Giovedì 09 maggio 2024
 
La preghiera fatta assieme è un momento prezioso per rendere ancora più salda la vita familiare, l’amicizia! - Papa Francesco
Home arrow Vivere la fede arrow PassaParola arrow Dal Vangelo di domenica 24 luglio
 
Home
Notizie
Documenti
Orario preghiere
 
Storia
Dove siamo
Foto
Cerca
Mappa del sito
Vivere la fede
Percorsi di parole
Siti consigliati
Link

 
Dal Vangelo di domenica 24 luglio PDF Stampa
23-07-2016
PADRE NOSTRO...

Dal vangelo secondo Luca (11,1-4)
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione».


Comprendiamo il vangelo

Un giorno...

Nel lungo viaggio verso Gerusalemme, verso il suo esodo pasquale, Gesù fa capire cosa vuol dire fare strada con lui, cosa comporta seguirlo, quali atteggiamenti sono richiesti al discepolo. In questo identikit del discepolo, la preghiera ha una parte importante: oltre al Padre nostro in questa parte del vangelo, troviamo infatti altri insegnamenti sulla preghiera: Marta e Maria, la parabola dell'amico importuno (11,5-8) e del giudice iniquo (18,-8) sulla fatica e la perseveranza nella preghiera, il fariseo e il pubblicano (18,9-14) sulla vera e falsa preghiera...

Gesù si trovava in un luogo a pregare...

Luca è molto attento a Gesù che prega: nel Battesimo (3,21-22), prima di scegliere i Dodici (6,12-13), prima della confessione di Pietro (9,21-28), nella Trasfigurazione (9,28-29), al ritorno dei settantadue (10,21-22), nell'Orto degli Ulivi (22,39-46), sulla Croce (23,34.46). In tutti questi brani ci fa vedere come prega Gesù, in quali posizioni, con quali atteggiamenti interiori, con quali parole, come prega i salmi, per chi prega...
Il Padre nostro è un po' il riassunto di tutta questa sua preghiera, di tutto il vangelo, di tutta la sua vita che si apre e si chiude nel nome del Padre, di tutto il vangelo: vi si trovano infatti i suoi pensieri più cari e le sue idee più ripetute. E diventa la preghiera del discepolo, di colui che segue Gesù.

...quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli»
I discepoli rimangono colpiti, affascinati dalla intensità della preghiera di Gesù. Non lo interrompono, lo lasciano finire, poi gli chiedono di imparare a pregare.
Certo sono persone che pregano già; chissà quante volte sono entrati in sinagoga... Ma, vedendo il Signore pregare, chiedono di imparare da lui, di essergli discepoli anche nella novità della sua preghiera. Non gli basta più come hanno pregato fino adesso, come si sono rivolti a Dio...
La preghiera di Gesù è la forza, la sorgente, l'esempio della preghiera dei discepoli, della preghiera della Chiesa, della nostra preghiera. Pregare è entrare nella preghiera di Gesù, negli atteggiamenti con cui lui sta davanti al Padre. Anche il buon ladrone, sulla Croce, rimarrà contagiato dalla preghiera di Gesù sulla Croce e troverà la forza di morire pregando: "Gesù, ricordati di me" (23,42)

Quando pregate dite...
I vangeli ci consegnano il Padre nostro in due versioni, quella più breve di Luca e quella che conosciamo meglio, di Matteo (Mt 6,9-13). Il Padre nostro non è quindi una formula rigida, ma un modello di preghiera cristiana; non è un museo, ma una palestra in cui allenarsi ai giusti atteggiamenti, al giusto clima di preghiera. La prospettiva sulla quale accordare i nostri desideri, perché siano accordati sul desiderio più profondo di Dio: il Regno di Dio, pienezza di vita in tutte le dimensioni, per ogni uomo. Quali atteggiamenti?

Padre
Così brevemente, Padre, abbà, papà, iniziano tante preghiere di Gesù. Padre è sua prima e ultima parola.
Gesù, ci ha rivelato il volto di questo Padre pieno di amore e di misericordia, e per il dono del suo Spirito, ha dato anche a noi la possibilità di rivolgerci a Dio, da figli, chiamandolo abbà, Papà
Con questa invocazione, superiamo ogni falsa immagine di Dio (schiavitù, paura) e troviamo il tono vero della nostra preghiera, l'atteggiamento giusto per stare davanti a Dio di disponibilità, di fiducia, di abbandono, di certezza di essere ascoltati, di superamento delle paure, e anche di serietà...
Dire "Padre" indica l'intimità e la serietà del rapporto con Dio, che è Padre dolcissimo, misericordioso, ma anche Padre che mi chiede l'impegno, che mi fa camminare con le mie gambe.
Ogni domanda del Padre nostro, andrebbe introdotta con questa invocazione.

Tuo.
La preghiera parte dal Tu di Dio, poi passa a "noi", alle nostre richieste... Pregare è mettersi davanti al Tu di Dio, è partire da lui, dal suo nome, dal suo regno, dal suo progetto...

Sia santificato il tuo nome...
Permettere a Dio di svelare nella nostra vita personale e comunitaria, il suo volto, la sua identità di Padre come ce la rivela Gesù, così "altro", sorprendentemente diverso da come ce l'eravamo immaginato... Essere così trasparenti da far vedere la presenza di Dio: vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli. (Mt 5,16)...
E al contrario: a causa nostra - a causa del nostro essere poco figli e poco fratelli - non sia bestemmiato il tuo nome, non sia pronunciato invano il tuo nome, non sia deformato il tuo volto...

Venga il tuo Regno.
La preghiera autentica ci porta a desiderare i valori del regno: la giustizia, la fraternità, la pace, la verità, la libertà, la vita... Non ci fa evadere dalla storia, anzi ci spinge a muoverci, a impegnarci, a progettare... Il regno di Dio è già presente in mezzo a noi, e nello stesso tempo, aspetta un compimento alla fine. Il discepolo chiede di riconoscere i fermenti del regno oggi, di costruirlo con coraggio, di attenderlo con speranza...

Dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano.
- Dacci o continua a darci
- Il pane "quotidiano", o "necessario".
Il pane che chiediamo è il pane quotidiano, da chiedere ogni giorno come la manna nel deserto, per perseverare ogni giorno nel cammino e nell'impegno (9,23); un pane da non accumulare, ma da accogliere e da condividere (occhio ai pronomi: dopo tuo c'è nostro!)
Il Padre nostro ci insegna così il distacco e la condivisione; ci insegna a metterci come fratelli davanti a Dio; ci unifica, ci aiuta a non dissiparci in tante cose superflue, a desiderare l'essenziale, come l'antico saggio del Libro dei Proverbi: Io ti domando due cose, non negarmele prima che io muoia: tieni lontano da me falsità e menzogna, non darmi ne povertà ne ricchezza. ma fammi avere il cibo necessario, perché, una volta sazio, io non ti rinneghi e dica: «Chi è il Signore?», oppure, ridotto all'indigenza, non rubi e profani il nome del mio Dio. (Pr 30, 8-9);

Perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore.
- Luca ha cambiato il termine "debiti" che ai Greci non sarebbe apparso nel suo significato religioso di peccato, conservandolo però il termine "debitori", per indicare il perdono al prossimo, a cui bisogna condonare anche i debiti e non solo le offese morali
- Nella versione di Luca, si vede ancora meglio che il perdono di Dio rende possibile il nostro perdono... - Il perdono è un altro pane di cui abbiamo bisogno, per le nostre cadute continue e incapacità nella realizzazione del regno.

E non ci indurre in tentazione...
- Potremmo tradurre: Non lasciarci soccombere nella tentazione
Che tipo di tentazioni? Quelle che anche Gesù ha provato dell'avere, del potere, dell'apparire, dello strumentalizzare Dio; quelle che la comunità credente incontrerà nel tempo della persecuzione, del dubbio e del turbamento quelle rappresentate dalle preoccupazioni, dagli affanni, dalla ricchezza e dalle dissipazioni, che, come sassi e spine, soffocano il cuore e fanno venir meno l'accoglienza della Parola e l'impegno per il Regno... (8,14; 21,34) Il discepolo non chiede di essere esente da queste tentazioni, ma di riconoscerle e superarle.
La preghiera non sottrae l'uomo alla drammaticità dell'esistenza. Ma è indispensabile per resistere alla tentazione della fuga, del compromesso, dello scoraggiamento: "Pregate per non entrare in tentazione" (22,40.46).

Meditiamo il vangelo

Una preghiera che accompagna la vita
Abbiamo imparato il Padre nostro, quando eravamo bambini. Anche se non capivamo le parole, le ripetevamo a memoria, sapendo di raggiungere il contenuto di coloro che ce le trasmettevano; i genitori, gli educatori, il sacerdote... Chi ci ha insegnato a pregare, ci ha insegnato non soltanto delle parole, ma ci ha trasmesso una esperienza vissuta. Ci siamo così inseriti nell'immenso fiume della preghiera che parte da Gesù stesso e, attraverso gli apostoli, corre lungo i secoli e arriva fino ad oggi.
Dopo gli anni dell'infanzia c'è stato forse un momento di scoperta: Dio chiamato Padre, Dio Padre come nuovo orizzonte di vita.
Poi, con la giovinezza si arriva ad apprezzare anche la domanda "Venga il tuo Regno". Mi voglio impegnare per il tuo regno di giustizia, di fraternità...
C'è un'ulteriore tappa: la tappa dell'adulto. La preghiera diventa la preghiera del povero, di colui che nel regno arranca, fa fatica ed ha bisogno del pane, del sostentamento quotidiano; ha bisogno del perdono, della forza nella difficoltà. L'adulto cerca il regno a partire dalla propria fragilità riconosciuta. (cfr C.M.Martini, itinerario di preghiera con l'evangelista Luca).

- Qual è la "storia" del Padre nostro nella mia vita? Come l'ho imparato, meditato, pregato? Chi me l'ha insegnato e fatto scoprire?
- In quali occasioni ho ripetuto con particolare forza una delle invocazioni del Padre nostro? A quali avvenimenti della nostra vita posso legarle?
- Adesso, quale invocazione del Padre nostro mi sta più a cuore? E quale facciamo più fatica a dire con sincerità?

Signore, insegnaci a pregare...
- Ci sono stati dei momenti in cui ho desiderato pregare di più e meglio, magari vedendo l'esempio di altri, incontrando qualche "uomo o donna di preghiera"? Ho mai chiesto a qualcuno: insegnami a pregare?
- Qualcuno mi ha mai chiesto di pregare per lui o come faccio a pregare? Quale consiglio gli ho dato?

Padre
- Padre... e non padrone da tener buono, ricco a cui mendicare, assicurazione per i nostri interessi, tappabuchi per la nostra pigrizia, registratore di cassa per i nostri meriti, giustiziere dei nostri nemici, specchio dei nostri desideri...
- Ma, quando prego, ho una idea giusta di Dio? E, per riflesso, ho una idea giusta del prossimo? Quando non perdono, quando non spezzo il mio pane, quando non riesco a dire "fratello", vuol dire che non ho ancora davanti a me il volto del Padre di Gesù...

Tuo
Non è così facile, quando prego, dire Tu, passare dall'io, al Tu, dal parlarmi addosso a mettermi alla sua presenza, dai miei disegni al suo regno, dalla mie domande alle sue, dalle mie preoccupazioni alla sua volontà...

Nostro
- Le persone care, gli altri, la città, il mondo con le loro fami, i loro problemi..., entrano nella mia preghiera, mi aiutano a pregare al plurale, a dire davvero: "Padre nostro..., nostro pane..., nostri debiti..."?
- Uniamoci nella preghiera di questa sera, a tutti i fratelli che, insieme con noi, soffrono debolezza e povertà sulla via del regno: coloro che non ce la fanno più, che hanno una vita faticosa fino al limite dell'intollerabile, ai malati, a chi ha bisogno del pane quotidiano della speranza, a chi non riesce a perdonare e a perdonarsi, a chi non crede nel Regno di Dio, a chi non conosce il Padre

PADRE MIO
Padre mio, m'abbandono a Te, di me fai quello che ti piace.
Grazie di ciò che fai per me, spero solamente in Te.
Purché si compia il tuo volere in me e in tutti i miei fratelli,
niente desidero di più: fare quello che vuoi Tu.
Dammi che ti riconosca, dammi che ti possa amare sempre più
dammi che ti resti accanto, dammi d'essere l'amor.
Fra le tue mani depongo la mia anima, con tutto l'amore del mio cuore.
Mio Dio, la dono a Te, perché ti amo immensamente.
Sì, ho bisogno di donarmi a Te. Senza misura affidarmi alle tue mani,
perché sei il padre mio, perché sei il padre mio.

Preghiamo il vangelo
«Abbà, Padre!» (Rm 8,15)
Padre di Gesù e Padre nostro
Padre, sia santificato il tuo nome
Padre, venga il tuo regno
Padre, dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano
Padre, perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore
Padre, non ci indurre in tentazione
Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra (Lc 10,21)
Padre, non sia fatta la mia, ma la tua volontà (Lc 22,42)
Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno (Lc 23, 34)
Padre, nelle tue mani consegno il mio Spirito (Lc 23,46)
Padre, misericordioso (Lc 6,36)
Padre, che ti riveli nel Figlio (cfr 10,22)
Padre, che doni lo Spirito santo a quanti lo chiedono (cfr 11,13)
Padre, che vesti i gigli dei campi e nutri gli uccelli del cielo (cfr 12,22s)
Padre, che conosci i nostri bisogni (cfr 12,30)
Padre, che ci doni il tuo regno (cfr 12,32)
Padre, che fai festa per un solo peccatore che si converte... (cfr Lc 15)
Padre che esci incontro ai tuoi figli perduti (cfr Lc 15)
Padre, donaci il pane per ogni giorno e insegnaci a cercare l'essenziale
Padre, donaci il pane della tua Parola e insegnaci a condividerla nella missione
Padre, donaci il pane dell'Eucaristia e insegnaci a riconoscerti nella tua Chiesa
Padre, donaci il pane della fraternità e insegnaci ad amare gratuitamente
Padre, liberaci dagli affanni e dalle preoccupazioni inutili
Padre, liberaci dall'ansia di avere di più
Padre, liberaci dalla tentazione di servire due padroni
Padre, liberaci dalla tentazione della fuga e del disimpegno
Padre, liberaci dalla tentazione di nascondere i nostri doni
Padre, liberaci dalla tentazione di amare solo quelli che ci amano e di fare del bene solo a quelli che ci ricambiano
Dio Padre di tutti, che sei al di sopra di tutti, agisci per mezzo di tutti e sei presente in tutti. (Ef 4,6)
Quale grande amore ci hai dato per essere chiamati tuoi figli, e lo siamo realmente! (cfr 1Gv 3,1)
Padre santo, custodisci nel tuo nome
Padre, custodiscici dal maligno
Padre, consacraci nella verità
Padre, mandaci nel mondo, come hai mandato nel mondo tuo Figlio
Padre, rendici perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu ci hai amati come hai amato Gesù.
Padre, fa' che siamo una cosa sola, perché il mondo creda.

Per continuare a meditare
Tu sai che la preghiera è difficile. È il luogo per eccellenza della gratuità, il campo dell'invisibile, spesso dell'insensibile, dell'incomprensibile, dell'inatteso. Anche per te sarà duro amare un Dio di cui non hai mai visto il volto. Così la tua preghiera sarà una lotta fino all'ultimo respiro.
Non mettere la tua felicità in ciò che puoi intendere o sentire di Dio nella preghiera, ma piuttosto in ciò che non puoi né capire, né sentire... Dio è sempre nascosto, difficile a trovarsi...
Nella preghiera troverai pace, luce, gioia. Essa sarà per te la sorgente del tuo amore e la forza della tua vita. Per illuminare la tua mente, prega. Per discernere il tuo cammino, prega. Per unificare il tuo essere, prega. Per far risplendere il tuo volto e rallegrare il tuo cuore, prega. Per incorporarti a Cristo, prega. Non sei più tu che vivi, è Cristo che vive in te.
Prega come un povero. Sei fragile, volubile, distratto, radicalmente incapace di raggiungere Dio e di accoglierlo. Tu sei un peccatore di fronte a Dio tre volte santo. Accetta la tua povertà, sapendo che Gesù ha benedetto la preghiera dell'umile pubblicano.
Prega come un bambino. Se non diventerai come un bambino, non entrerai nel suo Regno.
Prega nel nome di Gesù, prega nello Spirito Santo.
Prega con fiducia. La tua preghiera ha più potere sul cuore di Dio di quanto tu non creda.
Prega con perseveranza. La tua perseveranza, anche se dovesse diventare importuna, sarà gradita.
Prega con coraggio, perché le difficoltà non ti mancheranno. Raddoppia la preghiera nei momenti importanti, nell'ora delle scelte, delle difficoltà, delle tentazioni, delle reciproche incomprensioni.
Prega con sobrietà e semplicità. La preghiera è un restare a cuore a cuore con Dio e non ha bisogno di grandi idee e di grandi parole.
Prega nel segreto. La sola cosa essenziale per te è il peso della presenza di Dio che la tua preghiera personale e solitaria farà crescere.
Prega con i tuoi fratelli, sapendo che dove sono due o tre riuniti nel suo nome, Gesù è in mezzo a loro. Dal Libro di vita delle fraternità monastiche di Gerusalemme
 Commenti (0)Add Comment

 Scrivi un commento
quote
bold
italicize
underline
strike
url
image
quote
quote

security code
Trascrivi nello spazio sottostante i caratteri che appaiono nella riga qui sopra e procedi all’invio del commento, ma tieni presente che questo vuole essere uno spazio di confronto positivo, quindi eventuali messaggi con spirito polemico o contenenti offese, insulti o termini non consoni allo spirito del sito saranno rimossi.


busy
 
< Avanti   Indietro >
   
19_s.jpg
Gruppi parrocchiali
Azione Cattolica
Caritas
ANSPI
Gruppo Catechisti
Gruppo Cultura
Famiglie
Gruppo Liturgico
Scout
 
Calendario Pastorale
Fine Benedizioni 2024

Area riservata
Login


Logo chiesa
 
Sito realizzato con Joomla! - Copyright 2007-2024 Parrocchia San Savino Faenza