Chi
mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui.
Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre,
così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane
disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e
morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno»
(Gv
6,54-58)
Il
Vangelo di Giovanni presenta il discorso sul "pane di vita",
tenuto da Gesù nella sinagoga di Cafarnao, nel quale afferma: «Io
sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane
vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita
del mondo» (Gv
6,51). Gesù
sottolinea che non è venuto in questo mondo per dare qualcosa, ma
per dare sé stesso, la sua vita, come nutrimento per quanti hanno
fede in Lui. Questa nostra comunione con il Signore impegna noi, suoi
discepoli, ad imitarlo, facendo della nostra esistenza, con i nostri
atteggiamenti,
un
pane spezzato per gli altri, come il Maestro ha spezzato il pane che
è realmente la sua carne. Per noi, invece, sono i comportamenti
generosi verso il prossimo che dimostrano l'atteggiamento di
spezzare la vita per gli altri.
Ogni
volta che partecipiamo alla Santa Messa e ci nutriamo del Corpo di
Cristo, la presenza di Gesù e dello Spirito Santo in noi agisce,
plasma il nostro cuore, ci comunica atteggiamenti interiori che si
traducono in comportamenti secondo il Vangelo. Anzitutto la docilità
alla Parola di Dio, poi la fraternità tra di noi, il coraggio della
testimonianza cristiana, la fantasia della carità, la capacità di
dare speranza agli sfiduciati, di accogliere gli esclusi. In questo
modo l'Eucaristia fa maturare uno stile di vita cristiano. La
carità di Cristo, accolta con cuore aperto, ci cambia, ci trasforma,
ci rende capaci di amare non secondo la misura umana, sempre
limitata, ma secondo la misura di Dio. E qual è la misura di Dio?
Senza misura! La misura di Dio è senza misura. Tutto! Tutto! Tutto!
Non si può misurare l'amore di Dio: è senza misura! E allora
diventiamo capaci di amare anche chi non ci ama: e questo non è
facile. Amare chi non ci ama... Non è facile! Perché se noi
sappiamo che una persona non ci vuole bene, anche noi siamo portati a
non volerle bene. E invece no! Dobbiamo amare anche chi non ci ama!
Opporci al male con il bene, di perdonare, di condividere, di
accogliere. Grazie a Gesù e al suo Spirito, anche la nostra vita
diventa "pane spezzato" per i nostri fratelli. E vivendo così
scopriamo la vera gioia! La gioia di farsi dono, per ricambiare il
grande dono che noi per primi abbiamo ricevuto, senza nostro merito.
E' bello questo: la nostra vita si fa dono! Questo è imitare Gesù.
(papa
Francesco, Angelus)
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