Parrocchia di San Savino - Beata Vergine del Paradiso - Faenza

Trovò, scacciò, gettò, rovesciò: sono alcune delle azioni che Gesù compie nelle prime righe di questo passo del Vangelo di Giovanni, il discepolo che Egli amava.
Trovò: significa che arriva e prende atto di qualcosa che c’è.
Gettò: Gesù getta a terra le monete, è un gesto che si compie verso qualcosa che non ha valore, qualcosa da buttare
Scacciò: lo fa in modo deciso, con una frusta (composta da corde. Le corde si usano per legare, Lui le usa per scacciare), non con le parole.
Rovesciò: è un totale ribaltamento di prospettiva, un’inversione a ‘u’, significa anche ‘portare fuori qualcosa che è dentro’.
Il soggetto che compie l’azione è Lui, il Figlio e la compie nei confronti dei ‘mercanti’.
Sembra che ci sia un abisso tra Dio, il Padrone di Casa (il Tempio) e il Figlio da un lato e i mercanti che si sono appropriati - hanno occupato abusivamente diremmo oggi - del luogo sacro, dall’altra.
Ma chi è il mercante? Il mercante è colui o colei che baratta, contratta, scambia, stabilisce il prezzo della merce: in un caravanserraglio di mercanzia di ogni genere (compresi i simboli sacri) è lui il padrone di ogni cosa.
Abbiamo fatto del nostro cuore (il Tempio) non la Casa del Padre ma un mercato dove c’è di tutto: rumore, confusione, grida, pettegolezzo, un po' di profano, un po' di sacro, ma nella logica del prezzo, del baratto e della convenienza, dove in fondo in fondo, è il mercante che comanda e decide.
Curiosa metafora: il Tempio, luogo di silenzio e preghiera, dove esiste solo il Valore (qualcosa di non misurabile in termini umani) è diventato un mercato, dove ogni cosa ha un prezzo. L’opera di Redenzione è tutta qui: uscire dalla logica del prezzo che dò io per riconoscere il Valore di qualcosa che non si misura. E come si fa?
È un’opera che si compie un passo alla volta, non da soli. Ricordiamo le azioni delle prime righe? Le compie Gesù perché ‘trova’. Noi possiamo fare solo questo: permettergli di trovarci, lasciarci raggiungere da Lui (Gesù sale a Gerusalemme, che fatica…) e consentirGli di usare la frusta se serve, l’esproprio se serve (gettare a terra le monete) e il rovesciamento nella misura sostenibile da ciascuno.
Nel brano del Vangelo Gesù preannuncia le sue ‘credenziali’, non è uno che passa di lì per caso (‘sale’ e ‘trova’): ‘Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere’.
Come a dire che di Lui ci possiamo fidare, quel Tempio è già la Casa del Padre.
Non vale però il contrario (‘Gesù non si fidava di loro, perché li conosceva tutti’), al momento per lo meno. E come potrebbe fidarsi di un mercante disposto a barattare qualunque cosa al miglior offerente?

Questa seconda Quaresima in pandemia ci sta forse mostrando più di quanto non sembri. Le monete gettate a terra (le nostre finte certezze, gli attaccamenti, le cose materiali, le abitudini), i mercanti scacciati (il nostro barattare ogni cosa, il voler decidere da noi, i nostri presunti diritti) possono divenire un’opportunità per un totale rovesciamento di prospettiva, dove si riconosce il valore di Qualcosa che non passa e che dall’origine dei tempi continua a chiedere: “Adamo, dove sei?”