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Commento Lectio 30/09/2007 PDF Stampa
28-09-2007
30 settembre - il ricco e il povero Lazzaro

Dal vangelo secondo Luca (16,19-31)
In quel tempo[1], Gesù disse ai farisei: «C'era un uomo ricco[2], che vestiva di porpora e di bisso[3] e tutti i giorni banchettava lautamente. Un mendicante[4], di nome Lazzaro[5], giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe[6].

Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo[7]. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando nell'inferno[8] tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda[9] Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura[10].

Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso[11]: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi.

E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento. Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti[12]; ascoltino loro. E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi».

Qualche nota per capire meglio

Vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente...
Colpisce lo scandaloso contrasto tra la miseria estrema di Lazzaro e l'opulenza ostentata del ricco, il suo modo di vivere e di consumare esagerato...

·         Gesù oggi quali immagini avrebbe usato, quale storia avrebbe raccontato?

·         Ci rendiamo conto dei contrasti scandalosi tra nord e sud del mondo? Abbiamo mai provato a guardare il mondo dalla parte di Lazzaro? Ad ascoltare qualche Lazzaro? Ad informarci di più sui vari Lazzari presenti anche vicino a noi?

·         Oltre che a dare le briciole, tentiamo di capire le cause della povertà?

·         Il povero è "Lazzaro", è l'aiuto che Dio ci manda. Ma è vero che aiutando, si viene aiutati?

·         La parabola presenta una sorta di ribaltamento di condizione e di redistribuzione di beni dopo la morte. Ma come posso operare questa redistribuzione già durante la vita? Eliminando quali sprechi? Evitando quali accumuli?

Tra noi e voi è stabilito un grande abisso...
La nostra parabola è a due piani: terra - cielo; tempo - eternità; e affronta temi scomodi come quelli della morte, del giudizio, dell'inferno e del Paradiso.

·         Sento mai parlare di questi temi? Come? Con quale serietà e con quale speranza?

·         Qual è la visione cristiana del destino dell'uomo dopo la morte?

Hanno Mosè e i Profeti: ascoltino loro!
Per risolvere i nostri problemi; vorremmo bacchette magiche, interventi speciali dal cielo. Siamo un po' come il ricco della parabola che pensava di mandare uno dall'aldilà ad avvertire i suoi fratelli.

Ma la risposta di Dio è sempre quella: Avete Mosè e i Profeti, avete già il Vangelo... Vi ho già detto tutto, vi ho dato tutto. Per orientare bene la vostra vita, dovete solo aprire le orecchio e prendere sul serio le mie parole.

Per continuare a meditare
  "Noi non vogliamo che la gente dia del superfluo. Noi offriamo alla gente l'opportunità di amarsi gli uni gli altri. Non mi stancherò di ripetere ciò che ho già detto da altri parti: io vorrei che fosse sempre maggiore il numero di persone che offrono le loro mani per prestare servizio e i loro cuori per amare, cercando di scoprire i poveri nelle loro case, nelle loro città e paesi, offrendo loro amore e generosità, e dando là dove è maggiore il bisogno. Dovremmo tutti sentire la letizia e la libertà della povertà e condividere la gioia di amare"                                                             Madre Teresa

"Dite a voi stessi che la più grossa disgrazia che possa accadervi è di non essere utili a nessuno"                                              R. Follereau

Fai festa - Celebra la vita con riconoscenza. Fermati e contempla volti, cielo, mare, monti, piante e animali e falli conoscere ai bambini: da loro impara la sorpresa e l'incanto della bellezza.

Impegnati contro la desertificazione e la cementificazione del territorio; pianta alberi e fiori. Prepara la festa con persone che tu ed i tuoi amici escludereste. Costruisci la festa, non consumarla. Ritrovati con gli amici senza correre tanto e lontano, rispettando i ritmi del tuo corpo, del giorno e della notte. Non spingere sempre oltre l'oggetto dei tuoi desideri, accetta i limiti tuoi e degli altri.

Riduci i consumi -Va a fare la spesa con un foglietto delle cose necessarie, non cedere alle offerte e alla pubblicità. Usa il televisore come il ferro da stiro e la lavatrice. Muoviti il più possibile a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici. Scoraggia l'uso delle auto nelle città intasate e inquinate. Costruisci giochi con i bambini e per i bambini. Tratta l'acqua come risorsa preziosa, usala con parsimonia, utilizza quella naturale di acquedotto, opponiti alla privatizzazione delle acque minerali. Fa la raccolta differenziata dei rifiuti o impegnati perché venga realizzata. Usa meno detersivi possibili e acquista i meno inquinanti. Investi per consumare meno energia possibile in casa.

Compra bene - Compra i prodotti che ti servono imparando al leggere le certificazioni per sapere da dove vengono, come sono stati ottenuti e da chi sono commercializzati. Partecipa alle campagne di boicottaggio e pressione rivolte a società commerciali che violano sistematicamente i diritti dei lavoratori (in particolare donne e bambini) e offendono l'ambiente. Preferisci frutta e cibi freschi di stagione tipici del tuo territorio. Favorisci, per quanto possibile, chi nella produzione cerca di non inquinare e di rispettare l'ambiente anche se ti costa di più. Rifiuta i prodotti transgenici per salvaguardare la biodiversità come patrimonio di tutta l'umanità. Dà importanza al consumo critico e al commercio equo. Mantieni e fa gustare la tua identità culturale anche con i prodotti tipici del tuo territorio.

Condividi - Trova modi concreti per tenere aperta la tua casa agli amici, ai vicini, ai condomini, ai "forestieri". Metti in comune gli attrezzi utili per i lavori domestici. Metti a disposizione locali inutilizzati; offri garanzie ai proprietari di alloggi sfitti.

Organizza l'uso collettivo dell'automobile. Metti a disposizione la tua competenza nella banca del tempo. Impegna il tuo tempo libero per stare a fianco di ammalati, di chi è solo, di chi soffre il disagio psichico. Organizza insieme ad altri le tue ferie con un turismo responsabile per incontrare la realtà di altri popoli.

Adotta - Una famiglia che si trova in quel sud che affonda per il nostro spreco. Un bambino che non ha famiglia. Un condannato a morte. Un progetto che metta in moto attività produttive.

da Alex Zanotelli, La solidarietà di Dio



[1] Con questa  parabola, continua il discorso di domenica scorsa sul buon uso delle ricchezze. Luca, molto interessato alle responsabilità del cristiano nel mondo, nella società, nel rapporto coi beni, diverse volte ricorda uomini ricchi: ricchi KO come il nostro disperato, ma anche ricchi OK come Zaccheo.

 

[2] A differenza di Lazzaro, il ricco è senza nome, senza volto. La sua è stata una vita talmente inutile, vuota, buttata via, da fargli perdere perfino l'identità, la dignità di persona...

 

[3]  Porpora: stoffa pregiata, rosso-violacea, tinta con una colorante naturale, estratto da una specie di mollusco. Bisso: fine tela di lino, usata dagli antichi per vestiti di pregio.

 

[4] La parabola rende l'idea delle forti divisioni sociali e della ingiusta distribuzione delle ricchezze della Palestina di quel tempo. Una larga fetta della popolazione viveva in condizione di estrema povertà e bastava una malattia o la perdita del lavoro per trovarsi sulla strada a mendicare.

 

[5] Il nome non è a caso: Lazzaro infatti significa "Dio aiuta". Lazzaro era proprio l'aiuto che Dio aveva mandato al ricco per farlo uscire dal suo egoismo.

 

[6] Interessante questo particolare WWF: c'è almeno un cane che si accorge di Lazzaro!

 

[7] Essere con Abramo, voleva dire essere in Paradiso, in compagnia del primo grande credente, del padre di Israele.

 

[8] L'inferno è presentato come la logica e scontata conclusione del modo di vivere del ricco: non è Dio che lo condanna, ma la sua indifferenza, la sua chiusura, la sua totale mancanza di umanità. In fondo la vita del ricco, piena di cose ma completamente priva di umanità, era già "un inferno" anche prima.

 

[9] Manda Lazzaro... Il ricco non ha perso neanche all'inferno la sua mentalità da padroncino che dà ordini e vuole servirsi degli altri.

 

[10] Questa fiamma che tortura il ricco e che non può essere spenta, il vero tormento che non può essere alleviato è la delusione per aver buttato via la vita.

 

[11] L'abisso simboleggia l'impossibilità a cambiare destino dopo la morte.

 

[12] Mosè e i Profeti = la Bibbia, la Parola di Dio.
 
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