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Dal Vangelo di domenica 27 novembre |
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25-11-2016 |
Vieni,
camminiamo nella luce del Signore (Is 2,5)
Iniziamo
oggi, Prima Domenica di Avvento, un nuovo anno liturgico, cioè un
nuovo cammino del Popolo di Dio
con Gesù Cristo, il nostro Pastore, che ci guida nella storia verso
il compimento del Regno di Dio. Perciò questo giorno ha un fascino
speciale, ci fa provare un sentimento profondo del senso della
storia. Riscopriamo la bellezza di essere tutti in cammino: la
Chiesa, con la sua vocazione e missione, e l'umanità intera, i
popoli, le civiltà, le culture, tutti in cammino attraverso i
sentieri del tempo.
Ma
in cammino verso dove? C'è una mèta comune? E qual è questa
mèta? Il Signore ci risponde attraverso il profeta Isaia, e dice
così: «Alla fine dei giorni, / il monte del tempio del Signore /
sarà saldo sulla cima dei monti / e s'innalzerà sopra i colli, /
e ad esso affluiranno tutte le genti. / Verranno molti popoli e
diranno: / "Venite, saliamo al monte del Signore, / al tempio del
Dio di Giacobbe, / perché ci insegni le sue vie / e possiamo
camminare per i suoi sentieri"».
E'
un
pellegrinaggio universale verso una meta comune,
che nell'Antico Testamento è Gerusalemme, dove sorge il tempio del
Signore, perché da lì, da Gerusalemme, è venuta la rivelazione del
volto di Dio e della sua legge.
La
rivelazione ha trovato in Gesù
Cristo
il suo compimento, e il "tempio del Signore" è diventato Lui
stesso, il Verbo fatto carne: è Lui la guida ed insieme la meta del
nostro pellegrinaggio, del pellegrinaggio di tutto il Popolo di Dio;
e alla sua luce anche gli altri popoli possono camminare verso il
Regno della giustizia, verso il Regno della pace.
Dice
ancora il profeta: «Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, /
delle loro lance faranno falci; / una nazione non alzerà più la
spada / contro un'altra nazione, non impareranno più l'arte
della guerra» (2,4). Mi permetto di ripetere questo che dice il
Profeta, ascoltate bene: «Spezzeranno le loro spade e ne faranno
aratri, / delle loro lance faranno falci; / una nazione non alzerà
più la spada / contro un'altra nazione, non impareranno più
l'arte della guerra».
Ma
quando accadrà questo? Che bel giorno sarà, nel quale le armi
saranno smontate, per essere trasformate in strumenti di lavoro! Che
bel giorno sarà quello! E questo è possibile! Scommettiamo sulla
speranza, sulla speranza della pace, e sarà possibile!
Questo
cammino non è mai concluso. Come nella vita di ognuno di noi c'è
sempre bisogno di ripartire, di rialzarsi, di ritrovare il senso
della mèta della propria esistenza, così per la grande famiglia
umana è necessario rinnovare sempre l'orizzonte comune verso cui
siamo incamminati. L'orizzonte
della speranza!
Questo è l'orizzonte per fare un buon cammino. Il tempo di
Avvento, che oggi di nuovo incominciamo, ci restituisce l'orizzonte
della speranza, una speranza che non delude perché è fondata sulla
Parola di Dio. Una speranza che non delude, semplicemente perché il
Signore non delude mai! Lui è fedele!
(papa Francesco angelus)
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