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Dal Vangelo di domenica 29 gennaio |
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28-01-2017 |
In
quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere
e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e
insegnava loro dicendo: Beati
i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli...
Ci
fa sempre molto bene leggere e meditare le Beatitudini!
Gesù le ha
proclamate nella sua prima grande predicazione, sulla riva del lago
di Galilea.
C'era tanta folla e Lui salì sulla collina, per
ammaestrare i suoi discepoli, perciò quella predica viene chiamata
"discorso della montagna".
Nella Bibbia, il monte è visto come
luogo dove Dio si rivela, e Gesù che predica sulla collina si
presenta come maestro divino, come nuovo Mosè.
E che cosa comunica?
Gesù comunica la via della vita, quella via che Lui stesso percorre,
anzi, che Lui stesso è,
e la propone come via
della vera felicità.
In tutta la sua vita, dalla nascita nella grotta di Betlemme fino
alla morte in croce e alla risurrezione, Gesù ha incarnato le
Beatitudini. Tutte le promesse del Regno di Dio si sono compiute in
Lui.
Nel proclamare le Beatitudini Gesù ci invita a seguirlo, a
percorrere con Lui la via dell'amore, la sola che conduce alla vita
eterna.
Non
è una strada facile, ma il Signore ci assicura la sua grazia e non
ci lascia mai soli. Povertà, afflizioni, umiliazioni, lotta per la
giustizia, fatiche della conversione quotidiana, combattimenti per
vivere la chiamata alla santità, persecuzioni e tante altre sfide
sono presenti nella nostra vita. Ma se apriamo la porta a Gesù, se
lasciamo che Lui sia dentro la nostra storia, se condividiamo con Lui
le gioie e i dolori, sperimenteremo una pace e una gioia che solo
Dio, amore infinito, può dare.
Le
Beatitudini di Gesù sono portatrici di una novità rivoluzionaria,
di un modello di felicità opposto a quello che di solito viene
comunicato dai media,
dal pensiero dominante. Per la mentalità mondana, è uno scandalo
che Dio sia venuto a farsi uno di noi, che sia morto su una croce!
Nella logica di questo mondo, coloro che Gesù proclama beati sono
considerati "perdenti", deboli. Sono esaltati invece il successo
ad ogni costo, il benessere, l'arroganza del potere, l'affermazione
di sé a scapito degli altri.
Se
veramente fate emergere le aspirazioni più profonde del vostro
cuore, vi renderete conto che in voi c'è un desiderio
inestinguibile di felicità, e questo vi permetterà di smascherare e
respingere le tante offerte "a basso prezzo" che trovate intorno
a voi. Quando cerchiamo il successo, il piacere, l'avere in modo
egoistico e ne facciamo degli idoli, possiamo anche provare momenti
di ebbrezza, un falso senso di appagamento; ma alla fine diventiamo
schiavi, non siamo mai soddisfatti, siamo spinti a cercare sempre di
più.
Abbiate
il coraggio di andare contro corrente. Abbiate il coraggio della vera
felicità!
Papa
Francesco ai giovani
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