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Dal Vangelo di domenica 13 dicembre |
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14-12-2015 |
3a
Domenica
di Avvento
"Viene
uno che è più forte di me"
Preghiamo
insieme:
O
Dio, fonte della vita e della gioia, rinnovaci con la potenza del tuo
Spirito, perché corriamo sulla via dei tuoi comandamenti e portiamo
a tutti gli uomini il lieto annuncio del Salvatore, Gesù Cristo tuo
Figlio.
Ascoltiamo
il Vangelo
Dal
Vangelo secondo Luca (3,10-18)
In
quel tempo, 10Le
folle interrogavano Giovanni: «Che cosa dobbiamo fare?».
11Rispondeva
loro: «Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da
mangiare faccia altrettanto». 12Vennero
anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro,
che cosa dobbiamo fare?». 13Ed
egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato
fissato». 14Lo
interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo
fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a
nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
15Poiché
il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano
in cuor loro se non fosse lui il Cristo, 16Giovanni
rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui
che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei
sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 17Tiene
in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento
nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
18Con
molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.
Con
le sue esortazioni, Giovanni Battista continua ad accompagnare il
nostro cammino di Avvento. I suoi consigli esigenti, concreti, adatti
e realizzabili per diverse categorie di persone - anche non
particolarmente pie - ci aiutano ad avvicinarci al Natale sulla via
della giustizia e della fraternità.
La
sua umiltà ci prepara ad accogliere Colui che da forte si è fatto
piccolo, si è immerso nella nostra umanità per purificarla e
riempirla col suo Spirito.
Meditiamo
il Vangelo
Viene
colui che è più forte di me...
E
meno male! Perché non sono sufficienti i buoni propositi e la buona
volontà per cambiare vita; non bastano le esortazioni di Giovanni a
convertirci. Anche lui lo sa. Occorre uno più forte di lui. Uno che
purifichi in profondità il cuore col fuoco dello Spirito. Uno che ci
immerga
nella vita di Dio. Senza di lui non
possiamo
far niente. Uniti a lui portiamo molto frutto (cfr Gv 15,5).
-
Gesù
è davvero "fortissimo": è capace di mandare in crisi, di
liberare, curare, rialzare, perdonare, santificare, attrarre, unire,
chiamare, mandare... Dove sperimentiamo oggi la potenza del Signore
Gesù e del suo Spirito?
-
Quando
riconosciamo
la sua signoria, quando gli diciamo: Tu sei più forte dei miei
peccati, sei più urgente delle cose che ho da fare, sei più grande
dei pensieri del mio cuore, sei più importante dei miei progetti?
Cosa
dobbiamo fare?
È
una domanda importante: è segno che siamo disposti a metterci in
discussione, a lasciarci rinnovare. È segno che non ci bastano le
parole, i discorsi astratti; che crediamo in un Dio che si è fatto
carne e desideriamo che anche la fede si faccia carne.
-
"Cosa
dobbiamo fare": ci facciamo mai questa domanda? Quali occasioni ci
sono offerte per confrontare la vita concreta con la parola di Dio:
esame di coscienza, revisioni di vita, riunioni familiari...
-
È
difficile nel nostro tempo farsi qualche proposito
preciso, concreto,
praticabile nel nostro stato di vita. Chi ci può aiutare? Abbiamo
qualche Giovanni Battista con cui consigliarci per
qualche regola di vita? Guardiamo a qualche santo o testimone della
nostra età o condizione?
Chi
ha due tuniche ne dia a chi non ne ha...
Il
primo frutto della conversione chiesto da Giovanni è carità e
condivisione:
"È
mio vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il
Giubileo sulle opere
di misericordia
corporale
e spirituale.
Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita
davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel
cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della
misericordia divina.
Riscopriamo le opere di
misericordia
corporale:
dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire
gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare
i carcerati, seppellire i morti. E non dimentichiamo le opere di
misericordia
spirituale:
consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i
peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare
pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i
morti"
(Papa
Francesco, Misericordiae
vultus)
-
Confrontiamoci
con le opere di misericordia. Quali pratichiamo già? Quali
dimentichiamo come singoli, come famiglie e come comunità? Quali
esempi di condivisione ci proporrebbe oggi il
Battista?
-
Rischiamo
di delegare la condivisione a qualche istituzione o professionista
della carità? Non potremmo pensare tutto a noi!
Non
esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato...
Il
secondo frutto della conversione è la giustizia. Giovanni non chiede
di cambiare mestiere, ma stile di vita. Le sue risposte offrono
suggestive piste di riflessione in particolare ai cristiani laici,
chiamati in forza del loro Battesimo a farsi santi nel mondo.
Indicano un modo nuovo, originale, controcorrente di praticare la
propria professione nell'onestà, nella giustizia, nella
fraternità...
-
Lavoriamo,
studiamo, siamo casalinghi, pensionati?
Giovanni
Battista cosa ci avrebbe detto? C'è qualche parola del Vangelo o
del magistero della Chiesa specifica per la nostra professione? Ci
sono colleghi cristiani con cui ogni tanto ci chiediamo cosa vuol
dire esercitare quel mestiere secondo il Vangelo?
-
Il
Battista parla agli esattori delle tasse, tanto odiati a quel tempo.
Altri passi del NuovoTestamento
si rivolgono invece a chi paga le tasse.
L'obbligo
fiscale non è più riducibile a una mera questione legale,
sanzionabile solo in sede civile e penale. È un impegno anche morale
e di coscienza...
Detto
questo con fermezza contro la sfacciata schiera di evasori o elusori,
talora cristiani praticanti, si devono subito denunciare i gestori
della cosa pubblica che sprecano risorse, se le accaparrano a fini
privati, le amministrano in modo inetto, si lasciano corrompere
spudoratamente. è
da questa sorgente velenosa che cresce il vertiginoso livello della
pressione fiscale, ingiustamente pesante proprio sugli onesti e sui
deboli. Coloro che non pagano le tasse e coloro che sperperano il
denaro pubblico sono entrambi immorali, e i primi devono finirla di
accusare i secondi per giustificarsi.
(card.
G.Ravasi)
Lo
interrogavano anche alcuni soldati
Tra
la gente che va dal Battista ci sono anche dei soldati.
Alcuni
pronti
a maltrattare, a schernire, a crocifiggere...
altri
sensibili,
solidali, aperti al Vangelo.
"La
professione militare mostra la sua nobiltà e la sua necessità
sopra-tutto
quando è messa a servizio di buone cause come il perseguire la pace,
il rispetto del diritto, la protezione dei poveri e dei deboli,
l‘opposizione a coloro che vogliono la guerra"
(Lettera agli ordinari militari di
Europa)
-
Preghiamo
per le forze dell'ordine, per i militari impegnati in missioni di
pace, di soccorso ai profughi, di contrasto alla criminalità.
Non
maltrattate e non estorcete niente a nessuno
Quanti
maltrattamenti nel mondo. Non solo ad opera di nuovi mercanti di
schiavi, di trafficanti di esseri umani, di organizzazioni criminali,
di seminatori di terrore e di morte. Purtroppo anche nei posti di
lavoro, nelle scuole, sulla strada, nelle case.
«Dov'è
tuo fratello?» (Gen
4,9). Dov'è
il tuo fratello schiavo? Dov'è quello che stai uccidendo ogni
giorno nella piccola fabbrica clandestina, nella rete della
prostituzione, nei bambini che utilizzi per l'accattonaggio, in
quello che deve lavorare di nascosto perché non è stato
regolarizzato? Non facciamo finta di niente. Ci sono molte
complicità. La domanda è per tutti! Nelle nostre città è
impiantato questo crimine mafioso e aberrante, e molti hanno le mani
che grondano sangue a causa di una complicità comoda e muta.
(Evangelii
Gaudium
211-213)
-
Ci
siamo abituati ai maltrattamenti, alla rozzezza delle parole,
dei
gesti,
delle immagini,
alla disumanità di certi messaggi e comportamenti?
-
Difendiamo
chi viene maltrattato? Denunciamo chi maltratta?
-
Cerchiamo
di promuovere una cultura della tenerezza?
Brucerà
la paglia con un fuoco inestinguibile
Però:
niente male come inizio dell'anno della misericordia! Anche
il Papa
ci
richiama con parole altrettanto forti:
"La
violenza usata per ammassare soldi non rende potenti né immortali.
Per tutti, presto o tardi, viene il giudizio di Dio a cui nessuno
potrà sfuggire"
(Papa
Francesco, Misericordiae
vultus)
-
Riflettiamo
sul rapporto tra misericordia e giudizio ascoltando Gesù:
Siate
misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate
e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati;
perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: ... perché con
la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio
(Lc 6,36-38; v. anche Gc
2,13).
Preghiamo
la Parola
Da
ricco che eri ti sei fatto povero per arricchirci con la tua povertà
Hai
accolto i pubblicani e i peccatori, hai chiamato tutti ad una vita
nuova
Ci
battezzi nello Spirito Santo
Ci
chiami alla condivisione, ci chiami alla fraternità
Ci
raggiungi nella storia
Purifica
le nostre menti
Sgombra
le nostre coscienze
Brucia
le nostre ipocrisie e disonestà
Raccogli
tanto bene nascosto e fa che venga conservato e valorizzato
Santifica
il nostro lavoro
Rendici
difensori di chi è oppresso e maltrattato
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