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Dal Vangelo di domenica 12 novembre PDF Stampa
12-11-2017
Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge... (Mt 25,1-12)

La parabola inizia bene, con una festa di nozze, ma poi si complica: lo sposo tarda e le vergini si addormentano tutte. Fin qui non c'è differenza tra le stolte e le sagge. La differenza emerge all'arrivo dello sposo. Il grido gioioso "Ecco lo sposo" per le sagge diventa l'inizio della festa, per le stolte l'inizio di un dramma.
La risposta antipatica delle ragazze sagge alle compagne, la corsa affannosa per trovare dell'olio a mezzanotte, le durissime parole che arrivano da dietro quell'uscio sprangato sono tutti particolari sconcertanti e provocanti che ci mettono in questione:
- perché ad un certo punto quella porta non si può più riaprire? Gesù non aveva assicurato "Bussate e vi sarà aperto" (7,7)?
- Perché quell'olio non può essere condiviso? Gesù non aveva invitato: Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle (5 42)?
- Perché quella risposta così dura "in verità vi dico non vi conosco", che troviamo altre volte (7,23) nel vangelo della misericordia e del perdono?

Incontro allo sposo
Lo Sposo è il Signore, e il tempo di attesa del suo arrivo è il tempo che Egli ci dona, a tutti noi, con misericordia e pazienza, prima della sua venuta finale; è un tempo di vigilanza; tempo in cui dobbiamo tenere accese le lampade della fede, della speranza e della carità, in cui tenere aperto il cuore al bene, alla bellezza e alla verità; tempo da vivere secondo Dio, poiché non conosciamo né il giorno, né l'ora del ritorno di Cristo. Quello che ci è chiesto è di essere preparati all'incontro - preparati ad un incontro, ad un bell'incontro, l'incontro con Gesù -, che significa saper vedere i segni della sua presenza, tenere viva la nostra fede, con la preghiera, con i Sacramenti, essere vigilanti per non addormentarci, per non dimenticarci di Dio. La vita dei cristiani addormentati è una vita triste, non è una vita felice. (papa Francesco)

Chi aspettiamo?
Dimmi che aspetti o che ti aspetti e ti dirò chi sei. Aspetti con ansia il ritorno della persona amata? Sei un innamorato o un innamorata. Aspetti un posto di lavoro? Sei un disoccupato che sogna giustamente di veder valorizzati i propri talenti. Aspetti una vacanza allegra per il prossimo Natale? Potresti essere semplicemente un lavoratore o una lavoratrice stanca. Ma dopo tutto questo benessere progresso successi cosa ti aspetti ancora dal futuro una promozione nella carriera? E poi la pensione? E poi una vecchiaia lunga e serena? E poi? Sei un cristiano vero non puoi che aspettare la venuta di Gesù Cristo (F. Lambiasi il pane della domenica)

Scopri la differenza
La differenza tra le vergini sagge e le stolte è sottile e all'inizio non si nota. Non è la differenza tra chi aspetta lo sposo e chi non l'aspetta, tra chi vigila nella fede e chi vive da pagano. Tutte vegliano, tutte attendono lo sposo e tutte si addormentano. Solo che le vergini prudenti hanno previsto quello che poteva accadere, hanno messo in conto il possibile ritardo dello sposo, si sono preoccupate di poter affrontare ogni eventualità. In altre parole erano "abitate" dal pensiero di partecipare alle nozze e non hanno risparmiato né energia né fantasia per essere all'altezza del loro compito. Le vergini stolte al contrario hanno solo fatto il loro dovere, hanno solo assicurato il minimo.

Rifornimento di olio
È necessario essere svegli ed essere pronti quando il Signore arriva. Questo non tanto pensando alla fine della vita quando il Signore verrà per le nozze eterne, ma anche ora che ci chiama alla Vita vera, una vita che merita di essere vissuta. Per essere pronti all'incontro necessario fare rifornimento d'olio, cioè accumulare i doni dello Spirito Santo mediante la preghiera, l'ascolto della Parola di Dio e la carità. Bisognerà essere riforniti perché non sappiamo quanto olio ci occorrerà nella vita; per rifornirci è necessario pagare di persona, senza pensare di sfruttare l'impegno degli altri.

(vescovo Claudio Stagni)


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