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Dal Vangelo di Domenica 28 Febbraio PDF Stampa
27-02-2021
Questi è il Figlio mio, l’amato (Mc 9,2-10)

Leggendo questo brano di Vangelo, mi colpiscono in particolare alcune parole e frasi in rapporto alle giovani esperienze che ho vissuto fino ad oggi e che sto vivendo in questo periodo.

“Su un alto monte”: la parola ‘monte’ mi riporta subito a Medjugorje sui monti Podbrdo (croce blu) e Krisevac (croce bianca)… è un luogo santo… quanta pace! Si sta proprio bene! Dio, tramite la Madonna, ha scelto questo luogo per parlarci.

“Nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche”: questa frase così semplice e limpida mi fa riflettere sull’Onnipotenza di Dio, come solo Dio può fare, come solo Dio è capace di fare. Le mie richieste al Signore sono sempre state caratterizzate da una parte dal mio limite umano, e dall’altra, aperte alla speranza che mi ha sempre risuonato in testa “Nulla è impossibile a Dio”.
Mi preoccupavo di tante piccolezze e cercavo di risolverle da sola, finendo quasi sempre nell’inquietudine e nello sconforto. Noi siamo esseri ‘finiti’ come pensiero, la nostra mente arriva ‘solo fino lì’ e molte volte ci ostiniamo a voler sistemare le cose che non vanno con le nostre forze, a dare spiegazioni a tutti i costi di tutto quello che vediamo, che viviamo e che ci succede. Mi viene in mente Dio che parla a Giobbe: “Quando ponevo le fondamenta della terra, tu dov’eri? Dimmelo, se sei tanto intelligente!”

“E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù”: questa immagine che ci pone il Vangelo è, per me, un po’ avvolta nel mistero. In quel momento appaiono Elia e Mosè e conversano con Gesù. Perché proprio il profeta Elia e Mosè? (Storicamente distanti secoli…)
Che cosa si saranno detti fra loro?

“È bello per noi essere qui”: Questa frase mi colpisce molto e la sento tanto mia. I discepoli a quella visione dissero: “Rabbì, è bello per noi essere qui”. È vero, è bello stare alla presenza del Signore, si sta bene, si sente pace. Come gli apostoli, così anche io, nella mia piccolezza quando mi trovo in un luogo dove sto tanto bene e sento la pace del Signore, ringrazio Dio. Mi è capitato tante volte in questi anni, a partire dai campi con l’Azione Cattolica, gli indimenticabili Treni della Grazia a Loreto, i pellegrinaggi ad Assisi, Collevalenza, Medjugorje… alzare gli occhi e sorridendo innalzare la mia gioia, la mia felicità e in cuor mio dire: “Che bello essere qui, sto proprio bene! Grazie! Ci vorrei restare sempre!” Perché lì c’è la presenza del Signore e della Madonna, sono presenti in modo così vivo anche se noi non li vediamo e ci danno la pace vera.

“Chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti”: Mi fa molto riflettere questa frase; gli apostoli, scelti direttamente da Gesù per stare con Lui, per seguirlo, per ascoltarlo e per essere i primi annunciatori delle sue parole, si chiedono cosa significhi risorgere dai morti. Anche io ho tantissime domande, dubbi, curiosità e molte volte penso “Se potessi trovarmi ora davanti a Dio in persona gli chiederei… gli direi…”.
Certo, noi dobbiamo parlare con Dio e raccontagli tutto, è proprio qui che risiede la nostra fede, avere fede, consapevoli che Lui ci ascolta, ci vede e sa tutto di noi. Ogni giorno sempre di più sento che Dio mi risponde nella Bibbia che leggo, tramite persone che incontro e conosco, attraverso situazioni che vivo… e sono sicura che quando saliremo su in cielo avremo risposte a tutti i nostri ‘perché’ e potremo finalmente vedere coi nostri occhi.

‘Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.’
Teresa Savorani
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