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Dal Vangelo di domenica 7 febbraio PDF Stampa
06-02-2016
CHIAMATI PER MISERICORDIA
Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, 2vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
4Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». 5Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». 6Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. 7Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. 8Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». 9Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; 10così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». 11E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Chiamati per misericordia
Questo è molto chiaro nella vocazione di Matteo, pubblicano che Gesù chiama "miserando atque eligendo". «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati... Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Ma anche la vocazione di Pietro è grazia, è misericordia, è dono. Anche la mia chiamata alla vita, alla fede, al battesimo... è segno dell'amore misericordioso di Dio
Vocazione. È la parola che dovresti amare di più. Perché è il segno di quanto sei importante agli occhi di Dio. È l'indice di gradimento, presso di Lui, della tua fragile vita. Sì, perché, se ti chiama, vuol dire che ti ama. Gli stai a cuore, non c'è dubbio. Più che una missione, sembra una scommessa. Una scommessa sulla tua povertà. Alleluia. Puoi dire a tutti: non si è vergognato di me.
[Tonino Bello]

Una storia di misericordia
Nei racconti paralleli di Mc e Mt, la chiamata dei pescatori è più breve, schematico: Gesù passa, vede, chiama. I pescatori lasciano tutto e lo seguono. In Luca il racconto è più articolato: Gesù non piomba nella vita di Simone all'improvviso: già prima era entrato in casa sua, si era interessato della suocera malata, aveva mangiato con la sua famiglia... Ora se lo lavora un po', gli chiede di salire sulla sua barca, poi lo invita a prendere il largo e a fidarsi della sua parola... Solo alla fine gli fa' la proposta esplicita: "Sarai pescatore di uomini".
E la storia continuerà anche dopo: ci saranno altri momenti in cui Gesù ri-chiamerà Pietro e i suoi amici, li correggerà, pregherà per loro, li sosterrà col suo sguardo, li confermerà...

  • Ripensiamo ai passi della nostra vita, alle tappe del nostro rapporto col Signore, agli alti e bassi della nostra fede, della nostra famiglia, della nostra parrocchia, a come il Signore ci ha accompagnato. Ripetiamo: eterna è la sua misericordia...

Luoghi di misericordia
Poi il Signore lo porterà lontano. Ma tutto per Pietro incomincia su quel lago, su quelle barche, in quell'ambiente, in quel lavoro.
La misericordia di Dio ci raggiunge negli spazi della nostra vita: la casa, la scuola, l'ufficio, l'ospedale, la palestra... Ogni spazio, ogni situazione può essere luogo della banalità, della superficialità, dello stress, della stanchezza, ma anche luogo dove facciamo esperienza dell'amore di Dio che ci raggiunge e trasfigura ogni ambiente.
Anche attraverso il creato, gli ambienti naturali il Signore ci rivela il suo amore.
"Tutto l'universo materiale è un linguaggio dell'amore di Dio, del suo affetto smisurato per noi. Suolo, acqua, montagne, tutto è carezza di Dio. La storia della propria amicizia con Dio si sviluppa sempre in uno spazio geografico che diventa un segno molto personale, e ognuno di noi conserva nella memoria luoghi il cui ricordo gli fa tanto bene." (Papa Francesco, Laudato sii, 84)

  • Facciamo memoria degli ambienti, dei panorami, e delle situazioni in cui abbiamo toccato la misericordia di Dio

Nella misericordia di Dio per il popolo
Pietro poteva guardare con un certo fastidio tutta quella gente che gli fa perder tempo, che lo costringe ad interrompere il lavoro, che gli disturba i pesci... Ma la sua chiamata, il suo incontro col Signore incomincia proprio da quella folla desiderosa di ascoltare la parola di Dio. Gesù lo chiama ad essere pescatore di uomini tra la gente e per la gente.

  • Come viviamo la presenza degli altri? Con fastidio, come ostacolo, come una gioia, un segno della misericordia di Dio per noi? Ringraziamo per le persone che incontriamo oggi. Chiediamoci cosa sarebbe la nostra vita senza di loro...

Il piacere spirituale di essere popolo. Per essere evangelizzatori autentici occorre anche sviluppare il gusto spirituale di rimanere vicini alla vita della gente, fino al punto di scoprire che ciò diventa fonte di una gioia superiore. La missione è una passione per Gesù ma, al tempo stesso, è una passione per il suo popolo. ...lo sguardo di Gesù si allarga e si rivolge pieno di affetto e di ardore verso tutto il suo popolo. Così riscopriamo che Lui vuole servirsi di noi per arrivare sempre più vicino al suo popolo amato. Ci prende in mezzo al popolo e ci invia al popolo, in modo che la nostra identità non si comprende senza questa appartenenza.
(Evangelii Gaudium)

Piccole grandi disponibilità
Un altro segno di misericordia del Signore per Pietro è che gli chiede di aiutarlo, di salire sulla sua barca. È una piccola disponibilità, un piccolo sì, che prepara un sì più grande.
Non ci sono solo le entrate folgoranti del Signore. Nella sua misericordia, nella sua pazienza educativa, il Signore sa entrare anche in modo discreto, graduale, attraverso piccoli incontri, piccole esperienze che ci dona, piccoli servizi che ci chiede.

  • Cerchiamo di vedere il Signore che chiama anche negli incontri e nei servizi di questa giornata
    Ringraziamo per quanti oggi ci chiedono aiuto

Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca
Ai pescatori che non avevano preso niente durante la notte, il Signore chiede di prendere il largo. Devono andare oltre: oltre la loro stanchezza, oltre la loro capacità, la loro esperienza, i loro gusti, oltre quello che si sentono di fare. Devono fidarsi della sua Parola, che sembra un sogno irrealizzabile. Anche dopo Pasqua, dovranno andare oltre, aprirsi ad orizzonti nuovi, impensati...

Anche qui si rivela la misericordia di Cristo che ci spinge, che non si rassegna ai nostri limiti

  • Quando nella nostra vita personale, familiare, comunitaria è risuonato l'invito a prendere il "largo"?
  • Quando abbiamo fatto scelte, fidandoci della "Parola di Gesù" e non solo dei nostri calcoli?
  • Quali voci, mentalità, abitudini, rischiano invece di farci rimanere a riva, di frenarci, di toglierci la fiducia, di chiuderci nelle nostre paure, di farci sembrare incredibile la parola di Gesù?
  • Non è sempre facile mettere assieme slancio e prudenza, non è facile capire quando è ora di buttarsi e quando invece è meglio aspettare e prepararsi... Scambiamoci le nostre esperienze.

Troppa grazia!
Presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Ci sono giorni o anni in cui le reti sembrano rimanere vuote, ma anche giorni di pesche miracolose, di raccolti sovrabbondanti, di Provvidenze inaspettate.

  • Ricordiamo qualche esperienza di questo tipo nella nostra storia, in famiglia, nella Chiesa? Qualche momento in cui il Signore nella sua misericordia ci ha esauditi al di là di ogni nostra attesa, ci ha ricolmati di grazie?

Segno della misericordia di Dio sono anche i compagni di pesca. Senza di loro la nostra barca affonda. Chiamandoci a sé, il Signore ci chiama anche all'amicizia e alla collaborazione con tanti fratelli e sorelle. Per loro oggi vogliamo ringraziare


1.Nella misericordia riconoscersi peccatori



Abbiamo faticato tutta la notte
e non abbiamo preso nulla...
Signore allontanati da me, perché che sono un peccatore

Proprio davanti alla sovrabbondante grazia di Dio, Pietro riconosce il suo limite, la sua poca fede, il suo peccato. Gli sembra impossibile che il Signore possa riempire le sue reti, possa farsene qualcosa di uno come lui...
Ma accetta la sfida: "Non temere, sarai pescatore di uomini". Anche dopo Pasqua, la crisi e il pianto, accetterà di nuovo la sfida: Mi ami tu...? Pasci i miei agnelli. Da peccatore perdonato annuncerà il perdono, da uomo ripescato, pescherà altri.
Incontriamo Gesù nei nostri peccati, perché Gesù è venuto per i peccatori: Gesù mi aspetta proprio lì. "La forza della vita cristiana e la forza della Parola di Dio è proprio in quel momento dove io, peccatore, incontro Gesù Cristo e quell'incontro rovescia la vita, cambia la vita ... E ti dà la forza per annunziare la salvezza agli altri". Se un cristiano non è capace di sentirsi proprio peccatore e salvato dal sangue di Cristo Crocifisso è un cristiano a metà cammino, è un cristiano tiepido" per questo è importante chiederci: "sono capace di dire al Signore: Sono peccatore'?"
(papa Francesco)


  • Il fallimento, le reti vuote, i sogni infranti, la scoperta del proprio limite, della propria fragilità creaturale, del proprio peccato possono chiuderci in noi stessi, bloccarci, intristirci: credevo di... e invece... La fede ci aiuta ad accettare e a dare un senso a questi momenti, a farne luoghi privilegiati per la scoperta di Dio e della sua misericordia.

  • Come vivo la mia caduta? Mi butto giù e mi deprimo, perché non so far niente? Credo al contrario di risollevarmi da solo, perché quest'altra volta andrà meglio? O mi affido a Dio che sa servirsi anche delle mie cadute e dei miei limiti, per farmi crescere e per portare avanti il suo disegno?

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