Della vera e Perfetta Letizia |
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13-03-2015 |
Un
giorno il beato
Francesco , presso
Santa Maria degli Angeli, chiamò frate Leone e gli disse: "Frate
Leone, scrivi"
questi rispose: "Eccomi, sono pronto". "Scrivi- disse
- quale è la vera letizia"
"Viene un messo e dice che
tutti i maestri di Parigi sono entrati nell'ordine; scrivi: Non
è vera letizia. E se ti
giunge ancora notizia che i miei frati sono andati tra gli infedeli e
li hanno convertiti tutti alla fede, oppure che io ho ricevuto da Dio
tanta grazia da sanar gli infermi e da fare molti miracoli; ebbene io
ti dico: in tutte queste cose non
è la vera letizia".
"Ma
quale è la vera letizia?"
"Ecco,
io torno da Perugia e, a notte fonda, giungo qui, ed è inverno
fangoso e così rigido che, all'estremità della tonaca, si formano
dei ghiacciuoli d'acqua congelata, che mi percuotono continuamente le
gambe fino a far uscire il sangue da siffatte ferite. E io tutto nel
fango, nel freddo del ghiaccio, giungo alla porta e, dopo aver lungo
picchiato e chiamato, viene un frate e chiede: "Chi
è?". Io
rispondo: "Frate Francesco". E quegli dice: "Vattene,
non è ora decente, questa, di andare in giro, non entrerai". E
poiché io insisto ancora, l'altro risponde:
"Vattene, tu
sei un semplice e un idiota,
qui non ci puoi venire ormai; noi siamo tanti e tali che non abbiamo
bisogno di te".
E io sempre resto davanti la porta e dico:
"Per amor di Dio, accoglietemi per questa notte".
E
quegli risponde: "Non lo farò. Vattene
al luogo dei Crociferi e chiedi là".
Ebbene,
se io avrò avuto pazienza e non mi sarò conturbato, io ti dico che
qui è la vera letizia
e qui è la vera virtù e la salvezza dell'anima".
Fonti
francescane 278 Laudi e Preghiere
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