05-04-2016 |
Una sera, mentre la mamma preparava la cena, il figlio undicenne si presentò in cucina con un foglietto in
mano. Con aria stranamente ufficiale il bambino
porse il pezzo di carta alla mamma, che si asciugò
le mani col grembiule e lesse quanto vi era scritto:
"Per aver strappato le
erbacce dal vialetto: Euro 3.
Per aver ordinato la mia
cameretta: Euro 5.
Per essere andato a comperare il latte: Euro 0,50.
Per aver badato alla sorellina (3 pomeriggi): Euro
9.
Per aver preso due volte "ottimo" a scuola: Euro 5.
Per aver portato fuori l'immondizia tutte le sere:
Euro 4.
Totale: Euro 26,50″.
La mamma fissò il figlio negli occhi,
teneramente. La sua mente si affollò di ricordi.
Prese una biro e, sul retro del foglietto, scrisse:
"Per averti portato nel
grembo 9 mesi: Euro 0.
Per tutte le notti passate a vegliarti quando eri
ammalato: Euro 0.
Per tutte le volte che ti ho cullato quando eri
triste: Euro 0.
Per tutte le volte che ho asciugato le tue lacrime:
Euro 0.
Per tutto quello che ti ho insegnato, giorno dopo
giorno: Euro 0.
Per tutte le colazioni, i pranzi, le merende, le
cene e i panini che ti ho preparato : Euro 0.
Per la vita che ti do
ogni giorno: Euro 0.
Totale: Euro 0".
Quando ebbe terminato, sorridendo la mamma
diede il foglietto al figlio. Quando il bambino ebbe
finito di leggere ciò che la mamma aveva scritto,
due lacrimoni fecero capolino nei suoi occhi. Girò
il foglio e sul suo conto scrisse: "Pagato". Poi saltò al collo della madre e la sommerse
di baci.
Quando
nei rapporti personali e familiari si cominciano
a fare i conti, è tutto finito. L'amore è
gratuito. O non è amore.
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