Oggi vorrei soffermarmi con voi sul significato del Natale del
Signore Gesù, che in questi giorni stiamo vivendo nella fede e nelle
celebrazioni.
La costruzione del presepe e, soprattutto, la
liturgia, con le sue Letture bibliche e i suoi canti tradizionali, ci
hanno fatto rivivere «l’oggi» in cui «è nato per noi il Salvatore, il
Cristo Signore» (Lc 2,11).
Ai nostri tempi, specialmente
in Europa, assistiamo a una specie di “snaturamento” del Natale: in nome
di un falso rispetto che non è cristiano, che spesso nasconde la
volontà di emarginare la fede, si elimina dalla festa ogni riferimento
alla nascita di Gesù. Ma in realtà questo avvenimento è l’unico vero
Natale! Senza Gesù non c’è Natale; c'è un'altra festa, ma non il Natale.
E se al centro c’è Lui, allora anche tutto il contorno, cioè le luci, i
suoni, le varie tradizioni locali, compresi i cibi caratteristici,
tutto concorre a creare l’atmosfera della festa, ma con Gesù al centro.
Se togliamo Lui, la luce si spegne e tutto diventa finto, apparente.
Attraverso l’annuncio della Chiesa, noi, come i pastori del Vangelo (cfr Lc 2,9),
siamo guidati a cercare e trovare la vera luce, quella di Gesù che,
fattosi uomo come noi, si mostra in modo sorprendente: nasce da una
povera ragazza sconosciuta, che lo dà alla luce in una stalla, col solo
aiuto del marito... Il mondo non si accorge di nulla, ma in cielo gli
angeli che sanno la cosa esultano! Ed è così che il Figlio di Dio si
presenta anche oggi a noi: come il dono di Dio per l’umanità che è
immersa nella notte e nel torpore del sonno (cfr Is 9,1). E
ancora oggi assistiamo al fatto che spesso l’umanità preferisce il buio,
perché sa che la luce svelerebbe tutte quelle azioni e quei pensieri
che farebbero arrossire o rimordere la coscienza. Così, si preferisce
rimanere nel buio e non sconvolgere le proprie abitudini sbagliate.
Ci
possiamo chiedere allora che cosa significhi accogliere il dono di Dio
che è Gesù. Come Lui stesso ci ha insegnato con la sua vita, significa
diventare quotidianamente un dono gratuito per coloro che si incontrano
sulla propria strada. Ecco perché a Natale si scambiano i doni. Il vero
dono per noi è Gesù, e come Lui vogliamo essere dono per gli altri. E,
siccome noi vogliamo essere dono per gli altri, scambiamo dei doni, come
segno, come segnale di questo atteggiamento che ci insegna Gesù: Lui,
inviato dal Padre, è stato dono per noi, e noi siamo doni per gli altri.
(papa Francesco, udienza 27.12.17)
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