In
quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,]
insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti
insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
(Mc
1,21-22)
Gesù,
con la sua piccola comunità di discepoli, entra a Cafarnao, la città
dove viveva Pietro e che in quei tempi era la più grande della
Galilea. E Gesù entra in quella città.
L'evangelista
Marco racconta che Gesù, essendo quel giorno un sabato, si recò
subito nella sinagoga e si mise a insegnare. Questo fa pensare al
primato della Parola di Dio, Parola da ascoltare, Parola da
accogliere, Parola da annunciare. Arrivando a Cafarnao, Gesù non
rimanda l'annuncio del Vangelo, non pensa prima alla sistemazione
logistica, certamente necessaria, della sua piccola comunità, non
indugia nell'organizzazione. La sua preoccupazione principale è
quella di comunicare la Parola di Dio con la forza dello Spirito
Santo. E la gente nella sinagoga rimane colpita, perché Gesù
«insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi» .
Che
cosa significa "con autorità"? Vuol dire che nelle parole umane
di Gesù si sentiva tutta la forza della Parola di Dio, si sentiva
l'autorevolezza stessa di Dio, ispiratore delle Sacre Scritture. E
una delle caratteristiche della Parola di Dio è che realizza ciò
che dice. Perché la Parola di Dio corrisponde alla sua volontà.
Invece noi, spesso, pronunciamo parole vuote, senza radice o parole
superflue, parole che non corrispondono alla verità. Invece la
Parola di Dio corrisponde alla verità, è unità con la sua volontà
e realizza quello che dice. Infatti Gesù, dopo aver predicato,
dimostra subito la sua autorità liberando un uomo, presente nella
sinagoga, che era posseduto dal demonio. Proprio l'autorità divina
di Cristo aveva suscitato la reazione di satana, nascosto in
quell'uomo; Gesù, a sua volta, riconobbe subito la voce del
maligno e «ordinò severamente: "Taci! Esci da lui!"». Con la
sola forza della sua parola, Gesù libera la persona dal maligno. E
ancora una volta i presenti rimangono stupiti: «Comanda persino agli
spiriti impuri e gli obbediscono!». La Parola di Dio crea in noi lo
stupore. Possiede la forza di farci stupire.
Il
Vangelo è parola di vita: non opprime le persone, al contrario,
libera quanti sono schiavi di tanti spiriti malvagi di questo mondo:
lo spirito della vanità, l'attaccamento al denaro, l'orgoglio,
la sensualità... Il Vangelo cambia il cuore, cambia la vita,
trasforma le inclinazioni al male in propositi di bene. Il Vangelo è
capace di cambiare le persone! Pertanto è compito dei cristiani
diffonderne ovunque la forza redentrice, diventando missionari e
araldi della Parola di Dio. Ce lo suggerisce anche lo stesso brano
odierno che si chiude con un'apertura missionaria e dice così:
«La sua fama - la fama di Gesù - si diffuse subito dovunque, in
tutta la regione della Galilea». La nuova dottrina insegnata con
autorità da Gesù è quella che la Chiesa porta nel mondo, insieme
con i segni efficaci della sua presenza: l'insegnamento autorevole
e l'azione liberatrice del Figlio di Dio diventano le parole di
salvezza e i gesti di amore della Chiesa missionaria. Ricordatevi
sempre che il Vangelo ha la forza di cambiare la vita! Non
dimenticatevi di questo. Esso è la Buona Novella, che ci trasforma
solo quando ci lasciamo trasformare da essa. Ecco perché vi chiedo
sempre di avere un quotidiano contatto col Vangelo, di leggerlo ogni
giorno, un brano, un passo, di meditarlo e anche portarlo con voi
ovunque: in tasca, nella borsa... Cioè di nutrirsi ogni giorno da
questa fonte inesauribile di salvezza. Non dimenticatevi! Leggete un
passo del Vangelo ogni giorno. E' la forza che ci cambia, che ci
trasforma: cambia la vita, cambia il cuore.
(papa
Francesco)
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