Dalla Prima Lettura di domenica 1 gennaio 2017 |
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30-12-2016 |
Ti
benedica il Signore e ti custodisca.
Il
Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia.
Il
Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace" (Nm
6,24-26)
Gesù
visse in tempi di violenza. Egli insegnò che il vero campo di
battaglia, in cui si affrontano la violenza e la pace, è il cuore
umano: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono
le intenzioni cattive».
Ma
il messaggio di Cristo, di fronte a questa realtà, offre la risposta
radicalmente positiva: Egli
predicò
instancabilmente l'amore incondizionato di Dio che accoglie e
perdona e insegnò ai suoi discepoli ad amare i nemici e a porgere
l'altra guancia. Quando impedì a coloro che accusavano l'adultera
di lapidarla e quando, la notte prima di morire, disse a Pietro di
rimettere la spada nel fodero, Gesù tracciò la via della
nonviolenza, che ha percorso fino alla fine, fino alla croce,
mediante la quale ha realizzato la pace e distrutto l'inimicizia.
Perciò,
chi accoglie la Buona Notizia di Gesù, sa riconoscere la violenza
che porta in sé e si lascia guarire dalla misericordia di Dio,
diventando così a sua volta strumento di riconciliazione, secondo
l'esortazione di san Francesco d'Assisi: «La pace che annunziate
con la bocca, abbiatela ancor più copiosa nei vostri cuori».
Essere
veri discepoli di Gesù oggi significa aderire anche alla sua
proposta di nonviolenza. Essa - come ha affermato Benedetto
XVI
- «è realistica, perché tiene conto che nel mondo c'è
troppa violenza,
troppa ingiustizia,
e dunque non si può superare questa situazione se non contrapponendo
un
di più di
amore, un
di più di
bontà. Questo "di
più"
viene da Dio». Ed egli aggiungeva con grande forza: «La nonviolenza
per i cristiani non è un mero comportamento tattico, bensì un modo
di essere della persona, l'atteggiamento di chi è
così convinto dell'amore di Dio e della sua potenza,
che non ha paura di affrontare il male con le sole armi dell'amore
e della verità. L'amore del nemico costituisce il nucleo della
"rivoluzione cristiana"»
Tutti
desideriamo la pace; tante persone la costruiscono ogni giorno con
piccoli gesti e molti soffrono e sopportano pazientemente la fatica
di tanti tentativi per costruirla. Nel 2017, impegniamoci, con la
preghiera e con l'azione, a diventare persone che hanno bandito dal
loro cuore, dalle loro parole e dai loro gesti la violenza, e a
costruire comunità nonviolente, che si prendono cura della casa
comune. «Niente è impossibile se ci rivolgiamo a Dio nella
preghiera. Tutti possono essere artigiani di pace».
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