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Dal Vangelo di domenica 5 febbraio |
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04-02-2017 |
«Voi
siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che
cosa lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere
gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del
mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte,
né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul
candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così
risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le
vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei
cieli».
(Mt
5,13-16)
L'affermazione
di Gesù si capisce come conseguenza delle Beatitudini. Egli vuole
dire: se sarete poveri in spirito, se sarete miti, se sarete puri di
cuore, se sarete misericordiosi... voi sarete il sale della terra e
la luce del mondo!
Per
comprendere meglio queste immagini, teniamo presente che la Legge
ebraica prescriveva di mettere un po' di sale sopra ogni offerta
presentata a Dio, come segno di alleanza. La luce, poi, per Israele
era il simbolo della rivelazione messianica che trionfa sulle tenebre
del paganesimo.
I
cristiani ricevono dunque una missione nei confronti di tutti gli
uomini: con la fede e con la carità possono orientare, consacrare,
rendere feconda l'umanità. Tutti noi battezzati siamo discepoli
missionari e siamo chiamati a diventare nel mondo un vangelo vivente:
con una vita santa daremo "sapore" ai diversi ambienti e li
difenderemo dalla corruzione, come fa il sale; e porteremo la luce di
Cristo con la testimonianza di una carità genuina. Ma se noi
cristiani perdiamo sapore e spegniamo la nostra presenza di sale e di
luce, perdiamo l'efficacia. Ma che bella è questa missione di dare
luce al mondo! E' una missione che noi abbiamo.
E'
anche molto bello conservare la luce che abbiamo ricevuto da Gesù,
custodirla, conservarla. Il cristiano dovrebbe essere una persona
luminosa, che porta luce, che sempre dà luce! Una luce che non è
sua, ma è il regalo di Dio, è il regalo di Gesù. E noi portiamo
questa luce. Se il cristiano spegne questa luce, la sua vita non ha
senso: è un cristiano di nome soltanto, che non porta la luce, una
vita senza senso. Ma io vorrei domandarvi adesso, come volete vivere
voi? Come una lampada accesa o come una lampada spenta? Lampada
accesa! Questa è la vocazione cristiana. (papa Francesco, Angelus)
Essere sale della terra è un dono
di Dio che vorremmo accogliere con gioia. Se siamo sale della terra,
possiamo trasmettere il gusto di vivere. E quando rendiamo bella la
vita a coloro che ci sono stati affidati, la nostra esistenza
acquista un senso. Se, di fronte ai molti di ostacoli, ci domandiamo:
"A che serve continuare a lottare ?", ricordiamoci che basta poco
sale per dare il sapore. Attraverso la preghiera, impariamo a
guardare noi stessi nel modo in cui Dio ci guarda: lui vede i nostri
doni, le nostre capacità. Non essere insipidi significa impegnarsi
anima e corpo e dare fiducia ai doni di Dio che sono in noi (Taizè)
Qualche
domanda per noi
- La missione per Gesù non consiste
nel far proseliti o nel vendere il proprio prodotto, ma nel mostrare
una vita bella, che dia gloria al Padre. Conosciamo cristiani
saporiti, luminosi? Persone che, anche senza mezzi e troppa
organizzazione, sono stati segni credibili di Dio?
- Raccontiamoci come il vangelo può
rendere più gustosa l'esistenza e illuminare i vari ambienti in
cui viviamo: la vita in famiglia, le relazioni, il lavoro, il
rapporto con le cose e i beni, la sofferenza, l'amore, il
divertimento...
- Se il sale perdesse il sapore...
In nessuna epoca storica sono mancati i santi... Però ci sono stati
periodi della storia della chiesa in cui i cristiani non hanno
certamente brillato. Oggi, su quali fronti, per quali aspetti
rischiamo di essere più insipidi, più spenti...
- Splendano le vostre opere
buone... Va bene
l'umiltà, il non vantarsi... Ma non è che corriamo il rischio
opposto: di nasconderci, di mimetizzarci, di tirarci indietro...?
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