CHIAMATI
PER MISERICORDIA
Mentre
la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio,
Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, 2vide
due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano
le reti. 3Salì
in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da
terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
4Quando
ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate
le vostre reti per la pesca». 5Simone
rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo
preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». 6Fecero
così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si
rompevano. 7Allora
fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli.
Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi
affondare. 8Al
vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù,
dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore».
9Lo
stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui,
per la pesca che avevano fatto; 10così
pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone.
Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di
uomini». 11E,
tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
Chiamati
per misericordia
Questo
è molto chiaro nella vocazione di Matteo, pubblicano che Gesù
chiama "miserando atque eligendo". «Come mai il vostro maestro
mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». «Non sono i sani che
hanno bisogno del medico, ma i malati... Io non sono venuto infatti a
chiamare i giusti, ma i peccatori».
Ma
anche la vocazione di Pietro è grazia, è misericordia, è dono.
Anche la mia chiamata alla vita, alla fede, al battesimo... è segno
dell'amore misericordioso di Dio
Vocazione.
È la parola che dovresti amare di più. Perché è il segno di
quanto sei importante agli occhi di Dio. È l'indice di gradimento,
presso di Lui, della tua fragile vita. Sì, perché, se ti chiama,
vuol dire che ti ama. Gli stai a cuore, non c'è dubbio. Più che
una missione, sembra una scommessa. Una scommessa sulla tua povertà.
Alleluia. Puoi dire a tutti: non si è vergognato di me.
[Tonino
Bello]
Una
storia di misericordia
Nei racconti
paralleli di Mc e Mt, la chiamata dei pescatori è più breve,
schematico: Gesù passa, vede, chiama. I pescatori lasciano tutto e
lo seguono. In Luca il racconto è più articolato: Gesù non piomba
nella vita di Simone all'improvviso: già prima era entrato in casa
sua, si era interessato della suocera malata, aveva mangiato con la
sua famiglia... Ora se lo lavora un po', gli chiede di salire sulla
sua barca, poi lo invita a prendere il largo e a fidarsi della sua
parola... Solo alla fine gli fa' la proposta esplicita: "Sarai
pescatore di uomini".
E la storia
continuerà anche dopo: ci saranno altri momenti in cui Gesù
ri-chiamerà Pietro e i suoi amici, li correggerà, pregherà per
loro, li sosterrà col suo sguardo, li confermerà...
-
Ripensiamo
ai passi della nostra vita, alle tappe del nostro rapporto col
Signore, agli alti e bassi della nostra fede, della nostra famiglia,
della nostra parrocchia, a come il Signore ci ha accompagnato.
Ripetiamo: eterna è la sua misericordia...
Luoghi
di misericordia
Poi il
Signore lo porterà lontano. Ma tutto per Pietro incomincia su quel
lago, su quelle barche, in quell'ambiente, in quel lavoro.
La
misericordia di Dio ci raggiunge negli spazi della nostra vita: la
casa, la scuola, l'ufficio, l'ospedale, la palestra... Ogni
spazio, ogni situazione può essere luogo della banalità, della
superficialità, dello stress, della stanchezza, ma anche luogo dove
facciamo esperienza dell'amore di Dio che ci raggiunge e trasfigura
ogni ambiente.
Anche
attraverso il creato, gli ambienti naturali il Signore ci rivela il
suo amore.
"Tutto
l'universo materiale è un linguaggio dell'amore di Dio, del suo
affetto smisurato per noi. Suolo, acqua, montagne, tutto è carezza
di Dio. La storia della propria amicizia con Dio si sviluppa sempre
in uno spazio geografico che diventa un segno molto personale, e
ognuno di noi conserva nella memoria luoghi il cui ricordo gli fa
tanto bene." (Papa
Francesco, Laudato sii,
84)
-
Facciamo
memoria degli ambienti, dei panorami, e delle situazioni in cui
abbiamo toccato la misericordia di Dio
Nella
misericordia di Dio per il popolo
Pietro
poteva guardare con un certo fastidio tutta quella gente che gli fa
perder tempo, che lo costringe ad interrompere il lavoro, che gli
disturba i pesci... Ma la sua chiamata, il suo incontro col Signore
incomincia proprio da quella folla desiderosa di ascoltare la parola
di Dio. Gesù lo chiama ad essere pescatore di uomini tra la gente e
per la gente.
-
Come
viviamo la presenza degli altri? Con fastidio, come ostacolo, come
una gioia, un segno della misericordia di Dio per noi? Ringraziamo
per le persone che incontriamo oggi. Chiediamoci cosa sarebbe la
nostra vita senza di loro...
Il
piacere spirituale di essere popolo. Per essere evangelizzatori
autentici occorre anche sviluppare il gusto spirituale di rimanere
vicini alla vita della gente, fino al punto di scoprire che ciò
diventa fonte di una gioia superiore. La missione è una passione per
Gesù ma, al tempo stesso, è una passione per il suo popolo. ...lo
sguardo di Gesù si allarga e si rivolge pieno di affetto e di ardore
verso tutto il suo popolo. Così riscopriamo che Lui vuole servirsi
di noi per arrivare sempre più vicino al suo popolo amato. Ci prende
in mezzo al popolo e ci invia al popolo, in modo che la nostra
identità non si comprende senza questa appartenenza.
(Evangelii
Gaudium)
Piccole
grandi disponibilità
Un
altro segno di misericordia del Signore per Pietro è che gli chiede
di aiutarlo, di salire sulla sua barca. È una piccola disponibilità,
un piccolo sì, che prepara un sì più grande.
Non ci
sono solo le entrate folgoranti del Signore. Nella sua misericordia,
nella sua pazienza educativa, il Signore sa entrare anche in modo
discreto, graduale, attraverso piccoli incontri, piccole esperienze
che ci dona, piccoli servizi che ci chiede.
-
Cerchiamo
di vedere il Signore che chiama anche negli incontri e nei servizi
di questa giornata
Ringraziamo
per quanti oggi ci chiedono aiuto
Prendi
il largo e gettate le vostre reti per la pesca
Ai
pescatori che non avevano preso niente durante la notte, il Signore
chiede di prendere il largo. Devono andare oltre: oltre la loro
stanchezza, oltre la loro capacità, la loro esperienza, i loro
gusti, oltre quello che si sentono di fare. Devono fidarsi della sua
Parola, che sembra un sogno irrealizzabile. Anche dopo Pasqua,
dovranno andare oltre, aprirsi ad orizzonti nuovi, impensati...
Anche
qui si rivela la misericordia di Cristo che ci spinge, che non si
rassegna ai nostri limiti
-
Quando
nella nostra vita personale, familiare, comunitaria è risuonato
l'invito a prendere il "largo"?
-
Quando
abbiamo fatto scelte, fidandoci della "Parola di Gesù" e non
solo dei nostri calcoli?
-
Quali
voci, mentalità, abitudini, rischiano invece di farci rimanere a
riva, di frenarci, di toglierci la fiducia, di chiuderci nelle
nostre paure, di farci sembrare incredibile la parola di Gesù?
-
Non
è sempre facile mettere assieme slancio e prudenza, non è facile
capire quando è ora di buttarsi e quando invece è meglio aspettare
e prepararsi... Scambiamoci le nostre esperienze.
Troppa
grazia!
Presero
una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano.
Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad
aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a
farle quasi affondare.
Ci
sono giorni o anni in cui le reti sembrano rimanere vuote, ma anche
giorni di pesche miracolose, di raccolti sovrabbondanti, di
Provvidenze inaspettate.
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Ricordiamo
qualche esperienza di questo tipo nella nostra storia, in famiglia,
nella Chiesa? Qualche momento in cui il Signore nella sua
misericordia ci ha esauditi al di là di ogni nostra attesa, ci ha
ricolmati di grazie?
Segno
della misericordia di Dio sono anche i compagni di pesca. Senza di
loro la nostra barca affonda. Chiamandoci a sé, il Signore ci chiama
anche all'amicizia e alla collaborazione con tanti fratelli e
sorelle. Per loro oggi vogliamo ringraziare
1.Nella
misericordia riconoscersi peccatori
Abbiamo
faticato tutta la notte
e non
abbiamo preso nulla...
Signore
allontanati da me, perché che sono un peccatore
Proprio
davanti alla sovrabbondante grazia di Dio, Pietro riconosce il suo
limite, la sua poca fede, il suo peccato. Gli sembra impossibile che
il Signore possa riempire le sue reti, possa farsene qualcosa di uno
come lui...
Ma
accetta la sfida: "Non
temere, sarai pescatore di uomini".
Anche dopo Pasqua, la crisi e il pianto, accetterà di nuovo la
sfida: Mi ami tu...? Pasci
i miei agnelli. Da
peccatore perdonato annuncerà il perdono, da uomo ripescato,
pescherà altri.
Incontriamo
Gesù nei nostri peccati, perché Gesù è venuto per i peccatori:
Gesù mi aspetta proprio lì. "La
forza della vita cristiana e la forza della Parola di Dio è proprio
in quel momento dove io, peccatore, incontro Gesù Cristo
e
quell'incontro rovescia la vita, cambia la vita ... E ti dà la
forza per annunziare la salvezza agli altri".
Se un cristiano non è capace di sentirsi proprio peccatore e salvato
dal sangue di Cristo Crocifisso è un cristiano a metà cammino, è
un cristiano tiepido" per questo è importante chiederci: "sono
capace di dire al Signore: Sono peccatore'?"
(papa Francesco)
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Il
fallimento, le reti vuote, i sogni infranti, la scoperta del proprio
limite, della propria fragilità creaturale, del proprio peccato
possono chiuderci in noi stessi, bloccarci, intristirci: credevo di...
e invece... La fede ci aiuta ad accettare e a dare un senso a questi
momenti, a farne luoghi privilegiati per la scoperta di Dio e della
sua misericordia.
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Come
vivo la mia caduta? Mi butto giù e mi deprimo, perché non so far
niente? Credo al contrario di risollevarmi da solo, perché
quest'altra volta andrà meglio? O mi affido a Dio che sa servirsi
anche delle mie cadute e dei miei limiti, per farmi crescere e per
portare avanti il suo disegno?
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