In
quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del
popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al
primo e disse: "Figlio, oggi va' a lavorare nella vigna". Ed
egli rispose: "Non ne ho voglia". Ma poi si pentì e vi andò. Si
rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: "Sì,
signore". Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del
padre?». Risposero: «Il primo».
Questa
parabola Gesù la rivolse ad alcuni capi religiosi del tempo, che
assomigliavano al figlio dalla vita doppia, mentre la gente comune si
comportava spesso come l'altro figlio. Questi capi sapevano e
spiegavano tutto, in modo formalmente ineccepibile, da veri
intellettuali
della religione.
Ma non avevano l'umiltà di ascoltare, il coraggio di interrogarsi,
la forza di pentirsi. E Gesù è severissimo: dice che persino i
pubblicani li precedono nel Regno di Dio. È un rimprovero forte,
perché i pubblicani erano dei corrotti traditori della patria. Qual
era allora il problema di questi capi? Non sbagliavano in qualcosa,
ma nel modo di vivere e pensare davanti a Dio: erano, a parole e con
gli altri, inflessibili custodi delle tradizioni umane, incapaci di
comprendere che la vita secondo Dio è in
cammino
e chiede l'umiltà
di
aprirsi,
pentirsi
e
ricominciare.
Cosa
dice questo a noi? Che non esiste una vita cristiana fatta a
tavolino, scientificamente costruita, dove basta adempiere qualche
dettame per acquietarsi la coscienza: la vita
cristiana è un cammino umile di una coscienza mai rigida e sempre in
rapporto con Dio, che sa pentirsi e affidarsi a Lui nelle sue
povertà, senza mai presumere di bastare a sé stessa. Così si
superano le edizioni rivedute e aggiornate di quel male antico,
denunciato da Gesù nella parabola: l'ipocrisia, la doppiezza di
vita, il clericalismo che si accompagna al legalismo, il distacco
dalla gente. La parola chiave è pentirsi:
è il pentimento che permette di non irrigidirsi, di trasformare i no
a Dio in sì,
e i sì
al peccato in no
per amore del Signore. La volontà del Padre, che ogni giorno
delicatamente parla alla nostra coscienza, si compie solo nella forma
del pentimento e della conversione continua. In definitiva, nel
cammino di ciascuno ci sono due strade: essere peccatori
pentiti
o peccatori
ipocriti.
Ma quel che conta non sono i ragionamenti che giustificano e tentano
di salvare le apparenze, ma un cuore che avanza col Signore, lotta
ogni giorno, si pente e ritorna a Lui. Perché il Signore cerca puri
di cuore,
non puri
"di fuori".
(Papa
Francesco a Bologna)
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