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Dal Vangelo di Domenica 11 Aprile PDF Stampa
09-04-2021
Domenica della Divina Misericordia (Gv 20,19-31)

Questo brano di vangelo può essere collegato alla situazione attuale di pandemia.
I discepoli si trovano in un luogo al sicuro, chiusi e chiuse le porte per timore dei Giudei. Anche noi ci ritroviamo chiusi dentro le nostre case, prigionieri ma sicuri per tenere lontano non i Giudei, ma il Coronavirus. La paura aleggia in loro come in noi. La paura è una potenza terribile quando si impadronisce di noi, ci toglie la responsabilità, ogni forza.
Come ai discepoli la paura debilità la fede, così succede a noi: le nostre porte sono chiuse in attesa che ritorni la calma, la sicurezza, ma ecco che avviene qualcosa di straordinario: Gesù va in mezzo a loro e gli dice “PACE A VOI”. Mostra le mani e il fianco e i discepoli gioiscono, come succede a noi quando con gioia potremo toccarci, stringerci, abbracciarci di nuovo.
Le sue mani che hanno accarezzato, toccato, guarito!! Le nostre mani che tante volte si sono spese in gesti concreti per chi ci sta accanto.

Poi c’è un altro gesto che mi fa riflettere: “SOFFIÒ IL SUO SPIRITO”.
Un soffio di vita perché toglie la polvere, purifica e annulla tante colpe della nostra vita. Solo una cosa ci chiede Gesù: che questo soffio ci aiuti a soffiare via tutte le incomprensioni verso gli altri, in poche parole vuole che siamo capaci di usare il “soffio-perdono”.

Un’altra riflessione è sulla Misericordia di Dio di cui fa esperienza Tommaso. Egli, come tante volte anche noi, non si fida di ciò che gli dicono gli altri apostoli “abbiamo visto il Signore”. Lui vuole vedere, vuole toccare. E qual è la reazione di Gesù? LA PAZIENZA. Una virtù che tante volte nel nostro quotidiano dobbiamo esercitare. Virtù importante che è strettamente legata all’Amore. Gesù infatti non abbandona il testardo Tommaso, nella sua incredulità, gli dà una settimana di tempo, non chiude la porta, ATTENDE e Tommaso risponde” Mio Signore Mio Dio!” Un’invocazione semplice ma piena di fede che risponde alla Pazienza - Amore di Gesù!
Tante volte possiamo ritrovare Tommaso dentro di noi, nella sua incredulità e nel suo dubbio ma anche nel suo risorgere e credere perché il Dio in cui crediamo è il Dio che ci offre sempre la possibilità di un nuovo inizio e come diceva Ermes Ronchi:
 

In me respira Dio. Io vivo di ciò di cui vive DIO.
Non dimenticate mai che portate Dio in voi,
come respiro, come Uno che dà respiro alla vita.
Al respiro non ha senso sottrarsi.
Il respiro non lo puoi trattenere, solo riceverlo e restituirlo.
In ogni momento, ad ogni battito, adesso.
Dio ritorna in me, dolce e testardo
Come il battito del cuore, come il dilatarsi dei polmoni

 Paola Ghetti
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