte le domeniche 14 anziani a casa, più altri una volta al mese.
Oggi al termine della Messa vedrete partire alcuni ministri che porteranno la Comunione agli anziani.

** Inoltre il gruppo della quinta elementare si recherà da alcuni anziani portando una stella di Natale: vuole essere un segno di vicinanza e affetto da parte della comunità parrocchiale.
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