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Dal Vangelo di domenica 20 dicembre PDF Stampa
20-12-2015
4a Domenica di Avvento
"L'anima mia magnifica il Signore"
Preghiamo insieme: O Dio, che hai scelto l'umile figlia di Israele per farne tua dimora, dona alla Chiesa una totale adesione al tuo volere, perché imitando l'obbedienza del Verbo, venuto al mondo per servire, esulti con Maria per la tua salvezza, e si offra a te in perenne cantico di lode.

Ascoltiamo il Vangelo
Dal Vangelo secondo Luca (1,39-48)
39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto». 46Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore 47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, 48perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata».

L'evangelizzazione che scende dal cielo suscita movimento sulla terra, mette in cammino e fa salire il canto. Nella casa di Zaccaria, come nel Cenacolo (At 2,1-4), tutti sono pieni di Spirito Santo. Non solo Giovanni, come aveva annunciato l'angelo Gabriele (1,15), ma anche sua madre e infine Zaccaria stesso (1,67). è questa pienezza di Spirito che suscita profezia e canto.

Meditiamo il Vangelo

Si alzò e andò in fretta
Nonostante le difficoltà, le critiche che avrà ricevuto per la sua decisione di partire, Maria non si ferma. Nella preghiera, davanti a Dio che parla, nel meditare sui fatti della sua vita, Maria non ha fretta. Ma quando ha chiaro che cosa Dio le chiede, ciò che deve fare, non indugia ma va "in fretta".
All'inizio dell'Avvento Gesù ci metteva in guardia: i vostri cuori non si appesantiscano. Oggi il Vangelo ci presenta una ragazza che parte leggera, decisa, in fretta... Come i pastori a Natale, come Zaccheo quando scende dall'albero per accogliere Gesù, come le donne al sepolcro.

  • Siamo pronti e agili nel fare il bene o tendiamo a rimandare sempre, a non partire mai? Cosa ci blocca?
  • C'è la fretta di Maria, ma ci sono anche frette piene di ansie e agitazione, frette che non ci fanno incontrare né Dio, né gli altri.

Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta
Il saluto di Maria viene ricordato tre volte in poche righe, per la reazione che ha innescato. Ricordiamo qualche saluto che ci ha fatto bene, qualche visita che è stata una benedizione?

  • Pochi saluti per strada, gente che cammina a testa bassa, diffidenza anche tra vicini, porte chiuse e blindate...: come reagire a questa freddezza che respiriamo? Come portare un po' del clima della casa di Elisabetta nelle nostre case e nelle nostre parrocchie?
  • Ci sono case dove non risuona più un saluto, dove non c'è nessuno che sussulta di gioia. Almeno in questo Natale andiamo a trovare qualche persona sola?

Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce...
Le due donne si comunicano il Vangelo, si confermano nella fede, si contagiano di gioia, diventano l'una per altra segno della presenza del Signore.

  • In famiglia, tra amici, in parrocchia, parliamo mai del Signore, condividiamo la preghiera, i doni dello Spirito? O, anche tra cristiani, parliamo sempre d'altro?
  • Crediamo che la comunicazione del Vangelo non avvenga solo in momenti ufficiali, nell'omelia o nella catechesi, ma anche in casa, in ufficio, in ospedale, a scuola, in modo familiare, con il servizio premuroso e attento...
  • Come tra Maria e Elisabetta, la comunicazione del vangelo può avvenire tra generazioni diverse, tra giovani e anziani.

"I nonni e le nonne formano la "corale" permanente di un grande santuario spirituale, dove la preghiera di supplica e il canto di lode sostengono la comunità che lavora e lotta nel campo della vita... Com'è bello l'incoraggiamento che l'anziano riesce a trasmettere al giovane in cerca del senso della fede e della vita! È veramente la missione dei nonni, la vocazione degli anziani. Le parole dei nonni hanno qualcosa di speciale, per i giovani. E loro lo sanno. Le parole che la mia nonna mi consegnò per iscritto il giorno della mia ordinazione sacerdotale, le porto ancora con me, sempre nel breviario e le leggo spesso e mi fa bene." (Papa Francesco, catechesi sulla famiglia)

Benedetta tu fra le donne
Quante figure femminili incontriamo nell'opera di Luca: dopo Maria, la benedetta fra tutte le donne, ed Elisabetta, l'anziana profetessa Anna, la suocera di Pietro, la vedova di Nain, la peccatrice in casa di Simone, le sorelle Marta e Maria di Betania, la donna che spazza la casa alla ricerca della moneta smarrita, la donna curva, le discepole che seguivano e assistevano Gesù, le donne sotto la croce e al mattino di Pasqua e poi, negli Atti, la madre di Marco, Priscilla, Lidia... Certo, ci sono pure Erodiade e Saffira che non fanno una gran figura, però la gran parte delle donne sono ricordate per la loro fede, il loro servizio, la loro apertura alla misericordia del Signore.
La Chiesa riconosce l'indispensabile apporto della donna nella società, con una sensibilità, un'intuizione e certe capacità peculiari che sono solitamente più proprie delle donne che degli uomini...
Vedo con piacere come molte donne condividono responsabilità pastorali insieme con i sacerdoti, danno il loro contributo per l'accompagnamento di persone, di famiglie o di gruppi ed offrono nuovi apporti alla riflessione teologica.
Ma c'è ancora bisogno di allargare gli spazi per una presenza femminile più incisiva nella Chiesa... e nei diversi luoghi dove vengono prese le decisioni importanti, tanto nella Chiesa come nelle strutture sociali
(Papa Francesco, Evangelii Gaudium 103)

Benedetto il frutto del tuo grembo!
Anche se ha appena cominciato a sviluppare le sue cellule, è già il Signore! Anche se a Natale è solo bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia, è già il Salvatore! E Giovanni, anche se è ancora nel grembo di sua madre, è già un profeta!
Incontreremo altri bambini nei vangeli: i piccoli di Betlemme, già martiri a meno di due anni. E i bambini che i discepoli vorrebbero mandar via e che invece sono i più grandi nel regno dei cieli.
"E il Figlio di Dio non si è risparmiato questo passaggio. È il mistero che contempliamo ogni anno, a Natale. Il Presepe è l'icona che ci comunica questa realtà nel modo più semplice e diretto. Ma è curioso: Dio non ha difficoltà a farsi capire dai bambini, e i bambini non hanno problemi a capire Dio... Il Signore giudica la nostra vita ascoltando quello che gli riferiscono gli angeli dei bambini, angeli che "vedono sempre il volto del Padre che è nei cieli" (cfr Mt 18,10). Domandiamoci sempre: che cosa racconteranno a Dio, di noi, questi angeli dei bambini?"
(papa Francesco, catechesi sulla famiglia)

  • Ogni vita che nasce è un segno di speranza per il mondo, per la società. Ma spesso maternità e paternità non sono sufficientemente supportati, anzi a volte vengono ostacolati. Cosa facciamo per aiutare la vita nascente, i genitori che hanno i nonni lontani, quelli che non riescono a seguire i figli perché devono lavorare, le ragazze madri...
  • Conosciamo la realtà, le attese, le tristezze delle coppie che non riescono ad avere figli o che attendono lungamente un bimbo in affido? Il lutto di chi perde un bambino nei mesi di attesa?

Il mio spirito esulta in Dio
"La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall'isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia.
Il Vangelo, dove risplende gloriosa la Croce di Cristo, invita con insistenza alla gioia. Bastano alcuni esempi: «Rallegrati» è il saluto dell'angelo a Maria. La visita di Maria a Elisabetta fa sì che Giovanni salti di gioia nel grembo di sua madre. Nel suo canto Maria proclama: «Il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore». Perché non entrare anche noi in questo fiume di gioia?" (Papa Francesco, Evangelii Gaudium 1.5)

  • Come esprimiamo la gioia nella nostra preghiera, nelle nostre celebrazioni? Proviamo a comporre un nostro Magnificat!
  • Riusciamo a difendere la gioia anche in mezzo alle preoccupazioni? Condividiamo la gioia e la diffondiamo attorno a noi?

Preghiamo il Vangelo
"D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata": Associamoci anche noi al fiume di generazioni che la proclama beata e diciamo:
- Sei la madre del mio Signore
- Sei benedetta fra le donne
- Benedetto è il frutto del tuo grembo
- Beata te che hai creduto all'adempimento delle parole del Signore
- Ti metti in cammino
- Condividi la tua gioia
- Gratuitamente hai ricevuto e gratuitamente doni
- Sei sollecita e perseverante nel servizio
- Ti prendi cura degli altri
- Dove passi porti il Signore
- Contagi di Spirito Santo
- Con parole semplici comunichi la fede
- Ci insegni a pregare
- Ci insegni a far festa.

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