Andate
e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e
del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto
ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino
alla fine del mondo».
(Mt
28,19-20)
Oggi
celebriamo la festa della Santissima Trinità, che ci ricorda il
mistero dell'unico Dio in tre Persone: il Padre, il Figlio e lo
Spirito Santo. La Trinità è comunione di Persone divine le quali
sono una con l'altra, una per l'altra, una nell'altra: questa
comunione è la vita di Dio, il mistero d'amore del Dio Vivente. E
Gesù ci ha rivelato questo mistero. Lui ci ha parlato di Dio come
Padre; ci ha parlato dello Spirito; e ci ha parlato di Sé stesso
come Figlio di Dio. E così ci ha rivelato questo mistero. E quando,
risorto, ha inviato i discepoli ad evangelizzare le genti, disse loro
di battezzarle «nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito
Santo» (Mt
28,19). Questo
comando, Cristo lo affida in ogni tempo alla Chiesa, che ha ereditato
dagli Apostoli il mandato missionario. Lo rivolge anche a ciascuno di
noi che, in forza del Battesimo, facciamo parte della sua Comunità.
Dunque,
la solennità liturgica di oggi, mentre ci fa contemplare il mistero
stupendo da cui proveniamo e verso il quale andiamo, ci rinnova la
missione di vivere la comunione con Dio e vivere la comunione tra noi
sul modello della comunione divina. Siamo chiamati a vivere non gli
uni senza gli altri, sopra o contro gli altri, ma gli uni con
gli altri, per
gli altri, e negli
altri. Questo significa accogliere e testimoniare concordi la
bellezza del Vangelo; vivere l'amore reciproco e verso tutti,
condividendo gioie e sofferenze, imparando a chiedere e concedere
perdono, valorizzando i diversi carismi sotto la guida dei Pastori.
In una parola, ci è affidato il compito di edificare comunità
ecclesiali che siano sempre più famiglia,
capaci di riflettere lo splendore della Trinità e di evangelizzare
non solo con le parole, ma con la forza dell'amore di Dio che abita
in noi.
La
Trinità, come accennavo, è anche il
fine ultimo verso cui è orientato il nostro pellegrinaggio terreno.
Il cammino della vita cristiana è infatti un cammino essenzialmente
"trinitario": lo Spirito Santo ci guida alla piena conoscenza
degli insegnamenti di Cristo, e ci ricorda anche quello che Gesù ci
ha insegnato; e Gesù, a sua volta, è venuto nel mondo per farci
conoscere il Padre, per guidarci a Lui, per riconciliarci con Lui.
Tutto, nella vita cristiana, ruota attorno al mistero trinitario e
viene compiuto in ordine a questo infinito mistero. Cerchiamo,
pertanto, di tenere sempre alto il "tono" della nostra vita,
ricordandoci per quale
fine, per
quale gloria noi
esistiamo, lavoriamo, lottiamo, soffriamo; e a quale immenso premio
siamo chiamati. Questo mistero abbraccia tutta la nostra vita e tutto
il nostre essere cristiano. Ce lo ricordiamo, ad esempio, ogni volta
che facciamo il segno della croce: nel nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo. E adesso vi invito a fare tutti insieme, e con
voce forte, questo segno della croce: "Nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo!"
In
questo ultimo giorno del mese di maggio, il mese mariano, ci
affidiamo alla Vergine Maria. Lei, che più di ogni altra creatura ha
conosciuto, adorato, amato il mistero della Santissima Trinità, ci
guidi per mano; ci aiuti a cogliere negli eventi del mondo i segni
della presenza di Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo; ci ottenga di
amare il Signore Gesù con tutto il cuore, per camminare verso la
visione della Trinità, traguardo meraviglioso a cui tende la nostra
vita. Le chiediamo anche di aiutare la Chiesa ad essere mistero di
comunione e comunità ospitale, dove ogni persona, specialmente
povera ed emarginata, possa trovare accoglienza e sentirsi figlia da
Dio, voluta e amata.
(Papa Francesco)
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