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Dal Vangelo di Domenica 3 dicembre PDF Stampa
02-12-2017
I Domenica di Avvento

Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare (Mc 13,33-34)

È venuto, viene, verrà
"È venuto nell'umiltà della nostra natura umana, apparirà sulle nubi del cielo rivestito di potenza e splendore. Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo." (dalla liturgia)
Cristo non ci sta solo alle spalle, ma anche davanti; è lo stesso ieri, oggi e per sempre (Eb 13,8) ed è sempre nuovo.
"Cristo, nella sua venuta, ha portato con sé ogni novità. Egli sempre può, con la sua novità, rinnovare la nostra vita e la nostra comunità e, anche se attraversa epoche oscure e debolezze ecclesiali, la proposta cristiana non invecchia mai. Gesù Cristo può anche rompere gli schemi noiosi nei quali pretendiamo di imprigionarlo e ci sorprende con la sua costante creatività divina."
(papa Francesco, Evangelii Gaudium 11)

State attenti, vegliate...
Ho mezz'ora di attesa del treno: la impiego ad attendere il Signore. È la regola della donna incinta che attende di vedere il figlio che nasce. È l'ansia dell'innamorato che cerca le parole da dirle mentre l'aspetta. È la tensione della sentinella che attende l'alba.
Il Signore che viene libera noi e tutti da ogni sofferenza e dalla morte che tutte le riassume: dunque il cristiano invoca quella venuta, come ad affrettarla. Egli vive - sì anch'egli, il cristiano comune e non solo il monaco - «attendendo e affrettando la venuta del giorno di Dio» e «aspettando nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia» (2 Pt 3,12.13).
Egli è dunque qui, a passeggiare sotto una pensilina della stazione e pensa alle persone dolenti o rabbiose, o solo insoddisfatte che ha appena incontrato, o ai veri poveri che sta per vedere, o che vede proprio ora girando sui suoi passi. Ed ecco ne fa materia della sua attesa: siano liberati dai loro mali, «venga il tuo Regno»! Così il tempo della nostra vita si fa pieno e lievita tutto «nell'attesa della sua venuta.
(Luigi Accattoli, Io non mi vergogno del Vangelo)

Non vi trovi addormentati
Quali sono i "soporiferi" della nostra società? Come reagire? "Si è sviluppata una globalizzazione dell'indifferenza. Quasi senza accorgercene, diventiamo incapaci di provare compassione dinanzi al grido di dolore degli altri, non piangiamo più davanti al dramma degli altri né ci interessa curarci di loro, come se tutto fosse una responsabilità a noi estranea che non ci compete. La cultura del benessere ci anestetizza."
(Papa Francesco, Evangelii Gaudium 54)

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