Mentre
stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti
insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un
fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la
casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si
dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati
di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo
in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi
(At 2,1-4)
Da
questa effusione i discepoli vengono completamente trasformati: alla
paura subentra il coraggio, la chiusura cede il posto all'annuncio
e ogni dubbio viene scacciato dalla fede piena d'amore. E' il
"battesimo" della Chiesa, che iniziava così il suo cammino nella
storia, guidata dalla forza dello Spirito Santo.
Quell'evento,
che cambia il cuore e la vita degli Apostoli e degli altri discepoli,
si ripercuote subito al di fuori del Cenacolo. Infatti, quella porta
tenuta chiusa per cinquanta giorni finalmente viene spalancata e la
prima Comunità cristiana, non più ripiegata su sé stessa, inizia a
parlare alle folle di diversa provenienza delle grandi cose che Dio
ha fatto, cioè della Risurrezione di Gesù, che era stato
crocifisso. E ognuno dei presenti sente parlare i discepoli nella
propria lingua. Il dono dello Spirito ristabilisce l'armonia delle
lingue che era andata perduta a Babele e prefigura la dimensione
universale della missione degli Apostoli. La Chiesa non nasce
isolata, nasce universale, una, cattolica, con una identità precisa
ma aperta a tutti, non chiusa, un'identità che abbraccia il mondo
intero, senza escludere nessuno. A nessuno la madre Chiesa chiude la
porta in faccia, a nessuno! Neppure al più peccatore, a nessuno! E
questo per la forza, per la grazia dello Spirito Santo. La madre
Chiesa apre, spalanca le sue porte a tutti perché è madre.
Lo
Spirito Santo effuso a Pentecoste nel cuore dei discepoli è l'inizio
di una nuova stagione: la stagione della testimonianza e della
fraternità. È una stagione che viene dall'alto, viene da Dio,
come le fiamme di fuoco che si posarono sul capo di ogni discepolo.
Era la fiamma dell'amore che brucia ogni asprezza; era la lingua
del Vangelo che varca i confini posti dagli uomini e tocca i cuori
della moltitudine, senza distinzione di lingua, razza o nazionalità.
Come quel giorno di Pentecoste, lo Spirito Santo è effuso
continuamente anche oggi sulla Chiesa e su ciascuno di noi perché
usciamo dalle nostre mediocrità e dalle nostre chiusure e
comunichiamo al mondo intero l'amore misericordioso del Signore.
Comunicare l'amore misericordioso del Signore: questa è la nostra
missione! Anche a noi sono dati in dono la "lingua" del Vangelo e
il "fuoco" dello Spirito Santo, perché mentre annunciamo Gesù
risorto, vivo e presente in mezzo a noi, scaldiamo il nostro cuore e
anche il cuore dei popoli avvicinandoli a Lui, via, verità e vita.
(papa
Francesco, Angelus)
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