Gesù
cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a
Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei
sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo
giorno.
Pietro
lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non
voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi,
disse a Pietro: «Va' dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo,
perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
E'
un momento critico in cui emerge il contrasto tra il modo di pensare
di Gesù e quello dei discepoli. Pietro addirittura si sente in
dovere di rimproverare il Maestro, perché non può attribuire al
Messia una fine così ignobile. Allora Gesù, a sua volta, rimprovera
duramente Pietro, lo rimette "in riga", perché non pensa
«secondo Dio, ma secondo gli uomini» e senza accorgersene fa la
parte di satana, il tentatore.
Su
questo punto insiste, nella liturgia di questa domenica, anche
l'apostolo Paolo, il quale, scrivendo ai cristiani di Roma, dice
loro: «Non conformatevi a questo mondo - non entrare negli schemi di
questo mondo - ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di
pensare, per poter discernere la volontà di Dio» (Rm
12,2).
In
effetti, noi cristiani viviamo nel mondo, pienamente inseriti nella
realtà sociale e culturale del nostro tempo, ed è giusto così; ma
questo comporta il rischio che diventiamo "mondani", il rischio
che "il sale perda il sapore", come direbbe Gesù, cioè che il
cristiano si "annacqui", perda la carica di novità che gli viene
dal Signore e dallo Spirito Santo.
E'
triste trovare cristiani "annacquati", che sembrano il vino
allungato, e non si sa se sono cristiani o mondani, come il vino
allungato non si sa se è vino o acqua! E' triste, questo. E'
triste trovare cristiani che non sono più il sale della terra, e
sappiamo che quando il sale perde il suo sapore, non serve più a
niente. Il loro sale ha perso il sapore perché si sono consegnati
allo spirito del mondo, cioè sono diventati mondani.
Perciò
è necessario rinnovarsi continuamente attingendo la linfa dal
Vangelo. E come si può fare questo in pratica? Anzitutto proprio
leggendo e meditando il Vangelo ogni giorno, così che la parola di
Gesù sia sempre presente nella nostra vita.
Inoltre
partecipando alla Messa domenicale, dove incontriamo il Signore nella
comunità, ascoltiamo la sua Parola e riceviamo l'Eucaristia che ci
unisce a Lui e tra noi; e poi sono molto importanti per il
rinnovamento spirituale le giornate di ritiro e di esercizi
spirituali.
Non
dimenticare: Vangelo, Eucaristia, preghiera. Grazie a questi doni del
Signore possiamo conformarci non al mondo, ma a Cristo, e seguirlo
sulla sua via, la via del "perdere la propria vita" per
ritrovarla. "Perderla" nel senso di donarla, offrirla per amore e
nell'amore - e questo comporta il sacrificio, anche la croce -
per riceverla nuovamente purificata, liberata dall'egoismo e
dall'ipoteca della morte, piena di eternità.
(papa Francesco, Angelus)
|