Gesù trovò nel tempio gente che
vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora
fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con
le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne
rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di
qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I
suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua
casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola
e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?».
Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo
farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è
stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai
risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Il Vangelo di oggi (Gv
2,13-25) ci presenta
l'episodio della cacciata dei venditori dal tempio, Gesù «fece
una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le
pecore e i buoi», il denaro, tutto. Tale gesto suscitò forte
impressione, nella gente e nei discepoli. Chiaramente apparve come un
gesto profetico, tanto
che alcuni dei presenti domandarono a Gesù: «Quale segno ci mostri
per fare queste cose?», chi sei tu per fare queste cose? Mostraci un
segno che tu hai autorità per farle. Cercavano un segno divino,
prodigioso che accreditasse Gesù come inviato da Dio. Ed Egli
rispose: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò
risorgere». Gli replicarono: «Questo tempio è stato costruito in
quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Non
avevano compreso che il Signore si riferiva al tempio
vivo del suo corpo, che
sarebbe stato distrutto nella morte in croce, ma sarebbe risorto il
terzo giorno. Per questo "in tre giorni". «Quando poi fu
risuscitato dai morti - annota l'Evangelista - i suoi discepoli
si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e
alla parola detta da Gesù».
In effetti, questo gesto di Gesù e
il suo messaggio profetico si capiscono pienamente alla luce della
sua Pasqua. Abbiamo qui, secondo l'evangelista Giovanni, il primo
annuncio della morte e risurrezione di Cristo: il suo corpo,
distrutto sulla croce dalla violenza del peccato, diventerà
nella Risurrezione il luogo dell'appuntamento universale tra Dio e
gli uomini. E Cristo
Risorto è proprio il luogo dell'appuntamento universale - di
tutti! - fra Dio e gli uomini. Per questo la sua umanità è il vero
tempio, dove Dio si rivela, parla, si fa incontrare; e i veri
adoratori, i veri
adoratori di Dio non sono i custodi del tempio materiale, i detentori
del potere o del sapere religioso, sono coloro che adorano
Dio «in spirito e verità»
(Gv
4,23).
In questo tempo di Quaresima ci
stiamo preparando alla celebrazione della Pasqua, quando rinnoveremo
le promesse del nostro Battesimo.
Camminiamo nel mondo come Gesù e facciamo di tutta la nostra
esistenza un segno del suo amore per i nostri fratelli, specialmente
i più deboli e i più poveri, noi costruiamo
a Dio un tempio nella nostra vita.
E così lo rendiamo "incontrabile" per tante persone che troviamo
sul nostro cammino. Se noi siamo testimoni di questo Cristo vivo,
tante gente incontrerà Gesù in noi, nella nostra testimonianza. Ma
- ci domandiamo, e ognuno di noi si può domandare -: il Signore si
sente veramente a casa nella mia vita? Gli permettiamo di fare
"pulizia" nel nostro cuore e di scacciare gli idoli, cioè quegli
atteggiamenti di cupidigia, gelosia, mondanità, invidia, odio,
quell'abitudine di chiacchierare e "spellare" gli altri? Gli
permetto di fare pulizia di tutti i comportamenti contro Dio, contro
il prossimo e contro noi stessi, come oggi abbiamo sentito nella
prima Lettura? Ognuno può rispondere a sé stesso, in silenzio, nel
suo cuore. "Io permetto che Gesù faccia un po' di pulizia nel
mio cuore?". "Oh, padre, io ho paura che mi bastoni!". Ma Gesù
non bastona mai. Gesù farà pulizia con tenerezza, con misericordia,
con amore. La misericordia è il suo modo di fare pulizia. Lasciamo -
ognuno di noi - lasciamo che il Signore entri con la sua misericordia
- non con la frusta, no, con la sua misericordia - a fare pulizia nei
nostri cuori. La frusta di Gesù con noi è la sua misericordia.
Apriamogli la porta perché faccia un po' di pulizia.
Ogni Eucaristia
che celebriamo con fede ci fa crescere come tempio vivo del Signore,
grazie alla comunione con il suo Corpo crocifisso e risorto. Gesù
conosce quello che c'è in ognuno di noi, e conosce pure il nostro
più ardente desiderio: quello di essere abitati da Lui, solo da Lui.
Lasciamolo entrare nella nostra vita, nella nostra famiglia, nei
nostri cuori. Maria Santissima, dimora privilegiata del Figlio di
Dio, ci accompagni e ci sostenga nell'itinerario quaresimale,
affinché possiamo riscoprire la bellezza dell'incontro con Cristo,
che ci libera e ci salva.
(Papa Francesco, Angelus)
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