Il tema della Veglia è per me famigliare e mi ricorda due aspetti che, soprattutto attraverso il mondo scout, ho fatto miei.  

Il primo è quello dello stare pronti perché non si sa quando il padrone tornerà. Agli scout si traduce con il motto ''estote parati''. E velocemente si apprende come non solo la pioggia e gli imprevisti non devono spaventare, ma che occorre essere adeguatamente preparati ad essi sia in spirito che in competenza e attrezzatura. Diventando più grandi ci si accorge che è necessario rimanere pronti per servire il prossimo, come si apprende in branca RS. Credo che tutti dovremmo allenarci ad avere questo spirito d'animo, di vedere i bisogni di chi si ha attorno e la prontezza di mettersi al servizio. È complesso perché ci costringe a uscire dal guscio, a non chiudere le orecchie e alzarsi anche quando si è stanchi per rimboccarsi le maniche, ma lascia anche grandi soddisfazioni. Essere pronti poi mi è servito anche nella vita di tutti i giorni per cogliere un'opportunità di lavoro, far sbocciare una relazione con una persona che altrimenti non avrei mai conosciuto e perfino, quando si riesce, a costruire un clima sereno in casa. Perfino questa pandemia ci ha costretto a essere pronti, sia nelle modalità delle relazioni, sia nel servire gli ultimi.

Il secondo aspetto in cui mi coinvolge questo Vangelo è quello della Veglia. Molte sono state le notti passate a vegliare, prima di una Promessa che dura una vita, prima di una Partenza o sotto al cielo stellato di qualche campo o route. Molte sono state anche quelle fatte da solo in camera mia, non tutte facili o felici ma tutte immensamente utili. C'è qualcosa di straordinariamente difficile e incredibilmente bello nel sapersi ascoltare e saper ascoltare Dio dentro di sè. È un talento da allenare, che ti conduce al più grande tesoro, la relazione con Lui, con Gesù. Poche volte come nel silenzio, nell'attesa e nel deserto riesco a mettermi in contatto con Dio. A mettermi a nudo davanti a me stesso e davanti a lui, a riconoscere i miei errori e difetti, come le mie Buone Azioni e i miei pregi. Spesso si riesce a trovare una forza nascosta nella veglia, una risorsa in più. Spero che questo Avvento sia così per tutti noi. Dalla mia esperienza ho appreso anche come la Veglia sia bello condividerlo, quasi come un sentiero. Di fianco a te è bello trovare persone che ti vogliono bene per quello che sei, per quel poco che riesci a dare, sia esso il 50, il 70 o il 100. E al contempo è bello poter custodire la parte più intima degli altri, saper essere compagni di strada fedeli.

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