Venerdì 19 aprile 2024
 
La preghiera fatta assieme è un momento prezioso per rendere ancora più salda la vita familiare, l’amicizia! - Papa Francesco
Home arrow Vivere la fede arrow PassaParola arrow Dal Vangelo di Domenica 24 febbraio
 
Home
Notizie
Documenti
Orario preghiere
 
Storia
Dove siamo
Foto
Cerca
Mappa del sito
Vivere la fede
Percorsi di parole
Siti consigliati
Link

 
Dal Vangelo di Domenica 24 febbraio PDF Stampa
25-02-2019

A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l'altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da' a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro (Lc 6,27-30)

Vangelo di questa domenica riguarda un punto centrale e caratterizzante della vita cristiana: l’amore per i nemici. Le parole di Gesù sono nette: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male». E questo non è un optional, è un comando. Non è per tutti, ma per i discepoli, che Gesù chiama “voi che ascoltate”. Lui sa benissimo che amare i nemici va al di là delle nostre possibilità, ma per questo si è fatto uomo: non per lasciarci così come siamo, ma per trasformarci in uomini e donne capaci di un amore più grande, quello del Padre suo e nostro. Questo è l’amore che Gesù dona a chi “lo ascolta”. E allora diventa possibile! Con Lui, grazie al suo amore, al suo Spirito noi possiamo amare anche chi non ci ama, anche chi ci fa del male.

In questo modo, Gesù vuole che in ogni cuore l’amore di Dio trionfi sull’odio e sul rancore. La logica dell’amore, che culmina nella Croce di Cristo, è il distintivo del cristiano e ci induce ad andare incontro a tutti con cuore di fratelli. Ma come è possibile superare l’istinto umano e la legge mondana della ritorsione? La risposta la dà Gesù nella stessa pagina evangelica: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso». Chi ascolta Gesù, chi si sforza di seguirlo anche se costa, diventa figlio di Dio e comincia a somigliare davvero al Padre che è nei cieli. Diventiamo capaci di cose che mai avremmo pensato di poter dire o fare, e di cui anzi ci saremmo vergognati, ma che invece adesso ci danno gioia e pace. Non abbiamo più bisogno di essere violenti, con le parole e i gesti; ci scopriamo capaci di tenerezza e di bontà; e sentiamo che tutto questo non viene da noi ma da Lui!, e dunque non ce ne vantiamo, ma ne siamo grati.

Non c’è nulla di più grande e più fecondo dell’amore: esso conferisce alla persona tutta la sua dignità, mentre, al contrario, l’odio e la vendetta la sminuiscono, deturpando la bellezza della creatura fatta a immagine di Dio.

Questo comando, di rispondere all’insulto e al torto con l’amore, ha generato nel mondo una nuova cultura: la «cultura della misericordia – dobbiamo impararla bene!, e praticarla bene questa cultura della misericordia – che dà vita a una vera rivoluzione». È la rivoluzione dell’amore, i cui protagonisti sono i martiri di tutti i tempi. E Gesù ci assicura che il nostro comportamento, improntato all’amore verso quanti ci fanno del male, non sarà vano. Egli dice: «Perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato […], perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio». È bello questo. Sarà una cosa bella che Dio ci darà se noi siamo generosi, misericordiosi. Dobbiamo perdonare perché Dio ci ha perdonato e ci perdona sempre. Se non perdoniamo del tutto, non possiamo pretendere di essere perdonati del tutto. Invece, se i nostri cuori si aprono alla misericordia, se si suggella il perdono con un abbraccio fraterno e si stringono i vincoli della comunione, proclamiamo davanti al mondo che è possibile vincere il male con il bene. A volte per noi è più facile ricordare i torti che ci hanno fatto e i mali che ci hanno fatto e non le cose buone; al punto che c’è gente che ha questa abitudine e diventa una malattia. Sono “collezionisti di ingiustizie”: ricordano soltanto le cose brutte che hanno fatto. E questa non è una strada. Dobbiamo fare il contrario, dice Gesù. Ricordare le cose buone, e quando qualcuno viene con una chiacchiera, e parla male dell’altro, dire: “Ma sì, forse…ma ha questo di buono…”. Rovesciare il discorso. Questa è la rivoluzione della misericordia.

La Vergine Maria ci aiuti a lasciarci toccare il cuore da questa parola santa di Gesù, bruciante come fuoco, che ci trasforma e ci rende capaci di fare del bene senza contraccambio, fare del bene senza contraccambio, testimoniando dappertutto la vittoria dell’amore.

(papa Francesco, Angelus)
 Commenti (0)Add Comment

 Scrivi un commento
quote
bold
italicize
underline
strike
url
image
quote
quote

security code
Trascrivi nello spazio sottostante i caratteri che appaiono nella riga qui sopra e procedi all’invio del commento, ma tieni presente che questo vuole essere uno spazio di confronto positivo, quindi eventuali messaggi con spirito polemico o contenenti offese, insulti o termini non consoni allo spirito del sito saranno rimossi.


busy
 
< Avanti   Indietro >
   
25_s.jpg
Gruppi parrocchiali
Azione Cattolica
Caritas
ANSPI
Gruppo Catechisti
Gruppo Cultura
Famiglie
Gruppo Liturgico
Scout
 
Calendario Pastorale
Fine Benedizioni 2024

Area riservata
Login


Logo chiesa
Abbiamo 1 visitatore online
 
Sito realizzato con Joomla! - Copyright 2007-2024 Parrocchia San Savino Faenza