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Domenica delle Palme o della Passione del Signore |
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18-03-2016 |
La passione secondo Luca
Racconti
diversi
Ogni
anno, leggiamo la Passione due volte: la domenica delle Palme, il
vangelo sinottico dell'anno; il venerdì santo, Giovanni, che ne
mette maggiormente in luce l'aspetto glorioso. Così possiamo
guardare alla Croce, alla Pasqua da diverse angolature. Ma quali sono
alcune particolarità di Luca?
La
Passione preparata
Ogni
evangelista, a modo suo, prepara la Passione lungo tutto il suo
racconto, la introduce, la interpreta. Luca ce la presenta come il
tempo del ritorno del diavolo per l'ultimo assalto, l'ultima
tentazione (4,13); come tempo di prova e di lotta che continuerà
anche nella missione della chiesa (22,36); come compimento del
cammino di Gesù: del suo "Esodo" (9,31), della sua Ascensione al
Padre (9,51); delle sue parole sull'amore ai nemici (6,27ss), del
suo vangelo della misericordia.
La
Passione "drammatizzata"
Siamo
abituati a leggere la passione a più voci, per far risaltare tutto
il cast dei personaggi che ruotano attorno a Gesù nelle ultime ore
della sua vita: i Dodici, Pietro, Giuda, i capi del popolo, la serva
del sommo sacerdote, Pilato, Erode, il cireneo, i soldati, il
centurione, le donne, la folla, i conoscenti, Giuseppe... Luca ce ne
presenta una bella sfilza e ci fa entrare di più nei loro
sentimenti, ci fa sentire le risonanze interiori che la Passione ha
avuto in alcuni di loro.
La
Passione in preghiera
Luca
sottolinea la preghiera di Gesù in tanti momenti della sua vita e
anche durante la Passione.
-
Gesù "prega
intensamente"
nell'orto degli ulivi, la sua preghiera diventa una "lotta" che
gli fa sudare sangue.
-
Gesù prega per se stesso ("Padre,
se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la
mia, ma la tua volontà"
- 22,42) e per i suoi: ("Simone, Simone... io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede"
-22,31)
-
Gesù prega sulla Croce: le prime e le ultime parole del Crocifisso
sono rivolte al Padre. Prega intercedendo per i nemici (Padre,
perdona loro...
-23,34) e consegnando la vita al Padre: (Padre,
nelle tue mani consegno il mio spirito
- 23,46).
-
La sua preghiera è talmente efficace, intensa, contagiosa, che
spinge uno dei malfattori a pregare: "Gesù,
ricordati di me..."
(23,42). È l'unica volta nei vangeli che un uomo si rivolge a
Gesù, chiamandolo semplicemente per nome, con grande familiarità.
La
Passione del Giusto
Il
centurione, visto tutto quello che è accaduto, dice: "Veramente
quest'uomo era giusto"
(23,47).È questo il modo con cui il centurione glorifica Dio:
riconoscendo l'innocenza di Gesù, riconoscendo che Gesù muore da
giusto, giusto per gli ingiusti, innocente per i peccatori. (Is
53,11-12)
La Passione del Salvatore
Nella
Passione di Luca, incontriamo un Gesù più "attivo" rispetto
agli altri sinottici: un Gesù che continua a parlare, a perdonare, a
salvare, a prendersi cura dei peccatori: nell'Ultima Cena, prolunga
i discorsi con i suoi, li prepara alla prova, assicura a Pietro la
sua preghiera (22,24-38); nell'orto degli Ulivi, per due volte
esorta i discepoli a pregare (22,40.46). Al momento dell'arresto,
guarisce l'orecchio del servo del sommo sacerdote (è l'ultimo
miracolo di Gesù ed è a favore di un nemico! - 22,51); nell'ora
del rinnegamento, si volta verso Pietro (22,61); risponde ai lamenti
delle donne di Gerusalemme (23,28-31); prega per quelli che lo
crocifiggono (23,34); apre il Paradiso al malfattore pentito (23,43).
Ama
i nemici, fa' del bene a quelli che lo odiano, prega per quelli che
lo maltrattano, resiste al male portandolo; muore da martire,
testimone dell'amore del Padre, rivelazione di un amore gratuito
che si fa vicino anche all'uomo peccatore.
Due
modi diversi di guardare la Passione
Alcuni
contestano e deridono questa salvezza: sono i capi religiosi, i
soldati e uno dei due malfattori. (23,35-39). Per loro, il Crocifisso
è religiosamente un maledetto, politicamente un perdente,
personalmente un fallito. Che razza di salvezza può venire da uno
che non riesce nemmeno a salvare se stesso?
Altri
invece, proprio guardando al Crocifisso, al suo volto, alla sua
Passione, trovano la via della conversione e salvezza: Pietro
riconosce il suo peccato, il malfattore pentito muore nella speranza,
tutta
la gente che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a
quanto era accaduto, se ne torna, battendosi il petto
(23,48). Sono gli effetti di grazia e di conversione che la Passione
del Salvatore comincia a produrre nel cuore di chi contempla e
ripensa quegli avvenimenti, effetti di grazia che Luca descrive,
associandosi intimamente all'evento, con un racconto personale e
pieno di pathos.
Il
malfattore pentito
Due
parole su questo dialogo, che è uno dei pezzi forti della passione
secondo Luca e che ci aiuta a riflettere sul tipo di salvezza che
Gesù dona dalla Croce:
- La
salvezza è sempre possibile per tutti, anche per la persona meno
salvabile.
- La
salvezza è distacco dal peccato tramite il riconoscimento umile di
esso: "noi
giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni; egli
invece non ha fatto nulla di male".
- La
salvezza è rapporto personale con Cristo: "Gesù,
ricordati di me...
" "Oggi sarai con me".
- La
salvezza è presente. "Oggi"
. Le
prime parole del ministero di Gesù, a Nazaret "Oggi
questa parola si è compiuta nel vostri orecchi" e
le ultime parole sulla Croce insistono su
"Oggi", sul presente.
- Una
salvezza ha anche un orizzonte futuro, ultraterreno, dopo la morte:
"quando
entrerai nel tuo regno" - "sarai in Paradiso"
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