In
quei giorni, mentre aumentava il numero dei discepoli, sorse un
malcontento fra gli ellenisti verso gli Ebrei, perché venivano
trascurate le loro vedove nella distribuzione quotidiana. Allora
i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è
giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio delle
mense. Cercate
dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni
di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest'incarico. Noi,
invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola»
(Atti
degli Apostoli 6,1-4)
Anche
nella Chiesa delle origini emergono le prime tensioni e i primi
dissensi. Nella vita, i conflitti ci sono, il problema è
come si
affrontano. Fino a quel momento l'unità della comunità cristiana
era stata favorita dall'appartenenza ad un'unica etnia, e ad
un'unica cultura, quella giudaica. Ma quando il cristianesimo, che
per volere di Gesù è destinato a tutti i popoli, si apre all'ambito
culturale greco, viene a mancare questa omogeneità e sorgono le
prime difficoltà. In quel momento serpeggia il malcontento, ci sono
lamentele, corrono voci di favoritismi e disparità di trattamento.
Questo succede anche nelle nostre parrocchie! L'aiuto della
comunità alle persone disagiate - vedove, orfani e poveri in genere
-, sembra privilegiare i cristiani di estrazione ebraica rispetto
agli altri.
Allora,
davanti a questo conflitto, gli Apostoli prendono in mano la
situazione: convocano una riunione allargata anche ai discepoli,
discutono insieme la questione. Tutti. I problemi infatti non si
risolvono facendo finta che non esistano! Ed è bello questo
confronto schietto tra i pastori e gli altri fedeli. Si arriva dunque
ad una suddivisione dei compiti. Gli Apostoli fanno una proposta che
viene accolta da tutti: loro si dedicheranno alla preghiera e al
ministero della Parola, mentre sette uomini, i diaconi, provvederanno
al servizio delle mense per i poveri. Questi sette non vengono scelti
perché esperti in affari, ma in quanto uomini onesti e di buona
reputazione, pieni di Spirito Santo e di sapienza; e sono costituiti
nel loro servizio mediante l'imposizione delle mani da parte degli
Apostoli. E così da quel malcontento, da quella lamentela, da quelle
voci di favoritismo e disparità di trattamento, si arriva ad una
soluzione. Confrontandoci, discutendo e pregando, così si risolvono
i conflitti nella Chiesa. Confrontandoci, discutendo e pregando. Con
la certezza che le chiacchiere, le invidie, le gelosie non potranno
mai portarci alla concordia, all'armonia o alla pace. Anche lì è
stato lo Spirito Santo a coronare questa intesa e questo ci fa capire
che quando noi lasciamo allo Spirito Santo la guida, Egli ci porta
all'armonia, alla unità e al rispetto dei diversi doni e talenti.
Avete capito bene? Niente chiacchiere, niente invidie, niente
gelosie! Capito?