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Vangelo di domenica 29 marzo |
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29-03-2015 |
Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: «Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che
viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!». (Mc
11,9-10)
Chi sono io davanti al mio Signore?
Abbiamo
ascoltato la Passione del Signore. Ci farà bene farci soltanto una
domanda: chi sono io? Chi sono io, davanti al mio Signore? Chi sono io,
davanti a Gesù che entra in festa in Gerusalemme? Sono capace di
esprimere la mia gioia, di lodarlo? O prendo distanza? Chi sono io,
davanti a Gesù che soffre?
Abbiamo sentito tanti nomi, tanti
nomi. Il gruppo dei dirigenti, alcuni sacerdoti, alcuni farisei, alcuni
maestri della legge, che avevano deciso di ucciderlo. Aspettavano
l’opportunità di prenderlo. Sono io come uno di loro?
Abbiamo sentito anche un altro nome: Giuda. 30 monete. Sono io come Giuda?
Abbiamo
sentito altri nomi: i discepoli che non capivano niente, che si
addormentavano mentre il Signore soffriva. La mia vita è addormentata? O
sono come i discepoli, che non capivano che cosa fosse tradire Gesù?
Come quell’altro discepolo che voleva risolvere tutto con la spada: sono
io come loro? Sono io come Giuda, che fa finta di amare e bacia il
Maestro per consegnarlo, per tradirlo? Sono io, traditore? Sono io come
quei dirigenti che di fretta fanno il tribunale e cercano falsi
testimoni: sono io come loro? E quando faccio queste cose, se le faccio,
credo che con questo salvo il popolo?
Sono io come Pilato?
Quando vedo che la situazione è difficile, mi lavo le mani e non so
assumere la mia responsabilità e lascio condannare – o condanno io – le
persone?
Sono io come quella folla che non sapeva bene se era in
una riunione religiosa, in un giudizio o in un circo, e sceglie Barabba?
Per loro è lo stesso: era più divertente, per umiliare Gesù.
Sono io come i soldati che colpiscono il Signore, Gli sputano addosso, lo insultano, si divertono con l’umiliazione del Signore?
Sono
io come il Cireneo che tornava dal lavoro, affaticato, ma ha avuto la
buona volontà di aiutare il Signore a portare la croce?
Sono io
come quelli che passavano davanti alla Croce e si facevano beffe di
Gesù: “Era tanto coraggioso! Scenda dalla croce, a noi crederemo in
Lui!”. Farsi beffe di Gesù…
Sono io come quelle donne coraggiose, e come la Mamma di Gesù, che erano lì, soffrivano in silenzio?
Sono io come Giuseppe, il discepolo nascosto, che porta il corpo di Gesù con amore, per dargli sepoltura?
Sono io come le due Marie che rimangono davanti al Sepolcro piangendo, pregando?
Sono
io come quei capi che il giorno seguente sono andati da Pilato per
dire: “Guarda che questo diceva che sarebbe risuscitato. Che non venga
un altro inganno!”, e bloccano la vita, bloccano il sepolcro per
difendere la dottrina, perché la vita non venga fuori?
Dov’è il mio cuore? A quale di queste persone io assomiglio? Che questa domanda ci accompagni durante tutta la settimana.
(papa Francesco, omelia per le Palme 2014)
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