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Dal Vangelo di Domenica 4 Aprile PDF Stampa
03-04-2021
Pasqua di Resurrezione (Mc 16,1-7)

Ciao, intanto grazie perché hai scelto di dedicare qualche minuto della tua giornata per ascoltare le mie parole, i miei pensieri. Non nego, che quando mi è stato proposto di partecipare a questa bella iniziativa mi sono sentito sorpreso, turbato e lo ammetto anche un po' intimorito, insomma un po' come Maria di Magdala, Maria di Giacomo e Salòme appena l’angelo disse loro che Gesù era risorto. Però mi sono detto, se mi è arrivata questa proposta è perché doveva arrivare e allora l’ho accolta come un’occasione per vedere il mio giovane vissuto sotto una luce più dettagliata, così da poterlo comprendere meglio.  
Allora ho iniziato a leggere riga per riga questo brano di Vangelo e, con mia grande sorpresa, più andavo avanti e più sentivo che proprio questa risurrezione era pienamente presente nella mia vita. Immagino che ora starai pensando “Cosa c’entrerà mai la vita di un giovane 25enne con la Risurrezione di Gesù?”. Secondo me, invece, c’entra tantissimo. Ma la cosa veramente bella è che non c’entra solo con la mia vita ma con quella di ognuno di noi: la tua, quella di un tuo collega, quella di una tua persona cara e persino con quella di quelle persone che incontri mentre vai a buttare il sacco.
Sì, perché in fondo ognuno di noi ha avuto e avrà tante piccole “risurrezioni”, in fondo cosa vuol dire veramente risurrezione, questa parola così potente e carica di significato significa “ritornare in vita”, insomma rialzarsi dopo un periodo difficile. Capendo questo sono andato a spulciare un po' nella mia vita e ho notato quante volte mi sono rialzato dopo momenti difficili, una sorta di “morte”. Uno dei più emblematici, e per me importanti, è stato quando a novembre 2018 nella mia famiglia è arrivato un momento molto molto buio, a guidarlo c’era un omino tutto nero che si fa chiamare “Signor Truffa su internet”: sì io e la mia famiglia siamo stati truffati. Questo avvenimento ha portato a tutti noi una vera “morte” non fisica, ma interiore. La “morte” della fiducia, la “morte” della spensieratezza della giovane età, la “morte” della capacità di sognare e potrei andare ancora un po' avanti.
Però proprio, a distanza di tempo, ho capito che è stato proprio grazie a quella morte che la mia famiglia è cresciuta ed è “risorta”. Perché dico questo? Perché ho visto la “risurrezione” di un padre che si è rimesso in gioco per il bene della sua famiglia, ho visto la “risurrezione” di una madre che nonostante tutto ha saputo accogliere il momento e con forza e amore dare il suo contributo alla famiglia, ho visto la “risurrezione” di un fratello che si è rimboccato le maniche, mettendosi in gioco in sfide che fino ad allora gli erano estranee, ho visto la “risurrezione” di una nonna che nonostante la veneranda età, nel possibile si cercava di accudire da sola perché, citando una frase che disse proprio lei “Ora le energie della famiglia servono altrove” e infine ho visto una mia piccola “risurrezione”, perché era arrivato il momento di smettere di vivere all’acqua di rose ed iniziare a prendere le mie grandi responsabilità sulla mia vita.
Cosa voglio dirti con tutto questo? Che il brano che in questa giornata di festa ascoltiamo, credo ci inviti non solo ad andare ad annunciare la grande Risurrezione di Gesù che ha vinto la morte, ma di concentrarci anche sulla nostra vita, dicendoci che ogni momento difficile, turbolento, buio della nostra vita (qualunque essa sia) porta con se una grandissima opportunità per accendere ancora di più la nostra luce profonda, per permetterci di crescere e migliorare ogni giorno, per diventare noi quella piccola luce che assieme a tante altre illumina anche i bui più pesti. In fondo se ci guardiamo bene attorno a noi viviamo o assistiamo a tantissime piccole risurrezioni, prendi ad esempio la vita di un bruco, esserino inerme che striscia e mangia foglia, che ad un certo punto prende coraggio e decide di vivere una piccola morte chiudendosi in un bozzolo ma con la consapevolezza che è proprio grazie a quella piccola morte che diventerà la più bella farfalla del giardino. Questa similitudine mi affascina sempre un sacco e mi fa capire che ognuno di noi è destinato a qualcosa di grande e a volte per arrivarci dobbiamo affrontare delle piccole “morti” per raggiungere una miglior versione di noi stessi che assieme ad altri sarà d’aiuto al mondo che viviamo. Perché in fondo, credo, che è vero che ognuno ha le proprie piccole risurrezioni ma senza gli altri il viaggio dura poco.

Buona Pasqua            Gabriele Ragazzini
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