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Dal Vangelo di domenica 13 novembre |
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13-11-2016 |
Con
la vostra perseveranza salverete la vostra vita (Lc 21,19)
Il
Vangelo di questa domenica (Lc
21,5-19) consiste nella prima parte di un discorso di Gesù: quello
sugli ultimi tempi. Gesù lo pronuncia a Gerusalemme, nei pressi del
tempio; e lo spunto gli è dato proprio dalla gente che parlava del
tempio e della sua bellezza. Perché era bello quel tempio. Allora
Gesù disse: «Verranno
giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su
pietra». Naturalmente
gli chiedono: quando accadrà questo?, quali saranno i segni? Ma Gesù
sposta l'attenzione da questi aspetti secondari - quando sarà?,
come sarà? - la sposta alle vere questioni. E sono due.
Primo: non lasciarsi ingannare dai falsi messia e non lasciarsi
paralizzare dalla paura. Secondo: vivere il tempo dell'attesa come
tempo della testimonianza e della perseveranza. E noi siamo in questo
tempo dell'attesa, dell'attesa della venuta del Signore.
Questo
discorso di Gesù è sempre attuale, anche per noi che viviamo nel
XXI secolo. Egli ci ripete: «Badate
di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome». E'
un invito al discernimento, questa virtù cristiana di capire dove è
lo spirito del Signore e dove è il cattivo spirito. Anche oggi,
infatti, ci sono falsi "salvatori", che tentano di sostituirsi a
Gesù: leader
di questo mondo, santoni, anche stregoni, personaggi che vogliono
attirare a sé le menti e i cuori, specialmente dei giovani. Gesù ci
mette in guardia: «Non
andate dietro a loro!».
"Non andate dietro a loro!"
E
il Signore ci aiuta anche a non avere paura: di fronte alle guerre,
alle rivoluzioni, ma anche alle calamità naturali, alle epidemie,
Gesù ci libera dal fatalismo e da false visioni apocalittiche.
Il
secondo aspetto ci interpella proprio come cristiani e come Chiesa:
Gesù preannuncia prove dolorose e persecuzioni che i suoi discepoli
dovranno patire, a causa sua. Tuttavia assicura: «Nemmeno
un capello del vostro capo andrà perduto».
Ci ricorda che siamo totalmente nelle mani di Dio! Le avversità che
incontriamo per la nostra fede e la nostra adesione al Vangelo sono
occasioni di testimonianza; non devono allontanarci dal Signore, ma
spingerci ad abbandonarci ancora di più a Lui, alla forza del suo
Spirito e della sua grazia.
In
questo momento pensiamo a tanti fratelli e sorelle cristiani, che
soffrono persecuzioni a causa della loro fede. Ce ne sono tanti.
Forse molti di più dei primi secoli. Gesù è con loro. Anche noi
siamo uniti a loro con la nostra preghiera e il nostro affetto;
abbiamo ammirazione per il loro coraggio e la loro testimonianza.
Sono i nostri fratelli e sorelle, che in tante parti del mondo
soffrono a causa dell'essere fedeli a Gesù Cristo. Li salutiamo di
cuore e con affetto.
Alla
fine, Gesù fa una promessa che è garanzia di vittoria: «Con la
vostra perseveranza salverete la vostra vita». Quanta speranza in
queste parole! Sono un richiamo alla speranza e alla pazienza, al
saper aspettare i frutti sicuri della salvezza, confidando nel senso
profondo della vita e della storia: le prove e le difficoltà fanno
parte di un disegno più grande; il Signore, padrone della storia,
conduce tutto al suo compimento. Nonostante i disordini e le sciagure
che turbano il mondo, il disegno di bontà e di misericordia di Dio
si compirà! E questa è la nostra speranza: andare così, in questa
strada, nel disegno di Dio che si compirà. E' la nostra speranza.
(papa Francesco, angelus)
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