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Dal Vangelo di domenica 15 gennaio |
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13-01-2017 |
Dal
Vangelo secondo Giovanni (1,29-34)
In
quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco
l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è
colui del quale ho detto: "Dopo di me viene un uomo che è avanti a
me, perché era prima di me". Io non lo conoscevo, ma sono venuto a
battezzare nell'acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni
testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una
colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma
proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell'acqua mi disse:
"Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui
che battezza nello Spirito Santo". E io ho visto e ho testimoniato
che questi è il Figlio di Dio».
Io
non lo conoscevo
Come
non lo conosceva? Non erano mezzi parenti? Sì ma anche lui, come del
resto Maria e i discepoli, hanno avuto bisogno di scoprirlo, di
conoscerlo meglio, di essere aiutati dall'alto a credere in lui. E
quante volte rimarranno sorpresi, spiazzati, dal suo modo di
ragionare, da quello che diceva e faceva, dalle persone che
frequentava, fino alla Croce!
Nel
vangelo capita spesso che chi crede di conoscerlo, di saper già
tutto, di poterlo rinchiudere nei suoi schemi, in realtà non coglie
la sua identità profonda, non ne conosce la reale provenienza dal
Padre; chi crede di vedere rimane cieco (Gv 9,41).
Anche
perché conoscere nel linguaggio biblico, vuol dire essere in
relazione profonda, intima, abitare assieme. Non si tratta solo di
sapere qualche informazione su Gesù, ma di stare con lui, di entrare
dentro la sua mentalità, la sua preghiera, le sue scelte, il suo
stile di vita. Un cammino che dura una vita!
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Quali
momenti della vita mi hanno portato ad una conoscenza più profonda
di Gesù? Ho avuto anch'io l'aiuto di qualche luce dall'alto,
o di qualche testimone come Giovanni Battista?
-
Quando
mi accorgo di non conoscerlo abbastanza?
Io
ho visto
Com'è
importante il vedere nello scarno e denso vocabolario giovanneo! In
particolare il nostro capitolo è un concentrato di sguardi: Giovanni
vede Gesù, fissa lo sguardo su di lui, vede lo Spirito scendere su
Gesù. Poi Gesù vede i due discepoli di Giovanni che lo seguono e li
invita a venire e a vedere (1,39). Tutto il vangelo è un continuo
invito ad aprire gli occhi su Gesù, a vedere più in profondità:
il Verbo si è fatto carne e noi abbiamo visto la sua gloria..........
(1,14).
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Vedere Dio in Gesù nella Chiesa, nell'altro; vedere l'azione
dello Spirito nella storia, vedere da contemplativi con occhi nuovi...
Ma ci riesco? Com'è il mio sguardo di fede?
-
Vedere Gesù come Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo.
Mica facile! Il peccato, il male quello lo vedo bene, in me negli
altri, nel mondo. Ma Gesù che è all'opera per liberarmi, Gesù
che porta il mio peccato, Gesù che salva, Gesù che ci riempie del
Suo Spirito... Lì faccio un po' fatica, sono un po' cieco!
Ho
reso testimonianza
-
Conosciamo testimoni che ci fanno vedere Gesù: che ne parlano non
come un personaggio del passato, non per sentito dire; che mostrano
la vita nuova dello Spirito, con i suoi frutti; che come l'agnello
di Dio si sono fatti carico dei fratelli, hanno portato il peso del
loro peccato?
Per
pregare
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Gesù, Figlio di Dio
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Gesù, che sei prima di noi, fin dal principio
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Gesù, inviato dal Padre
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Gesù, su cui lo Spirito scende e si riposa
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Gesù, che battezzi in Spirito Santo
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Gesù, Agnello di Dio che togli il peccato del mondo
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Gesù, che ancora oggi vieni verso di noi
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Gesù, che non conosciamo mai abbastanza
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Gesù, che il Padre insegna a riconoscere
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Gesù, che ci chiedi di diventare tuoi testimoni
Per
continuare a meditare
"Gli
uomini del nostro tempo, magari non sempre consapevolmente, chiedono
ai credenti di oggi non solo di" parlare" di Cristo, ma in un
certo senso di farlo loro "vedere". E non è forse compito della
Chiesa riflettere la luce di Cristo, in ogni epoca della storia,
farne risplendere il volto anche di fronte alle generazioni del nuovo
millennio? La nostra testimonianza sarebbe tuttavia
insopportabilmente povera, se per primi non fossimo contemplativi del
suo volto. A conclusione del Giubileo, mentre riprendiamo il cammino
ordinario........... lo sguardo resta più che mai fisso sul volto
del Signore"
(Giovanni
Paolo II, Novo Millennio Ineunte)
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