Domenica 28 aprile 2024
 
La preghiera fatta assieme è un momento prezioso per rendere ancora più salda la vita familiare, l’amicizia! - Papa Francesco
Home arrow Vivere la fede arrow PassaParola arrow Dal Vangelo di Domenica 24 Gennaio
 
Home
Notizie
Documenti
Orario preghiere
 
Storia
Dove siamo
Foto
Cerca
Mappa del sito
Vivere la fede
Percorsi di parole
Siti consigliati
Link

 
Dal Vangelo di Domenica 24 Gennaio PDF Stampa
22-01-2021
Convertitevi e credete al Vangelo (Mc 1,14-20)

Abbiamo ascoltato bene quello che ci riferisce la prima lettura? Il profeta Giona annuncia drammaticamente alla città di Ninive, questa città enorme, che manca veramente poco: ancora 40 giorni e sarà distrutta! La sua è un'esortazione a tutti gli abitanti affinché capiscano che non c'è più tempo. È un annuncio drammatico, spaventoso, epocale; ma i suoi abitanti capiscono appena in tempo quello che Dio stava per fare ed allora cambiano atteggiamento: credono in Lui, bandiscono un digiuno, vestono il sacco… e Dio VEDE CHE SI SONO CONVERTITI dalla loro condotta malvagia.
Anche tramite le parole di san Paolo, nella sua lettera ai Corinzi, Signore, ci dici che ormai ci siamo, che quello che abbiamo costruito nella nostra vita fino ad oggi, magari con tanti sacrifici, è destinato alla caducità.  IL TEMPO SI E' FATTO BREVE. Non manca molto, ormai non c'è più tempo. PASSA LA FIGURA DI QUESTO MONDO.
Nel Vangelo di oggi è Dio stesso che ci chiama alla CONVERSIONE in maniera esplicita e ci mostra una visione del tempo diversa. Queste del Vangelo di Marco sono le prime parole del ministero pubblico di Gesù, agli inizi della sua predicazione nella Galilea. IL TEMPO E' COMPIUTO E IL REGNO DI DIO E' VICINO: CONVERTITEVI E CREDETE NEL VANGELO. Pare proprio che questo sia il messaggio più urgente che il figlio di Dio vuole darci: è qualcosa che non può essere trascurato o rinviato. Adesso, è questo il momento! C'è un filo conduttore che lega questo brano a quello di Giona, quello del tempo e del suo scandire, quello di una scadenza vicina.
Già il tempo, quel tempo che Simone e Andrea prima, poi di lì a poco Giacomo e suo fratello Giovanni, non lasciano passare, hanno la prontezza di afferrare al volo quella proposta così apparentemente strana, lasciare immediatamente, SUBITO, le loro faccende quotidiane, la famiglia, ciò che di concreto e tangibile avevano messo insieme fino a quel giorno.
Essi ora comprendono che c'è qualcosa di meglio da fare. VENITE DIETRO A ME, VI FARO’ DIVENTARE PESCATORI DI UOMINI: andare dietro a Gesù e non andare più dietro a nessun altro, Lui solo ha dato la vita per noi, Lui solo per noi è disposto a tutto, Lui solo sa curarci ed amarci. Non dobbiamo vedere in questo gesto una qualità peculiare, strepitosa, straordinaria di queste 4 persone così pronte a partire, a donarsi ad uno “sconosciuto” che passa per la strada.  Essi capiscono la bellezza di ciò che viene loro offerto: nessuna rinuncia richiesta da Dio è fine a se stessa. È lasciare qualcosa in vista di ben altro guadagno.
Ma che significa Diventare pescatori di uomini? Sì, queste persone erano già pescatori di professione, ma un conto è pigliare pesci, tutt'altra cosa è prendere, afferrare, salvare un uomo dal mare della morte, dal mare del nulla, prima che finisca dentro le reti del male. Ma Gesù, sai che non tutti siamo pescatori. Abbiamo altre attività, altri impegni altri interessi. Dunque come possiamo anche noi far parte del gruppo dei “chiamati” da Te? Ad esempio, tu sai ben pensare? ...pensa in maniera tale da pescare uomini! Tu invece sai lavorare bene con le mani? Continua a lavorare in modo da pescare uomini! Tu invece sei bravo nello studio o nello sport? Coinvolgi nei tuoi interessi altri ragazzi, altre ragazze che da te possono prendere un buon esempio! Egli ci plasma e ci fa diventare apostoli tenendo conto della nostra persona. Se Gesù avesse chiamato dei guardiani di greggi forse avrebbe detto “Vi farò diventare guardiani o pastori di uomini”.

dice Papa Francesco, a commento di questo brano di Vangelo:
Sulle rive del lago, in una terra impensabile, è nata la prima comunità dei discepoli di Cristo. La consapevolezza di questi inizi susciti in noi il desiderio diportare la parola, l’amore e la tenerezza di Gesù in ogni contesto, anche il più impervio e resistente. Portare la Parola a tutte le periferie! Tutti gli spazi del vivere umano sono terreno in cui gettare la semente del Vangelo, affinché porti frutti di salvezza”.

Ma prima di tutto c'è sempre quel VI FARO' DIVENTARE: è Lui che chiama, non siamo noi che decidiamo; questa non è opera nostra, questa è un'opera di Dio, una sua creazione. Noi possiamo provarci, possiamo cominciare, possiamo arrivare fino ad un certo punto. L'importante è seguirLo, Lui ci saprà sostenere. Si diventa “pescatori” perché Lui ci rende tali. Gesù con queste parole sembra dirci: “Ci penserò io a cambiarvi, non preoccupatevi. A voi è chiesto di consegnarvi a me e collaborare con me, al resto provvedo io”.
È vero, il cambiamento può fare paura. Si tratta di lasciare il sicuro per l’insicuro, la stabilità per l’itineranza. Ma quando riesco a capire che il tempo è compiuto, quando è chiaro che Dio mi sta chiamando, allora devo fare in modo di non perdere altro tempo. Sapere cogliere l'attimo, dare ad ogni momento della mia vita una priorità. Quando siamo sicuri, quando è chiaro che Dio ci sta chiamando, allora dobbiamo lasciare le reti e partire. Lasciare Zebedeo, la barca, i garzoni, il nostro mestiere, gli affetti, quando siamo realmente sicuri che è Lui che ci vuole a sè. Senza aspettare altro tempo, perché in quello spazio, in quella dilazione temporale entra l'opera della distruzione: se Ninive aspetta verrà distrutta.
Quanta gente non fa ciò che gli è chiaro debba fare! Quante volte pensiamo di essere veri cristiani, ma restiamo solo una promessa di cristiano, una crisalide che non vede mai aprire le ali, un'alba che non porta giorno... aspettando non si sa che cosa.
Spesso crediamo di essere CONVERTITI perché andiamo a messa la domenica, magari cerchiamo di comportarci più o meno bene, ma la Conversione con la C maiuscola che ci chiede Gesù è una cosa che ci interpella ogni giorno, questo cambio di direzione è un qualcosa che evolve e matura giorno dopo giorno.
Quanto è importante il cambiamento: non si può vivere pensando di rimanere fermi tutta la vita sulle proprie convinzioni, non si può amare nessuno senza sapersi lasciare cambiare dalle cose che succedono. Come si può far crescere un bambino senza adattarsi alle sue esigenze che mutano giorno per giorno, o amare per tutta la vita una donna, un uomo, senza accorgersi dei cambiamenti dei suoi stati d'animo, nei suoi modi, nel suo essere individuo unico che matura e invecchia? Certo nella vita ci sono delle cose che devono rimanere stabili, ci sono delle priorità che non vanno mai messe in discussione, ma la vita non è piatta, non è regolata solo da concetti o teorie, è fatta di eventi che capitano e si succedono giorno dopo giorno e noi dobbiamo essere necessariamente flessibili per vivere al passo con la realtà. Per parlare con un figlio col quale non riusciamo più a relazionarci c'è un tempo per farlo, oltre non ci si parla più, può diventare troppo tardi. Per correggere un errore fatto c'è un tempo per farlo, poi l'errore diventa cicatrice che non va più via.
È vero, il nostro IO vuole sempre un po' prendere le redini della nostra vita, non è che abbia tanta voglia di mettersi da parte e lasciare sempre spazio a Dio. Allora questo scoprire che Il Regno di Dio è vicino, se ci pensiamo bene è sconvolgente! Queste sono le prime parole di Gesù. La prima notizia che dà quando comincia la sua vita pubblica. Ma ci pensiamo noi al peso, al significato pieno di queste parole? IL REGNO DI DIO E' QUI, tante volte pensiamo che bisogna soffrire, fare penitenze per andare in Paradiso... No, Gesù è venuto su questa terra proprio per farci capire che il Regno di Dio è già in mezzo a noi, che Cristo Risorto è già in mezzo a noi e sta a noi cercare di farne esperienza, cercare di aprire il cuore con la conversione, questo cambio di direzione, per vivere quello che la parola di Dio ci promette – chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui – il Regno di Dio è l'esperienza del Paradiso già su questa terra che possiamo fare da subito, adesso. Come i discepoli nel mare di Galilea non esitarono a lasciare tutto quello che di sicuro avevano su questo mondo, anche noi proviamo a lasciare il “superficiale” della nostra esistenza terrena per lasciarci chiamare dalla voce di Gesù che passa ogni volta che lo cerchiamo sinceramente. Le parole: “Venite dietro a me”, le dice a tutti e continuerà a dirle fino alla fine del mondo. Facciamo in modo che queste parole non risuonino a vuoto. Cerchiamo di comprendere che solo in Gesù Cristo troviamo la vera salvezza.
Marco Galassi
 Commenti (0)Add Comment

 Scrivi un commento
quote
bold
italicize
underline
strike
url
image
quote
quote

security code
Trascrivi nello spazio sottostante i caratteri che appaiono nella riga qui sopra e procedi all’invio del commento, ma tieni presente che questo vuole essere uno spazio di confronto positivo, quindi eventuali messaggi con spirito polemico o contenenti offese, insulti o termini non consoni allo spirito del sito saranno rimossi.


busy
 
< Avanti   Indietro >
   
10_s.jpg
Gruppi parrocchiali
Azione Cattolica
Caritas
ANSPI
Gruppo Catechisti
Gruppo Cultura
Famiglie
Gruppo Liturgico
Scout
 
Calendario Pastorale
Fine Benedizioni 2024

Area riservata
Login


Logo chiesa
 
Sito realizzato con Joomla! - Copyright 2007-2024 Parrocchia San Savino Faenza