Dal Vangelo di domenica 30 agosto |
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01-09-2015 |
Gesù focalizza l'attenzione su un
aspetto più profondo e afferma: «Non
c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa renderlo
impuro. Ma sono le cose che escono dall'uomo a renderlo impuro»
(v. 15). In questo modo
sottolinea il primato dell'interiorità, cioè il primato del
"cuore": non sono le cose esteriori che ci fanno santi o non
santi, ma è il cuore che esprime le nostre intenzioni, le nostre
scelte e il desiderio di fare tutto per amore di Dio. Gli
atteggiamenti esteriori sono la conseguenza di quanto abbiamo deciso
nel cuore, ma non il contrario: con l'atteggiamento esteriore, se
il cuore non cambia, non siamo veri cristiani. La frontiera tra bene
e male non passa fuori di noi ma piuttosto dentro di noi. Possiamo
domandarci: dov'è il mio cuore? Gesù diceva: "Dov'è il tuo
tesoro, là è il tuo cuore". Qual è il mio tesoro? E' Gesù, è
la sua dottrina? Allora il cuore è buono. O il tesoro è un'altra
cosa? Pertanto, è il cuore che dev'essere purificato e
convertirsi. Senza un cuore purificato, non si possono avere mani
veramente pulite e labbra che pronunciano parole sincere di amore -
tutto è doppio, una doppia vita -, labbra che pronunciano parole di
misericordia, di perdono. Questo lo può fare solo il cuore sincero e
purificato.
Papa Francesco, Angelus
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