03-02-2018 |
Tra i deboli, di cui la Chiesa vuole prendersi cura con predilezione,
ci sono anche i bambini nascituri, che sono i più indifesi e innocenti
di tutti, ai quali oggi si vuole negare la dignità umana al fine di
poterne fare quello che si vuole, togliendo loro la vita e promuovendo
legislazioni in modo che nessuno possa impedirlo. Frequentemente, per
ridicolizzare allegramente la difesa che la Chiesa fa delle vite dei
nascituri, si fa in modo di presentare la sua posizione come qualcosa di
ideologico, oscurantista e conservatore. Eppure questa difesa della
vita nascente è intimamente legata alla difesa di qualsiasi diritto
umano. Suppone la convinzione che un essere umano è sempre sacro e
inviolabile, in qualunque situazione e in ogni fase del suo sviluppo. È
un fine in sé stesso e mai un mezzo per risolvere altre difficoltà. Se
cade questa convinzione, non rimangono solide e permanenti fondamenta
per la difesa dei diritti umani, che sarebbero sempre soggetti alle
convenienze contingenti dei potenti di turno. La sola ragione è
sufficiente per riconoscere il valore inviolabile di ogni vita umana, ma
se la guardiamo anche a partire dalla fede, «ogni violazione della
dignità personale dell’essere umano grida vendetta al cospetto di Dio e
si configura come offesa al Creatore dell’uomo». Proprio perché è una
questione che ha a che fare con la coerenza interna del nostro messaggio
sul valore della persona umana, non ci si deve attendere che la Chiesa
cambi la sua posizione su questa questione. Voglio essere del tutto
onesto al riguardo. Questo non è un argomento soggetto a presunte
riforme o a “modernizzazioni”. Non è progressista pretendere di
risolvere i problemi eliminando una vita umana.
Però è anche vero
che abbiamo fatto poco per accompagnare adeguatamente le donne che si
trovano in situazioni molto dure, dove l’aborto si presenta loro come
una rapida soluzione alle loro profonde angustie, particolarmente quando
la vita che cresce in loro è sorta come conseguenza di una violenza o
in un contesto di estrema povertà. Chi può non capire tali situazioni
così dolorose?
(papa Francesco, Evangelii Gaudium)
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