Beato
sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo
hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu
sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze
degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del
regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei
cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei
cieli
(Mt 16,17-19)
Gesù attribuisce a Simone questo
nuovo nome: "Pietro", che nella lingua di Gesù suona "Kefa",
una parola che significa "roccia". Nella Bibbia questo termine,
"roccia", è riferito a Dio. Gesù lo attribuisce a Simone non
per le sue qualità o i suoi meriti umani, ma per la sua fede
genuina e salda, che gli
viene dall'alto.
Gesù sente nel suo cuore una grande
gioia, perché riconosce in Simone la mano del Padre, l'azione
dello Spirito Santo. Riconosce che Dio Padre ha dato a Simone una
fede "affidabile", sulla quale Lui, Gesù, potrà costruire la
sua Chiesa, cioè la sua comunità, cioè tutti noi. Gesù ha in
animo di dare vita alla "sua" Chiesa, un popolo fondato non più
sulla discendenza, ma sulla fede,
vale a dire sul rapporto con Lui stesso, un rapporto di amore e di
fiducia. Il nostro rapporto con Gesù costruisce la Chiesa. E dunque
per iniziare la sua Chiesa Gesù ha bisogno di trovare nei discepoli
una fede solida, una fede "affidabile". È questo che Lui deve
verificare a questo punto del cammino.
Il Signore ha in mente l'immagine
del costruire, l'immagine della comunità come un edificio. Ecco
perché, quando sente la professione di fede schietta di Simone, lo
chiama "roccia", e manifesta l'intenzione di costruire la sua
Chiesa sopra questa fede.
Fratelli e sorelle, ciò che è
avvenuto in modo unico in san Pietro, avviene anche in ogni cristiano
che matura una sincera fede in Gesù il Cristo, il Figlio del Dio
vivente. Il Vangelo di oggi interpella anche ognuno di noi. Come va
la tua fede? Ognuno dia la risposta nel proprio cuore. Come va la tua
fede? Come trova il Signore i nostri cuori? Un cuore saldo come la
pietra o un cuore sabbioso, cioè dubbioso, diffidente, incredulo? Ci
farà bene nella giornata di oggi pensare a questo. Se il Signore
trova nel nostro cuore una fede non dico perfetta, ma sincera,
genuina, allora Lui vede anche in noi delle pietre vive con cui
costruire la sua comunità. Di questa comunità, la pietra
fondamentale è Cristo, pietra angolare e unica. Da parte sua, Pietro
è pietra, in quanto fondamento visibile dell'unità della Chiesa;
ma ogni battezzato è chiamato ad offrire a Gesù la propria fede,
povera ma sincera, perché Lui possa continuare a costruire la sua
Chiesa, oggi, in ogni parte del mondo.
Anche ai nostri giorni tanta gente
pensa che Gesù sia un grande profeta, un maestro di sapienza, un
modello di giustizia... E anche oggi Gesù domanda ai suoi discepoli,
cioè a noi tutti: «Ma voi, chi dite che io sia?». Che cosa
risponderemo? Pensiamoci. Ma soprattutto preghiamo Dio Padre, per
intercessione della Vergine Maria; preghiamolo che ci doni la grazia
di rispondere, con cuore sincero: «Tu sei il Cristo, il Figlio del
Dio vivente»
(papa
Francesco, Angelus)
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